Paddock

Aprilia Gresini: l'hospitality "motorizzata" Electrolux

- La "casa mobile" del team veneto-romagnolo supportata dalle soluzioni professionali dell'azienda svedese
Aprilia Gresini: l'hospitality motorizzata Electrolux

Se non avete mai avuto la fortuna di visitare il paddock della MotoGP, e di entrare nell'Hospitality di un team ufficiale forse non avete bene idea della mole di lavoro che viene svolta durante un weekend di gara all'interno di questi veri e propri ristoranti viaggianti. Alle ore dei pasti, queste strutture vengono prese d'assalto da tutti i componenti del team. Ma anche da tutte le altre figure che girano nel paddock: amici, giornalisti, sponsor. E visto che la MotoGP corre tipicamente alle 14:00, si e no 40 minuti dopo che la Moto2 ha tagliato il traguardo, immaginatevi quanto (poco) tempo ci sia per servire tutti.

Le hospitality sono un ristorante, una seconda casa, un ufficio per il team. Spesso contatti (e contratti) con i piloti, trattative con gli sponsor, interviste iniziano o si svolgono qui. E tutto, di conseguenza, deve girare con la precisione di un orologio.

Nel caso del team Aprilia Gresini, l'Hospitality è composta da una moderna struttura di 250 mq composta da due bilici laterali, uniti da un’intelaiatura rigida di alluminio e pvc, e da un bilico posteriore dove è situata la cucina, che negli eventi più importanti arriva a servire fino a 1200 coperti al giorno.

Da qui la necessità di allestire il truck destinato alla cucina con le più moderne attrezzature in cui potenza, flessibilità ed efficienza sono le caratteristiche principali che le contraddistinguono. Attributi che Gresini Racing ha trovato nelle soluzioni professionali di Electrolux Professional. E così nel 2016, in occasione del rinnovo di questa zona, Gresini Racing ha voluto come partner tecnico Electrolux Professional. Si tratta di una collaborazione nata ancora nel 2003, prima come semplice sponsorizzazione per poi oggi arrivare ad essere una partnership tecnica a 360°.

Una sfida non banale, perché l'azienda svedese si è trovata a dover progettare una cucina professionale in soli 32 metri quadri. Sfida vinta perché, grazie all’ampia gamma di soluzioni si è riusciti a soddisfare per intero le richieste del cliente inserendo un concentrato di tecnologia che spazia dalla preparazione, alla cottura e stoccaggio, fino al lavaggio stoviglie.

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