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Capirossi: "Stare a casa e vedere correre gli altri mi fa soffrire"

- Coraggio, umiltà, grande professionalità, vederlo continuare a lottare, nonostante i risultati mediocri, nonostante tre costole rotte e una spalla sub-lussata 21 giorni fa, è commovente | G. Zamagni, Sachsenring
Capirossi: Stare a casa e vedere correre gli altri mi fa soffrire

SACHSENRING – Coraggio, umiltà, grande professionalità: per tutto questo non si può non stimare Loris Capirossi. Lo si può criticare per alcune scelte, si può anche dire che farebbe meglio a chiudere con le gare per non rovinare una carriera comunque straordinaria: punti di vista, naturalmente rispettabili. Ma vederlo continuare a lottare, nonostante i risultati mediocri, nonostante tre costole rotte e una spalla sub-lussata 21 giorni fa, è perfino commovente.

“Stare a casa – dichiara – e vedere correre gli altri mi fa soffrire, ma soffro ancora di più vedere un altro pilota (il francese Guintoli, nda) sulla mia moto. Per questo sono qui: non so se ce la farò a a disputare il GP di Germania, perché la spalla potrebbe crearmi troppi problemi in frenata, ma almeno ci voglio provare”.

Incredibile Loris. Ma perché fare un simile sforzo per ottenere un risultato comunque non all’altezza della fama di un tre volte campione del mondo? Capirossi ha la risposta pronta. “Io sono un professionista fino in fondo, se lo puoi fare lo devi fare indipendentemente dalla posizione. Altrimenti sei un perdente!”.

Di piloti così, forse, non ce ne sono più. O forse sono tutti così, ma non dopo 22 anni di corse, di successi, di delusioni, di fratture. Loris, invece, tiene botta, anche se, pure un combattente come lui, comincia a vacillare.
“Non so cosa farò l’anno prossimo, lo deciderò dopo Brno”, afferma un po’ a sorpresa: fino a un paio di mesi fa, la parola ritiro non rientrava nel suo vocabolario, mentre adesso comincia a diventare una ipotesi.
“Ma il mio entusiasmo non cambia, io ho sempre una gran voglia, do un giro a tanti ragazzini: darei fino a 100.000 euro per disputare anche una sola gara con una moto competitiva. Comunque sia non mollo e per il futuro potrei anche stupirvi”.

Un applauso all’uomo prima ancora che al pilota.

 

  • suzukigsr01
    suzukigsr01, Cesate (MI)

    NON MOLLARE MAI

    non pensarci neanche a mollare sei un mito.
    Al massimo passare in sbk NON LO TROVO AFFATTO DISONOREVOLE,ANZI vuoi mettere il gusto di avere una moto competitiva e dare delle belle pettinate a biagggggggi?
    Sarebbe impagabile. dai che il podio n 100 è il prossimo.
    Massimo
  • Godzilla03
    Godzilla03, Anzio (RM)

    Ammirazione? Sportivo??

    A parte le beneficenze o non, a me non fa tenerezza per niente: io non scorderò mai che nel 98, se non erro, tirò giù, puntandolo e centrandolo volutamente, un certo Harada, che con la sua stessa moto gli stava vincendo il mondiale sotto il naso... un eterno perdente che ha fama di campione, in 125 vinse perché era pupillo di Gresini e Gianola ed aveva una gran moto in un periodo dove l'unico vero avversario era il discontinuo, seppur capace, nobby Ueda. Per me uno che fa cosi, dovrebbe essere bandito dalle gare, inoltre ha fatto l'ennesima figurina di merda, lo scorso anno a Misano, facendo quel teatrino con Melandri, dicendo lui che se fosse andato in SBK sarebbe sparito del tutto dal "circus", mentre forse voleva parlare inconsciamente della Sua di fine...Melandri forse non diventerà un super campione ma almeno sta facendo una più che decorosa stagione in SBK. GLi sportivi veri sono altri... l'unico vero rammarico è che poteva forse vincere il mondiale nel 2006, quando quell'altro "simpaticone" di Gibernau tirò giu tutti facendo strike a Barcellona... per il resto... Boh!? Forse abbiamo sempre poca memoria storica...
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