MotoGP

Da Pit Beirer (KTM) un attacco o un complimento? “Ducati è sempre al limite del regolamento”

- Il capo di KTM Motorsport elogia il lavoro di Gigi Dall’Igna e dei tecnici di Borgo Panigale sottolineando, però, come il campo di intervento della Ducati sia molto spesso nelle zone “più grigie del regolamento”
Da Pit Beirer (KTM) un attacco o un complimento? “Ducati è sempre al limite del regolamento”

Che la Desmosedici sia la moto di riferimento in termini di innovazione e soluzioni performanti è un dato di fatto. Lo ammettono tutti nel paddock e non fanno fatica ad ammetterlo neanche gli avversari. Anche Gigi Dall’Igna, in una recente intervista, ha parlato del grande lavoro che a Borgo Panigale si fa sul terreno dell’aerodinamica, con ali, cucchiai abbassatori che, molto spesso, si sono visti prima sulle Rosse e poi (con l’unica eccezione di Aprilia) su tutte le altre moto. Capacità di fare ricerca, quindi, e di andare a migliorare le prestazioni non solo puntando su cavalli e potenza, ma anche di interpretare le regole per poter giocare sul filo. Tanto che Pit Beirer, in una intervista a Speedweek, è stato molto chiaro, lasciandosi andare ad una affermazione che da un lato ha il sapore di un complimento, ma dall’altro potrebbe sottointendere anche una vena polemica: “Noi non stiamo spingendo il processo di ricerca come sta facendo la Ducati in questo momento. Loro – ha affermato - portano invenzioni che si collocano in zone grigie dei regolamenti, ma che comunque non sono per nulla illegali. Si stanno solo spingendo ai confini e investendo molti soldi in questo settore. Gigi Dall'Igna sta facendo un ottimo lavoro in questi ambiti. Per quanto riguarda KTM, resto convinto che abbiamo una buona squadra tecnica. Abbiamo cinque vittorie in MotoGP all'attivo del nostro progetto che è nato da poco e dal nulla: questo è possibile solo con designer e tecnici eccellenti in tutti i settori, dalla ciclistica al motore, dall'elettronica alle sospensioni”.

  • Vecchio Yuma!
    Vecchio Yuma!, Cascina (PI)

    Come ho già scritto varie volte, tutti gli accrocchi visibili portati da Dall'Igna, danno un vantaggio che dura quanto una ragliata di ciuco, perché tempo poco vengono copiati e realizzati anche dagli altri, azzerando quasi immediatamente il vantaggio ottenuto, mentre i problemi di fondo relativi al telaio ed alla ciclistica, rimangono.
    Se la moto quest'anno è migliorata, è perché, come dichiarato dall'ing. di Ducati, durante l'inverno hanno lavorato proprio e soprattutto su questi due aspetti deficitari, e dei buoni miglioramenti ci sono indubbiamente stati.
    Personalmente, investirei tanto prima su telaio e ciclistica; poi, una volta raggiunto un ottimo ed equilibrato comportamento della moto, mi spingerei su altre aree, come fatto fino ad ora. Ma la priorità rimane quella di far rendere la moto tra le curve, rendendola più agile e reattiva senza distruggere i piloti fisicamente.
  • Valentino.Masini
    Valentino.Masini, Cesena (FC)

    Va bene spingersi al limite dei regolamenti anzi penso debba essere la regola numero 1 visto che si tratta della massima espressione della moto da corsa.
    Molto dipende anche da quanto si spende e dai risultati che si ottengono.
    Entrando nel merito, è indubbio che un aereodinamica ricercata all'inverosimile possa creare dei vantaggi, come pure l'abbassatore ma è la strada giusta da percorrere per fare la differenza?
    Ducati ha un gran motore, va bene escogitare stratagemmi per rendere la moto più competitiva ma forse sarebbe meglio lavorare per vedere di realizzare una ciclistica all'altezza della migliore concorrenza.
    Inoltre fare una ciclistica vincente non è che si spende di più che farne una mediocre, serve solo avere le idee chiare di come realizzarla.
    A mio parere modestissio da profano sarebbero queste ultime le idee che un progettista dovrebbe farsi venire, poi andrebbero bene anche tutte le altre diavolerie per carità.

    Valentino Masini
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