DopoGP con Nico e Zam. Il GP del Qatar 2019
L’ingegnere chiarisce la materia del contendere: regolamento, circolare del direttore tecnico, azione della Ducati; ed esclude che il cosiddetto “cucchiaio” fissato sotto il forcellone, visto già nei test un mese fa, abbia una funzione di deportanza: per Bernardelle persegue il raffreddamento della gomma. Zam è soddisfatto che le altre case ricorrano al ricorso formale invece di limitarsi a brontolare dietro le quinte - evviva la chiarezza - però teme che la Moto GP possa trasformarsi nella F1.
Venendo alla corsa, grande Andrea Dovizioso, che ha tenuto sotto controllo il ritmo di gara e poi tutti i tentativi di Márquez (che motore la Honda!), ottimo il terzo posto del pilota di Cecchinello, deludente Petrucci, che parte male dopo aver fatto volare in prova la rossa ufficiale, molto brillanti i due piloti Suzuki. Ma cosa manca ancora alle moto di Rins e Mir? E la Yamaha è davvero retrocessa fino ad essere soltanto la quarta forza, o si è trattato di un fatto contingente? Come leggere la pole di Viñales e poi il recupero di Valentino in gara dopo le prove disastrose? E Quartararo che deve partire dai box, Lorenzo disastrato, Bagnaia che perde un’ala, le Aprilia indietro e la KTM già in crisi: la MotoGP parte da Losail con tanti spunti interessanti.
Molto belle anche Moto2 e Moto3, la prima vinta da Lorenzo Baldassarri con grande autorità su Luthi, la seconda conquistata da Kaito Toba, che diventa il primo nippo a vincere nella minima cilindrata dell’era a quattro tempi; con Dalla Porta secondo e Vietti quinto. Fenati? Ha gettato al vento una probabile vittoria per ingenuità, ma Zam lo assolve: è sotto ai riflettori, è ansioso e però fortissimo, vincerà presto, magari fin dal prossimo GP di Argentina. Si correrà il 31 marzo, interessante sarà verificare se la Ducati (con o senza cucchiaio) sarà vincente anche in Sud America.
Yamaha = poco Furbini .... SVEGLIAAAAAA