Freddie Spencer compie 60 anni
Buon compleanno Fast Freddie! Il tre volte iridato della Louisiana, nato a Schreveport il 20 dicembre del 1961, compie 60 anni. Grande interprete della scuola statunitense, Frederick Burdette Spencer è stato forse il pilota più innovativo e innovatore nello stile di guida, introducendo linee spigolatissime e uscite in derapata che hanno caratterizzato i piloti americani per tutti gli anni 80 e 90.
Arrivato al Mondiale ad inizio anni 80, dopo una carriera negli USA nel dirt-track e nella velocità con le grosse superbike a quattro tempi, Freddie si è legato alla Honda e nel 1983, dopo una lotta all'ultimo punto - e una rivalità mai sopitasi - con Kenny Roberts ha conquistato il primo titolo iridato per la Casa di Tokyo.
È stato il più giovane vincitore di un Gran Premio nella classe regina (il GP del Belgio 1982) a 20 anni e 196 giorni, e di un titolo - nel 1983 appunto - con 21 anni e 258 giorni, entrambi primati che hanno resistito fino al 2013, l'incredibile stagione d'esordio di Marc Marquez. Ed è stato anche l'ultimo pilota a vincere due titoli in 250 e 500 nello stesso anno, con l'incredibile doppietta supportata da Erv Kanemoto nel 1985 - Martinez riuscì a vincere due classi nel 1988, ma si trattava di 80 e 125.
La sua carriera è però stata tanto sfolgorante quanto breve (ve l'abbiamo raccontata qui con il nostro Nico Cereghini) perché nel 1986 inizia la lunga storia di ritiri e convalescenze, più o meno misteriose, che lo hanno portato a lasciare lo sport non senza aver prima firmato un'ultima vittoria, nel 1995, con la Ducati 916 di Eraldo Ferracci nel campionato AMA. A fine 2018 è stato nominato direttore permanente del FIM Stewards Panel per la MotoGP, ruolo che ricopre a tuttora.
È impegnato in diverse attività come testimonial Honda (lo abbiamo incontrato l'ultima volta a Doha, alla presentazione della CBR 1000RR-R) e Arai in diverse occasioni qui in Europa, visto che da tempo - dopo aver "dato una sistemata" alla sua vita e alle sue finanze - vive a Lugano con la nuova fidanzata.
Così era soprannominato oltre a fast Freddie…ed in effetti a me adolescente (già) drogato di moto tale mi appariva. Sempre calmo, perfetto nei modi come nel look, visiera nera del suo Arai perennemente appena aperta, braccia ciondoloni mentre parlava con Erv o i tecnici come se gli raccontasse una confidenza piuttosto che indicazioni importanti sulla messa a punto…
Una meteora indimenticabile!!!! L’unico che riesco a paragonargli è Casey perché entrambi mi davano l’idea di essere irraggiungibili dagli umani…
Dei marziani appunto
Scendeva vincente dalla 250, andava a vincere con la 500.
Un mito