GP dell'Estoril: analisi del giro di pista
IL CIRCUITO - Una pista da linee tonde, pulite, che premia lo stile di guida da vecchio “duecentocinquantista”. 4.182 metri, con 9 curve a destra e solo 4 a sinistra, che chiedono cautela ai piloti specie nei primi giri, per evitare la carambola da “gomma fredda”. I 986 metri di rettilineo regaleranno un vantaggio a Honda e Ducati, contenuto però da un’accelerazione che ha inizio fuori dall’ultimo curvone, da terza-quarta marcia, con uno slancio prossimo ai 200 orari. Il record di velocità massima è di Niky Hayden, anno 2006, che con la sua Honda toccò i 329,871 km/h.
I SETTORI DELLA PISTA – T1: comprende un tratto di rettilineo piuttosto lungo, dove la Honda salterà sicuramente in testa alla partenza, e una frenata forte per una curva a destra da prima. T2: caratterizzato da 2 tornanti destra-sinistra e un lungo tratto in accelerazione con un curvone da quinta marcia a metà. T3: è il tratto più omogeneo e guidato, senza troppi cambi di marcia. T4: la prima parte è molto lenta e tortuosa, la seconda più aperta e scorrevole; si sta molto tempo a moto piegata col gas in mano.
LE GOMME – La Bridgestone porta una soft e una media per l’anteriore, mentre per il posteriore una media e
- Circuito dell'Estoril
una dura asimmetrica. In gara dovranno percorrere ben 28 giri. Le lunghe pieghe da “gas in mano” e le temperature “fresche” possono portare a un precoce deterioramento del pneumatico se la ciclistica non sarà più che a posto.
LE FRENATE – I dati della Brembo indicano 6 punti di frenata e in tre di questi si scende a una velocità prossima ai 90 km/h. La più impegnativa è sicuramente la staccata dopo il traguardo, dove è previsto che si passi dai 325 orari ai 95, con un carico sulla leva di 5,4 kg e una forza decelerativa di 1,6 G.
IL SORPASSO – Attenzione ai “lunghi” dopo il rettilineo principale, che favorisce il sorpasso ma anche l’errore di valutazione degli spazi (275 i metri che occorrono per rallentare secondo i dati Brembo). Altro punto buono per l’attacco, la frenata dopo il secondo rettilineo, all’inizio del T2, dove si arriva a quasi 300 km/h. All’ultimo giro la “esse” diventa territorio di guerra: in quel punto si scende alla velocità più bassa toccata dalla MotoGP nel corso dell’intera stagione e una moto equilibrata come la Yamaha o la guida “svelta” della coppia Ducati/Stoner potrebbero “firmare” la gara proprio lì.
LE CONDIZIONI CLIMATICHE – E’ previsto tempo incerto, potrebbe capitare di guidare in condizioni a metà fra asciutto e bagnato. Le temperature previste oscilleranno a cavallo tra i 17 e i 19°C, ma bisognerà stare più abbottonati nei turni della mattina, più fresca, con un occhio al modo di lavorare degli pneumatici.
IL PILOTA FAVORITO – Jorge Lorenzo ha vinto le ultime due edizioni, dominando le qualifiche e, nel 2009, anche ogni sessione di libere. L’anno scorso ha vinto con oltre 6 secondi su Stoner e quasi 10 su Pedrosa, arrivando a 23 su Rossi e 35 su Dovizioso. Nel 2008 vinse con quasi 2 secondi su Dani e 12 su Valentino, che trionfò nell’edizione del 2007 in volata con Pedrosa (e Stoner 3°, a 1,4 secondi). Nel 2006 Rossi venne battuto in volata da Elias.
LA MOTO FAVORITA – La Yamaha è la moto più equilibrata, forse la meno potente, ma che anche per
questo permette al pilota di gestire al meglio l’apertura del gas a moto piegata. E di queste situazioni, qui all’Estoril, ce ne sono davvero tante, soprattutto nella seconda metà pista.
La Honda, in questo frangente, è quella più penalizzata, che rischia di limitare la regolarità sul giro del pilota per la sua erogazione appuntita che andrà gestita perfettamente dall’elettronica. Ducati dovrà lavorare per contenere i problemi in frenata sugli avvallamenti dell’asfalto, dei quali Estoril è piena.
LA PREVISIONE… – Dicevamo di un Lorenzo favorito tecnicamente, ma favorito anche da un Pedrosa e un Rossi che su una pista “fisica” come questa, con tanti cambi di direzione e ingressi in curva a freni pinzati, sono costretti a subire i loro malanni. Oltre a Stoner, che potrebbe tentare il colpaccio (ha vinto nel 2005 in 250), potrebbe saltare fuori a sprazzi nel week end Colin Edwards, che nelle prove degli anni precedenti si è sempre fatto notare, anche per quel miglior tempo realizzato nel 3° turno di libere del 2008. E se c’è Colin, non può mancare Spies, che non ha certo difficoltà a imparare le piste nuove… Il curriculum di Dovizioso e Hayden non porta buone notizie, i distacchi dai primi si sono sempre rivelati dell’ordine del secondo al giro.
Guarda il video onboard della pista dell'Estoril.
Giro senza musica