Intervista a Corsi e Montiron
Castelletto di Branduzzo, mercoledì 26 maggio - Simone Corsi è il primo dei piloti ad arrivare al Motodromo, dove si tiene una giornata di corsi di guida con “Corsidiguida.it” a cui partecipano anche Roberto Locatelli, Fabrizio Lai, Fabrizio Pirovano.
Simone è accompagnato da Gianluca Montiron, il suo Team Manager, che, alle 8:15, non solo dimostrano insieme la professionalità anche al di fuori delle corse, ma sono già pronti entrambi a tornare sulla gara di Le Mans.
Da quanto tempo non andavi sul podio?
Corsi: «Da troppo tempo, domenica è stata una gara pazzesca. Dover tenere a dietro 39 piloti…».
Il più eccitato è giustamente Simone, ma il suo “capo” ridimensiona gli entusiasmi.
Montiron: «Siamo partiti dal Qatar che avevamo il 32esimo tempo in prova; test non ne avevamo fatti e oggi con Simone abbiamo compiuto un salto in avanti importante.»
Già, con Simone. E Pasini?
Montiron: «Mattia non vuole adattarsi alla moto, chiede degli interventi radicali, ma è il pilota che deve cambiare stile.»
Quindi, Corsi cos’ha cambiato dal Qatar a oggi che è andato a podio?
Corsi: «La moto è sempre la stessa, non abbiamo toccato mai nulla. Ho cercato di adeguarmi io. All’inizio, quando chiudevo il gas, mi sembrava di essere catapultato in avanti, perché ero abituato alla 125 che non aveva freno motore. Poi, adagio adagio, ho cercato di spigolare di più le traiettorie, ma la modifica più profonda che ho fatto alla mia moto è limitato a qualche clic alle sospensioni, davvero interventi minimi.»
La Moto 2 è più facile della 250?
Corsi: «Sì, tant’è che ho fatto molta meno fatica ad adattarmi nel passaggio dalla 125, bisognerà però vedere se ti darà la giusta formazione per arrivare in MotoGP preparato.»
Come risolverete la vicenda Pasini nel Tim Jir?
Montiron: «Personalmente non me la sento di mettere in dubbio un progetto che sembra funzionare. Mattia ha avanzato delle richieste che noi abbiamo considerato: da Le Mans aveva un serbatoio e un codone differente rispetto a quelli usati sulla moto di Corsi, perché la posizione in sella fosse più adatta alle sue necessità. Certo è che andare avanti così non fa bene né a noi né a lui. Dopo la gara del Mugello faremo il punto della situazione e prenderemo delle decisioni. Anche perché c’è un contratto che ci lega, Mattia è stipendiato da noi, ma se trovasse una soluzione migliore, sono il primo a offrirgli tutta la mia comprensione. Lui vuole vincere. E arrivare trentesimo davvero non ha senso.»
Parliamo di costi.
Montiron: «2 milioni e mezzo per due piloti. Non mi sembra un gran risparmio rispetto ai tempi della 250, ma è vero che l’anno prossimo certe spese, come quelle per la moto, non dovremo più sostenerle».
Progetto MotoGP?
Montiron: «Almeno un paio d’anni di Moto 2, poi con l’introduzione dei mille mi piacerebbe tornare ad essere della partita».
E Simone, quanto tempo si da per arrivare in MotoGP?
Corsi: «Vorrei arrivarci nel 2012, vincendo possibilmente il titolo in Moto 2».
Nel frattempo invita i suoi fans al Mugello, alla curva Casanova-Savelli, che, sostiene Corsi, «mi riesce particolarmente bene, lì darò spettacolo».
Per chi invece desiderasse imparare a guidare in pista con Simone e Corsidiguida.it, l’appuntamento è per il 10 e il 14 giugno.