La stagione preferita del Motomondiale? L’81 di Lucchinelli!
La “vostra” stagione del motomondiale, quella che vi è rimasta nel cuore tra le settanta della sua storia? In tanti hanno risposto alla mia domanda dell’11 giugno scorso (leggi qui l’editoriale) e moltissimi hanno concordato su un nome: Marco Lucchinelli e il suo titolo mondiale della 500, conquistato nel 1981.
I commenti sono tutti lì da vedere. Numerosi sono quelli che hanno nominato Valentino Rossi e i due titoli del 2004 e del 2008 con la Yamaha, tanti hanno indicato la Ducati e quindi soprattutto la stagione 2007 con il titolo di Stoner, altri il ‘93 con l’unico centro di Schwantz e il dramma di Rainey. E via così.
Ma il 1981 di Lucchinelli è nettamente in testa, ed è una cosa che mi piace molto: è un mio amico, ho corso con lui anche nelle 24 Ore, in quell’81 ho scritto la sua biografia ed è venuta anche bene.
Ci sono campioni che hanno vinto molto più di Marco, certo, ma c’è qualcosa che conta almeno quanto i successi: le emozioni. Lo spezzino, talento e sregolatezza, ha lasciato una traccia in tanti cuori. Giusto sentirlo al telefono per comunicargli questo entusiasmo, nel caso se lo fosse perso.
«Ho visto - dice Marco - ed è un piacere grandissimo, è bello avere ancora tanti amici e tanta gente che ti vuole bene».
E come te lo spieghi, questo grande omaggio a distanza di tanti anni?
«Credo che sia perché rappresentavo il “dopo-Ago”: lui aveva chiuso la sua parabola e pareva intoccabile. Quindici titoli mondiali! Che potesse vincere un altro pilota italiano non si pensava nemmeno. E poi perché ho fatto anche cose diverse: San Remo e le canzoni, il team manager, anche la galera dopo».
E dunque?
«Credo che in me molti vedessero la passione autentica per la moto. Ma anche per la vita. Allora c’erano i buoni e i cattivi e io ero tra i cattivi: alcool, donne, a letto tardi la sera. Il motociclista dell’immaginario è così. Che poi i bravi professionisti di oggi mi fanno ridere: se piove non corro, dicono, poi vedi quelli con le bici che vengono giù a 80 all’ora sul bagnato…
Un pilota può anche chiudere il gas, se non se la sente».
Fedele a te stesso…
«Sono i tempi che cambiano: allora per me era normale essere così, mi sentivo normale. Tutti fumavamo come turchi, anche tu, era la regola. E invece adesso, è buffo, adesso che non mi serve più bevo solo qualche volta, non faccio tardi, mi alleno con la bici…».
Rimpianti?
«Quelli di tutti i piloti: se nel ’76 non fossi caduto al Mugello, se non fossi caduto nell’82 al Salzbugring, se fossi rimasto in Suzuki invece di andare alla Honda, che poi non era una mossa sbagliata… Ma tanto non cambia niente: ho vinto un solo titolo, ma pesante. Uncini è stato anche sfortunato: è salito sulla mia Suzuki e ha vinto il titolo ma era l’82, la Nazionale di calcio vinceva il campionato del mondo e si parlava solo di quello…».
Sopratutto ha reso "terrestri" piloti pur fortissimi che hanno vinto tanto quando le moto buone le avevan solo loro.
Penso che Lucchinelli abbia vinto il titolo con un budget ridicolo rispetto a quello degli americani e dello stesso team Suzuki Herron degli inglesi.
Una bella lezione insomma
Credo abbia fatto benissimo poi passare alla Honda che lo pagava pure, dopo una vita di corse e di risultati senza vedere una lira.
Per ironia della sorte Lucchinelli ha cominciato a guadagnare quando ha smesso di andare forte.
Penso che se gli avessero dato la moto buona 5/6 anni prima sarebbe andata diversamente o forse no chi può dirlo?
Nemmeno lui forse.
Valentino Masini
A me Lucchinelli è sempre piaciuto poco. Il poco che mi è piaciuto era il Lucchinelli pilota, il resto mi è sempre stato beatamente sugli zebedei.
Io non l'ho mai considerato "genio e sregolatezza", l'ho sempre visto come un (grande) talento sprecato.
Poteva vincere tanto, il manico lo aveva!
Quello che molti chiamano "esuberante genuinità" secondo me era solo la punta dell'iceberg di una persona che viveva della propria smania di apparire "diverso" a tutti i costi e di una personalità tanto esuberante quanto inconsistente. Ne ho conosciuti tanti come lui. C'è sempre uno che crede di essere "diverso", uno che crede che tutte le min****te che pensa siano regole di vita e che la sua ca**a profumi di mughetto.
A me è sempre sembrato un immaturo. Uno che proprio non ne vuole sapere di crescere.
Solo che lui aveva il "manico"... Per questo gli vengono perdonate tutte le fesserie che ha fatto. Non avesse avuto il manico che aveva (e che ha ancora...) avrebbe preso schiaffi dal 99% dei lettori del Forum!
A me ricorda tantissimo Iannone, anzi per me sono uguali ma opposti: tanto estroverso uno, quanto introverso l'altro. Manico tanto (entrambi), ma anche tante manie di protagonismo, eccessi, sregolatezze (vere e presunte).
Ironicamente per me, l'unica cosa buona che ha fatto è stata di farsi la galera. Dopo è parso diverso e decisamente maturato.
Io gli auguro solo il bene perchè è sempre stato disponibilissimo ed amichevole con tutti. Anche con l'ultimo degli appassionati che incontrava. Di certo non è uno che se la tira o tirava. Questo glielo riconosco e non ho problemi a farlo.
Lucchinelli per me sempre persona che non sai se prenderla a schiaffi per la sua faccia tosta e supponenza, o invitarla a farsi una tirata per il Week-End e finire la giornata con le gambe sotto ad un tavolo in compagnia di un buon rosso.