Motomondiale

Moto2: la procedura di assegnazione dei motori

- Vi raccontiamo il sistema di sorteggio e distribuzione dei propulsori Honda CBR 600RR per la classe intermedia della MotoGP

In tutti i campionati con una componente di monofornitura, è necessario azzerare la possibilità di favoritismi, o comunque assicurare una distribuzione equa delle risorse oggetto di tale fornitura. E’ così per gli pneumatici, ed è naturalmente così anche per i motori nelle categorie come la Moto2 (caso anomalo per il motociclismo, ma più comune fra le auto in diverse formule cadette), dove un solo costruttore mette a disposizione i suoi motori.

In passato, però, non sono mancate polemiche relativamente all’assegnazione di questi motori, con sospetti ed accuse quando piloti come Màrquez hanno dominato il campionato con gare al limite dell’incredibile, come quella in cui, a Motegi, si rese protagonista di una rimonta da leggenda dopo una partenza sbagliata (vedi video che vi proponiamo in apertura).

Difficile però riuscire ad indirizzare un determinato propulsore verso un pilota, perché il sistema di sorteggio, pur affidandosi a meccanismi vecchi come il mondo, rende abbastanza improbabile - per non dire impossibile - combinare l’assegnazione e la scelta di un motore a favore di un determinato team.

Iniziamo con il dire che i motori, gestiti da ExternPro nella loro struttura presso il circuito di Aragón, restano in dotazione ad ogni team per tre gare (ovvero circa 1.500 km), dopodiché vengono sottoposti a rotazione per dare alla engineering spagnola la possibilità di effettuarne la manutenzione di routine e verificarne successivamente le prestazioni tramite lancio al banco, dove ogni lotto di propulsori non presenta valori discordanti per più di 1,2 cv fra tutti quanti i motori verificati, su una potenza massima che si aggira attorno ai 130 cv.

Ogni tre Gran Premi, il giovedì che precede la gara un rappresentante di ogni team si presenta alla sede del controllo tecnico in pitlane, dove si trovano il Direttore Tecnico Danny Aldridge e il suo vice Gary McLaren che, per conto di Dorna, effettuano il sorteggio con un sistema… a bassa tecnologia, ovvero quello del classicissimo sacchetto con numeri al suo interno.

Ogni rappresentante pesca un gettone, sul quale c’è un numero che corrisponde ad uno dei motori disponibili; l’assegnazione del motore viene registrata e il personale ExternPro apre la cassa di trasporto e consegna il propulsore al team dopo aver verificato i sigilli sui coperchi di distribuzione, alternatore, frizione e coppa dell’olio necessari ad impedire modifiche da parte della squadra. Assieme al motore vengono consegnati al team anche 12 litri d’olio per consentire la sostituzione ad ogni Gran premio – il più delle volte al sabato sera, prima della gara.

Foto: Honda

E.L.

  • Caballero77
    Caballero77, Villongo (BG)

    Quindi entro l'1% di errore come cavalli massimi.
    Hanno anche tutti la stessa centralina/software ?
    Lo scarico invece penso sia specifico per modello di telaio mentre le marce sono fisse ma adeguate dal team gara per gara tramite il rapporto finale, giusto ?
    Grazie per la risposta
  • charlie2701
    charlie2701, Milano (MI)

    Moto2: la procedura di assegnazione dei motori

    Ma nel sacchetto ci sono 90 numeri come la tombola o tanti quanto le squadre che necessitano di un motore? L'articolo non lo precisa.

    RISPOSTA DELLA REDAZIONE
    Uno per motore disponibile, portati in circuito in leggero esubero rispetto ai team per poter gestire eventuali rotture o sostituzioni a seguito di reclamo del team per prestazioni non idonee.
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