MotoGP 2018. Dovizioso: "Se non ci saranno le condizioni non si correrà"
I problemi sono a monte, Dovizioso parla chiaro e punta il dito in direzione dei lavori di riasfaltatura del circuito di Silverstone. L'eventuale impossibilità di disputare li GP domani è solo una conseguenza, e a sentire Andrea nemmeno troppo remota. Sull'aver anteposto la MotoGP a Moto2 e Moto3 poi esprime qualche dubbio.
«Secondo me è un tentativo disperato visto che non possono fare altre cose. Sembra che dopo pioverà più forte e quindi ci provano, ma non credo sia una soluzione».
Potrebbe essere che sia stato fatto per poterla posticipare in attesa di condizioni praticabili?
«Questo è abbastanza palese. Quello che a loro interessa è la MotoGP, anche a livello di diritti».
Durante le FP4 non è poi piovuto così tanto.
«Esatto, io non voglio entrare nel dettaglio, ma secondo me c'è un problema, soprattutto se in due curve c'era tutta quest'acqua e nel resto della pista no, vuol dire che il lavoro è stato fatto in un certo modo. Se nel 2015 non è stato un grosso problema con tanta acqua e oggi con poca acqua il problema c'è, vuol dire che è stato fatto uno sbaglio. Io non so quale ma è stato di fatto. Come non esiste che entriamo in una pista appena riasfaltata e ci sono più buche di prima».
Se piove c'è la possibilità che domani non si corra?
«Secondo me sì, perché se farà acqua costantemente la vedo dura. Se non drena, non drena».
Vi parlerete tra voi piloti prima della gara?
«Sì. Noi siamo molto ascoltati. Se le condizioni non ci sono e noi diciamo che non ci sono non ci fanno correre. Poi è logico che per certi piloti è più al limite e per altri meno, però se non ci sono le condizioni non si corre».
Se si correrà, Ducati ha qualcosa in più?
«Oggi non abbiamo fatto qualifiche sotto la pioggia, la pista era per più di tre quarti completamente asciutta. Quindi abbiamo fatto primo e secondo ma non sotto l'acqua. La nostra moto si conferma competitiva con le gomme da bagnato, ma abbiamo fatto un buon gito con Lorenzo. Oggi c'erano condizioni particolari ed era più una questione di feeling in situazioni nelle quali non giriamo mai. Quindi è stata una questione di adattamento e non c'entra niente con le condizioni di bagnato che troveremo domani. Quindi secondo me saremo competitivi, ma quanto e come sono dettagli che capisci solo quando giri e il grip di questo asfalto non lo conosce nessuno. Partiamo carta bianca».
Problemi di asfalto qui, a Sepang, in Argentina...
«Non sono competente sui dettagli, ma credo che il problema sia che ogni volta che viene accettato di riasfaltare la pista non c'è gestione unica, non c'è uno standard e un gruppo di controllo. Sei nelle mani quindi di chi fa l'accordo e dei soldi che si spendono».
In caso di flag to flag, è una situazione ancora più pericolosa del solito?
«Sì, dipende dove comincia a piovere. Il problema però è alla base. Queste situazioni non devono accadere. Di situazioni pericolose domani ce ne possono essere tantissime. Dipenderà da quanta acqua farà e può succedere di tutto».
Correre in certe condizioni, non è da prendere nemmeno in considerazione.