GP d'Argentina

MotoGP 2018, il GP d'Argentina da 0 a 10

- Da zero a dieci: numeri, statistiche e voti sul GP d’Argentina, un modo per ripercorrere quanto accaduto a Termas de Río Hondo, non solo in pista e non solo in MotoGP
MotoGP 2018, il GP d'Argentina da 0 a 10

NON ACCADEVA DAL GP D’ITALIA 2017

Marco Bezzecchi in Moto3, Mattia Pasini in Moto2, Cal Crutchlow in MotoGP: in altre parole, nessuno spagnolo sul gradino più alto del podio. Un evento quasi eccezionale in questi anni di dominio spagnolo, ma era già accaduto una volta nel 2017, nel GP d’Italia al Mugello, quando a vincere furono Andrea Migno in Moto3, Mattia Pasini in Moto2 (curiosamente Mattia, quindi, vinse anche in quella occasione) e Andrea Dovizioso in MotoGP.

ZERO COME I PILOTI SPAGNOLI SUL GRADINO PIU’ ALTO DEL PODIO.


CRUTCHLOW INTERROMPE LA STRISCIA

A proposito di Italia/Spagna, vincendo a Termas, Cal Crutchlow ha interrotto una striscia vincente di piloti italiani e spagnoli in MotoGP che durava dal GP della Malesia 2016: per 21 GP è stato infatti un pilota italiano o spagnolo a salire sul gradino più alto del podio. L’ultimo di nazionalità differente a riuscirci era stato lo stesso Crutchlow, vincitore nel GP d’Australia 2016. Tra l’altro, Crutchlow è anche il primo pilota non italiano/spagnolo a conquistare il successo nel 2018

UNO COME LE VITTORIE NON ITALIANE O SPAGNOLE NEL 2018


UNA SERIE INFINITA DI ERRORI

Lo si è detto e ridetto, ma non si può fare a meno di sottolinearlo anche in questa rubrica. In tanti hanno sbagliato: i team manager a non conoscere la procedura di partenza; la direzione gara; Márquez in pista, Márquez ad andare a scusarsi nel box Yamaha scortato da tre persone; la Yamaha a permettere che fosse Uccio, l’amico di Valentino, a respingere le scuse e non Lin Jarvis o Maio Meregalli. Un delirio generale, una pessima immagine per tutta la MotoGP.

VOTO 2 ALLA MOTOGP (INTESO COME SISTEMA, NON COME GARA)


MAI PRIMA DAVANTI A TUTTI

Tony Arbolino in Moto3, Xavi Vierge in Moto2 e Jack Miller in MotoGP: per tutti e tre i piloti è stata la prima pole position conquistata in carriera nelle rispettive categorie. Tra l’altro, è anche stata la prima pole del team Pramac da quando nel 2005 corre con Ducati.

TRE COME I PILOTI IN POLE PER LA PRIMA VOLTA


SEMPRE LE PAROLE SBAGLIATE

Jorge Lorenzo è un pilota fenomenale, e anche, a mio modo di vedere, un bravo ragazzo, ma è incredibile che spesso usi parole sbagliate nelle interviste. A Termas è stato protagonista, a mio modo di vedere, di due dichiarazioni completamente fuori luogo: la prima il giovedì, quando ha detto che in MotoGP ci sono solo due piloti in grado di fare la differenza: lui e Márquez. Forse sarà anche vero, ma non puoi dirlo quando da più di un anno prendi paga a ripetizione dal tuo compagno di squadra. La seconda uscita è andata in onda domenica alla TV spagnola: «Da sempre Dovizioso prova a minare il mio morale». Eppure, Andrea è stato l’unico a non attaccare Jorge dopo quanto accaduto a Valencia nel 2017: qualsiasi altro compagno di squadra avrebbe infierito contro Lorenzo.

VOTO 4 ALLE DICHIARAZIONI DI LORENZO


LA MOTOGP LA PIU’ EQUILIBRATA

Ancora una volta, la MotoGP è stata la categoria più equilibrata: in passato non era quasi mai così. Lo conferma anche il numero di piloti al comando per almeno un giro: cinque. Nel dettaglio: Miller per 11 giri; Márquez per 5, Rins per 1, Zarco per 3 e Crutchlow per 4. Solo piloti italiani, invece, al comando nelle altre due categorie: Baldassarri e Pasini in Moto2; Bezzecchi in Moto3.

CINQUE, COME I PILOTI AL COMANDO IN MOTOGP.


CI SI ASPETTAVA DI PIU’

Dopo la splendida vittoria in Qatar, ci si aspettava di più da Pecco Bagnaia, solo nono al traguardo dopo qualifiche complicate. Alla fine Bagnaia ha limitato i danni, ma per vincere il titolo ci vuole una costanza di rendimento differente.

VOTO 6 A PECCO BAGNAIA


VANNO FORTE IN TANTI

Su quattro gare, tra Moto3 e Moto2, i piloti italiani ne hanno vinte tre (Bagnaia e Pasini in Moto2, Bezzecchi in Moto3). Ma non solo, a Termas in Moto3 ben sette piloti italiani hanno conquistato almeno un punto: nello specifico, Bezzecchi 1°, Di Giannantonio 3°, Bastianini 4°, Dalla Porta 7°; Antonelli 8°; Arbolino 10°, Migno 13°.

SETTE COME I PILOTI ITALIANI A PUNTI IN MOTO3


VELOCISSIMO IN QUALIFICA, BRAVO IN GARA

Tony Arbolino ha conquistato la sua prima pole position con un gran giro in Moto3 e un pizzico di fortuna, perché a 4 minuti dalla fine ha iniziato a piovere. In gara, poi, Tony è stato il solo (assieme a Bulega) ad azzardare le gomme slick: una scelta che non ha pagato, ma che ha confermato le grandi qualità del ragazzo, bravo a gestire anche una situazione complicata. E’ in crescita.

VOTO OTTO A TONY ARBOLINO


UNA CONFERMA IMPORTANTE

Dopo l’ottimo 2017, Mattia Pasini ha iniziato alla grande il 2018, tanto che con un quarto e un primo posto è adesso davanti a tutti in campionato. Era importante confermarsi, e Mattia lo sta facendo benissimo. E’ uno dei candidati al titolo.

VOTO NOVE A MATTIA PASINI


UNA GARA DA CAMPIONE

E’ però Marco Bezzecchi a meritare il voto più alto: dopo essere caduto in Qatar all’ultimo giro, mentre stava lottando per il podio, ha vinto alla grande in Argentina rimanendo in testa dalla prima all’ultima curva, con un controllo della situazione da grande campione. Tra l’altro, Bezzecchi ha riportato alla vittoria la KTM dopo 13 GP dominati dalla Honda.

VOTO DIECI A MARCO BEZZECCHI

 

  • wolf6667✔
    wolf6667✔, Silvano d'Orba (AL)

    Uccio è il migliore amico di Vale e il suo braccio destro (come tanti altri del suo entourage) in tutte le attività della VR46. E' normale che abbia tenuto a distanza il bmk da Rossi.magari è stato proprio Rossi che gli ha detto "levami la zanzara di torno".
    A parti invertite è come se il padre di bmk (onnipresente nel box) avesse stoppato Rossi.
    lo trovo più che naturale.
    Chi fa polemica su questo lo fa solo per distrarre dalle porcate dell'infame.
  • Mostrogenio988
    Mostrogenio988

    Sinceramente Mr70 questo problema di Uccio lo vede in chi ha da nascondere delle grane più grandi. Per me deve essere l'organizzatore a creare il clima di pace come ho visto fare fra Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa non uno che arriva è decide dove partire che gli altri piloti non contano niente e va a chiedere scusa a fine gara con animi ancora infuocati sperando in una reazione sporca di Rossi. Quasi preferisco i tempi di Stoner dove si chiudeva nel motorhome e distruggeva tutto senza parlare con i giornalisti.
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