MotoGP 2018. Lorenzo fuori controllo
JEREZ DE LA FRONTERA – I risultati non arrivano, il futuro è perlomeno nebuloso e Jorge Lorenzo sembra aver perso il controllo della situazione. Attacchi verbali contro Andrea Dovizioso («Da anni cerca di minare la mia tranquillità psicologica»); poi dichiarazioni fuori luogo in un momento in cui i risultati sono sfavorevoli («Solo io e Marquez facciamo la differenza»); quindi cambi repentini di opinione sulla Ducati GP18 («Questa moto è un capolavoro» disse dopo i test malesi; «La GP18 ha più difetti della GP17» ha ripetuto anche ieri alla vigilia del GP Spagna, correggendo poi la dichiarazione malese: «Avevo detto capolavoro, usando male la parola in italiano: volevo dire che era stato fatto un buon lavoro»); poi altri attacchi contro chi lo critica (giovedì ha discusso anche con Giacomo Agostini), adesso contro Carlo Pernat, “colpevole” di aver detto che è stato Lorenzo a offrirsi alla Suzuki e non la Casa giapponese a cercare il pilota spagnolo. Una teoria di Pernat “innocente”, nel senso che non esprime alcun giudizio negativo contro Lorenzo, ma che Jorge ha preso incredibilmente malissimo. Prima è stato il suo manager, Albert Valera a chiosare via twitter contro Pernat usando parole addirittura spiacevoli, poi è stato lo stesso pilota della Ducati a entrare a gamba tesa. «Carlo Pernat ha detto che mi sono offerto alla Suzuki? Tutti sanno qual è la sua credibilità negli ultimi anni: è il buffone della sala stampa. Dovete scegliere se credere a un buffone o a un pilota che in tutti questi anni ha mostrato la sua credibilità. In tutta la mia carriera non mi sono mai offerto a nessuno, né in 125 né in 250 né in MotoGP e non inizierò certo a farlo ora. Ho la fortuna di essere uno dei piloti più veloci e con il miglior curriculum di tutto il motomondiale: le squadre mi cercano, non sono io a cercare loro».
UN MALESSERE EVIDENTE
E’ chiaro che dietro a tutto questo c’è un malessere evidente: anche ammesso che Pernat abbia detto una notizia falsa, non ha però offeso il pilota Lorenzo, non ha espresso giudizi negativi contro Jorge. Anche in questo caso, una risposta così avrebbe poco senso, così lo è ancora di più. Perché tutto questo? E’ ovvio che la mancanza di risultati è alla base del nervosismo del campione, che sognava di conquistare il titolo con la Ducati e invece sta fallendo anche più di quanto fallì Valentino Rossi a suo tempo, perché il confronto con il compagno di squadra è addirittura improponibile, tanta è la differenza di prestazioni a favore di Dovizioso. Tutto questo, incide naturalmente sul futuro di Lorenzo, che sembra ormai essere stato lasciato libero dalla Ducati - «La nostra priorità è firmare con Dovizioso, per il secondo pilota vedremo, ma andare avanti così non avrebbe senso né per noi né per Jorge» ha detto piuttosto chiaramente il direttore sportivo Paolo Ciabatti – e rimane la Suzuki come unica possibilità. Il nervosismo di Jorge, quindi, è capibile. Ma non giustificabile. Un risultato dignitoso a Jerez, dove nel 2017 conquistò il primo podio con la Ducati, non cambierebbe il suo futuro, ma, probabilmente, gli farebbe ritrovare un po’ di tranquillità. «Qui siamo più competitivi rispetto ad Austin, possiamo conquistare la prima o la seconda fila. La Ducati ha portato dei pezzi per rendere la moto più dolce in accelerazione, stiamo cercando di avvicinarla alla GP17, mantenendo i punti positivi della GP18. Ma è chiaro che è un compleanno triste: il mio rendimento è ben al di sotto delle mie possibilità» ha detto dopo il settimo posto ottenuto nelle FP2.
ma visto che i milioncini glieli dà la Ducati, allora è fuori di testa la Ducati che scambia la MotoGP per l'asilo Mariuccia...
e poi, Agostini e Lucchinelli...basta..!! andatevene in pensione in santa pace...lasciate il posto ai giovani..il motociclismo è cambiato non è come una volta..!!fanno finta di essere eterni esperti e dicono una montagna di c...
per il resto gran bella corsa...!!