MotoGP 2020: Jerez a porte chiuse [AGGIORNATO]
Alla fine, l'affascinante ipotesi di poter correre i tre GP previsti a Jerez de la Frontera fra la seconda metà di luglio e la prima di agosto (due per la MotoGP, uno per la SBK) con il pubblico, seppur ridotto e distanziato, sugli spalti è tramontata. La riunione fra DORNA, municipalità di Jerez e governo andaluso ha portato all'unanime decisione di correre, come inizialmente previsto, a porte chiuse.
Fumata nera quindi anche per la presenza della stampa (televisioni a parte) che dovrà venire rivalutata più avanti nella stagione.
articolo originale (pubblicato il 22/6)
Nel giro di poco più di un mese si è passati dal pessimismo più nero - un Mondiale 2020 archiviato ancora prima di cominciare - alla fiducia, con un calendario composto da 13 gare che potrebbero diventare 17, ma a porte chiuse, fino a qualcosa che fino a qualche giorno fa sarebbe stato impensabile: la possibilità di correre addirittura a porte aperte i primi due GP della stagione (rispettivamente il Gran Premio di Spagna e il Gran Premio di Andalusia) a Jerez de la Frontera.
La proposta parte dal sindaco della città di Jerez, Mamen Sànchez, che avrebbe richiesto un incontro con Ezpeleta di Dorna e con Juan Marin, vicepresidente dell'Andalusia, per verificare la possibilità di aprire le porte tanto delle due gare della MotoGP quanto di quelle della Superbike, prevista per il 2 agosto, naturalmente con una capienza dell'autodromo ridotta e l'isolamento garantito. D'altra parte, lo stesso Ezpeleta in una recente intervista si era dichiarato più che disponibile ad allentare le restrizioni Paese per Paese, ove se ne presentasse la possibilità. Tutta da capire anche la situazione dei media, visto che teoricamente l'AD di Dorna aveva legato la loro presenza in loco alla possibilità di correre a porte aperte, usando quest'ultima come indice della sicurezza gestibile in circuito.
Teoricamente, stando anche alle voci che circolano per altre gare, l'organizzazione potrebbe dimezzare i posti in tribuna, alternando fra le file un posto su due, e non vendere biglietti prato. Tutta da capire, naturalmente, la gestione di accesso e deflusso del pubblico in autodromo, e anche naturalmente la disponibilità di servizi igienici e quant'altro. Sebbene il comunicato della municipalità andalusa parli di un aumento dei costi per l'autodromo, dovuti ovviamente alla gestione del protocollo di sicurezza, è evidente come tali costi verrebbero compensati dalla vendita dei biglietti, ma soprattutto dagli introiti per la città, con l'afflusso degli spettatori in zona.
Ma se l'ipotesi si concretizzasse, le due gare di Jerez potrebbero essere un primo esperimento, che diventerebbe un precedente a cui rifarsi per le restanti gare, magari dopo un adeguato periodo di controllo dei risultati.
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felice zuccama invece si sa niente sulle dirette live.. visto che le gare sono a porte chiuse potrebbero/dovrebbero trasmetterle tutte in chiaro.. o no?
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Andrea.Turconi, Rho (MI)essì sti spagnoli ....