MotoGP 2021. Joan Mir: “Gli altri hanno lavorato meglio di Suzuki”. Principio di mal di pancia?
“Penso che gli altri costruttori abbiano lavorato più duramente di noi" – Sono parole di Joan Mir e sono bastate per mettere in allarme l’ambiente circa la possibilità che l’attuale campione del mondo, a cui alla fine del prossimo anno scadrà il contratto con Suzuki, possa decidere di trasferirsi nel box di Yamaha o Honda, che non hanno mai nascosto di stimarlo particolarmente. In effetti la frase di Mir può suonare come un principio di mal di pancia, ma l’impressione, anche sulla base delle altre dichiarazioni rilasciate a Motocp.com, fanno pensare più ad un avvertimento. Una richiesta a Suzuki di supportarlo e seguire le sue indicazioni, per poter provare a ripetersi già da quest’anno. A prescindere, quindi, da ciò che potrebbe succedere in futuro. “Vedo che ora le cose stanno tornando al loro posto naturale – ha infatti aggiunto il campione del mondo - ora siamo più competitivi. Vedo un lavoro più intenso da parte di Suzuki, e questo mi rende orgoglioso”.
Il riferimento, è chiaro, è all’holeshot che i tecnici della casa giapponese hanno portato con grosso ritardo rispetto agli altri marchi, con il dispositivo di abbassamento della moto che, invece, è stato sin da subito in cima alle richieste di Joan Mir. “Quando abbiamo testato il sistema – ha spiegato il campione del mondo - sebbene non fosse l'ultima evoluzione o adattato alla nostra moto, abbiamo visto la differenza e il miglioramento delle prestazioni. L'importante è confermare che funzioni sempre, in ogni gara. Se sarà così potremo lottare con questa moto per il campionato”. Fabio Quartararo, quindi, è avvisato, con Mir che ultimamente non perde occasione per prevare a fargli sentire un po’ di pressione, ribadendo di essere ancora in piena corsa per il titolo: “Lo vedo possibile. Credo nelle mie capacità, nelle prestazioni della moto e nella squadra. L'abbiamo fatto prima, quindi possiamo farlo di nuovo – ha ribadito Mir - Vedo che Fabio Quartararo sta facendo un buon lavoro: ha la velocità ed è in grado di mantenerla ora, ma è solo metà della stagione. Sicuramente commetterà un errore prima o poi, perché questa è la MotoGP. Ma non sto guardando Fabio, se avremo la velocità di cui abbiamo bisogno recupereremo i punti”.
Mir è sicuramente uno dei migliori, Suzuki pure ma la vedo un pelino più al risparmio rispetto ai più attivi.
Termine di paragone il suo compagno di squadra se va più forte di lui poi cade, se arriva in fondo arriva quasi sempre dietro.
Ho l'impressione che Mir stia tirando fuori da questa Suzuki il massimo consentito ma che non basti per competere con i vincenti.
Un pilota "vincente" in una situazione del genere potrebbe andare nel pallone, lui no, lo ha dimostrato anno scorso e ancora di più in questa stagione che la moto rispetto le altre ha fatto un passo indietro.
Testa di granito, convinzione, furbizia "carogna" quanto basta e manico a sufficenza per essere sempre della partita.
Valentino Masini