MotoGP

MotoGP 2021, Massimo Rivola, Aprilia: "Puntare al titolo nel 2023? Perché no?"

- In un'intervista a Sky, l'amministratore delegato di Aprilia Racing mostra prudenza dopo il meritato podio di Silverstone ma allo stesso tempo proietta nel 2023 la rincorsa al titolo mondiale
MotoGP 2021, Massimo Rivola, Aprilia: Puntare al titolo nel 2023? Perché no?

Per Aprilia in MotoGP sarebbe facile farsi prendere dagli entusiasmi: dopo il primo podio - meritatissimo da Casa, squadra e pilota - nell'ultima gara di  Silverstone  e i test a Misano con il neo acquisto Maverick Vinales che hanno regalato ottimismo, non sarebbe ingiustificato guardare alle prossime gare e alla stagione 2022 con qualche aspettativa in più e magari sperare che il momento positivo faccia bruciare le tappe dei risultati.

Tuttavia, l'AD di Aprila Racing Massimo Rivola, resta saldamente con i piedi per terra e pone gli obiettivi intermedi: fare crescere la squadra, prepararsi anche a qualche gara sotto le attese ma anche "abituarsi a stare nelle posizioni che contano".


 

Maverick Vinales in azione con l'Aprilia RS-GP a Misano
Maverick Vinales in azione con l'Aprilia RS-GP a Misano

Se l'inserimento di Vinales a fianco di Aleix Espargaro e l'immediato ingresso dell'ex-Yamaha nella mischia già da Aragon pongono già le basi per il lavoro da svolgersi nel 2022, Massimo Rivola è chiarissimo nel dire che la corsa al titolo non è nei programmi della prossima stagione ma non la esclude per il futuro prossimo: "nel 2023, perché no?". La prudenza è d'obbligo perché gli avversari non staranno fermi e sarà importante non abbassare il livello dell'impegno di Aprilia Racing.

Concretezza e prospettive lunghe che partono comunque dagli sforzi e dall'impegno di queste ultime stagioni, nelle quali oltre all'AD Massimo Rivola, l’ingegner Romano Albesiano, l’ingegnere Paolo Bonora e tutti gli uomini dentro al box di Noale e al reparto corse hanno contribuito alla competitività della RS-GP.

Fonte: sky

  • Valentino Masini
    Valentino Masini, Cesena (FC)

    Se dovessimo stare alla pura logica, Aprilia un titolo mondiale non potrebbe mai vincerolo.
    I motivi sono tanti e sarebbe troppo lungo elencarli tutti.
    Qualcuno mi potrebbe dire che Aprilia di mondiali nelle cilindrate minori ne ha già vinti a valanga ma allora si usavano motori a 2 tempi senza vincoli di sviluppo, praticamente solo 2 fattori da rispettare: cilindrata e peso.
    Con la tecnologia a 2 tempi non serviva un esercito di ingegneri, ne bastava uno che che avesse le giuste intuizioni su cui potere lavorare, una buona intuizione poteva dare grandi risultati a 0 costi! Si potrebbe addirittura dire che non serviva nemmeno essee ingegneri, la storia ci racconta che a volte bastava avvalersi di un "semplice geniaccio", a quelli avanti con gli anni a questo punto gli verrannoin mente diversi nomi e uno su tutti che non nomino per correttezza.
    Gli ingegneri servono per la loro conoscenza della tenologia, dei materiali da usare, per i calcoli dei dimensionamenti dei componenti ecc. per andare forte non erano indispensabili, questo è dimostrato.
    Ora la storia è un po diversa, un mare di regole e di limitazioni hanno fatto si che una casa degna di questo nome possa costruire un motore competitivo al 95% con un costo relativamente basso, per il restante 5% occorrono investimenti e conoscenze che solo le grandi case possono avere.
    Tutto inutile quindi? Fortunatamente no perchè il motore è solo un elemento che compone la motocicletta, fra l'altro la componentistica: freni, sospensioni gomme ecc. viene fornita da case esterne ed è uguale per tutti.
    Rimane il telaio.... questo sconosciuto! Anche quì praticamente tutti i costruttori penso si possa dire che riescano a costruire telai funzionanti al 90% ma il restante 10% non sarebbe poi un esclusiva delle grandi case ma potrebbe essere frutto di una intuizione geniale di un singolo individuo, un po come il "geniaccio" di prima insomma, anche quì il tutto a costo 0 in quanto fare un telaio "buono o cattivo" il costo è uguale.
    Aprilia non ha sicuramente le risorse tecnologiche e disponibilità di spesa degli altri suoi concorrenti ma ha dimostrato che le moto da corsa (non i motori) le sa fare bene, se avessero "azzeccato" una ciclistica "superiore" anche con un motore leggermente meno performante potrebbero competere per vincere.
    Naturalmente ci vuole un pilota che la sappia sfruttare al 100%.
    Per intanto ora possono contare su 2 piloti degni di questo nome, Vinales è una mina vagante, potrebbe essere tutto e l'incontrario di tutto, una cosa è certa quando gli gira tutto bene non sfigura di fronte a nessuno.
    Penso sarebbe già un grosso risultato se lui il prossimo anno avesse 2/3 giornate delle sue e con un po di fortuna (ci vuole sempre) riuscisse a vincere un paio di gare.
    La costanza di rendimento? Chi può dirlo? fino ad ora non l'ha avuta ma è anche vero che non si è mai trovato in condizioni simili a quelle di ora.
    Staremo a vedere.

    Valentino Masini
  • luca!
    luca!, Affile (RM)

    Si ma la concretezza e il "perché no?" non vanno nella stessa direzione. Intanto non hai un pilota top: 1) nessun top team pensa o ha pensato ad Espargaro e 2) Vinales è fin troppo noto nei suoi pro e nei suoi contro. Per poterlo vedere lottare nel mondiale dovrebbe ricostruirsi da un punto di vista psicologico, al momento la fragilità è la sua nota dolente.. ce ne vuole di acqua sotto i ponti.
Inserisci il tuo commento