MotoGP 2023. GP delle Americhe. Ecco dove deve migliorare la MotoGP #LaNotiziaInPrimaFila [VIDEO]
Austin - Carmelo Ezpeleta a fianco di Dan Rossomondo, il nuovo direttore commerciale di Dorna: la presentazione ufficiale è avvenuta venerdì alle 12 locali in una sala stampa gremita di team manager, direttori sportivi, AD delle varie Case: all’appassionato, probabilmente, interessa poco di Rossomondo, ma per le Case e per il futuro del motomondiale è una figura cruciale.
Al di là delle parole di circostanza, l’ex responsabile della NBA porta sicuramente una nuova visione, sa cosa serve per portare uno sport ad alto livello.
I problemi nella MotoGP non mancano, le tribune desolatamente vuote di Austin lo confermano: io credo ci siano due punti fondamentali da affrontare più un terzo, anche se non strettamente di competenza del nuovo manager.
-
Troppi spagnoli e italiani. Dieci piloti spagnoli, sei italiani in MotoGP. Decisamente troppi per un campionato internazionale. “L’importante è avere sulla griglia i migliori piloti del mondo” ha detto Rossomondo, riprendo un concetto caro a Ezpeleta. Vero, così come è vero che sotto questo aspetto Dorna ha cercato di allargare i confini, allestendo campionati dove prima non c’erano. Ma è difficile cambiare certe tradizioni. È comunque un problema: per allargare i confini del campionato, ci vogliono più nazioni rappresentate;
-
Fuori dalla bolla. Una grave colpa di Dorna in questi anni è stata quella di creare un mondo impermeabile all’esterno, troppo attenti al guadagno immediato e con poca lungimiranza nel tempo. La chiusura totale verso la diffusione di immagini, social e non solo, ha fatto male al motomondiale, l’ha confinato alla cerchia ristretta degli appassionati. Solo Valentino Rossi ha allargato i confini e Dorna non ha fatto nulla per sfruttare quella grande occasione. Su questo credo che Dan Rossomondo debba intervenire drasticamente, come ha fatto Liberty con la F.1
-
Aspetti sportivi. Questa non sono competenza del nuovo direttore commerciale, ma venendo dalla NBA, un campionato dove ogni anno vengono volutamente rimescolate le carte per creare nuovi equilibri, sa probabilmente che certi aspetti non sono funzionali per la spettacolarità del campionato. Come le otto moto di una sola Casa - sia ben chiaro, lo ripeto per la milionesima volta. Ducati non ha colpa in questo, ma solo dei meriti, va applaudita e ringraziata. Il mio è un discorso differente -: in nessun altro campionato motoristico esiste una tale sproporzione di forze.
C’è tanto da fare: Dan Rossomondo sembra la persona giusta: speriamo sia così per il bene del nostro sport.
È questa #lanotiziainprimafila di oggi, vorrei sapere la vostra opinione.
Puoi portare le gare sulla luna, ma se non hai il pilota locale che viaggia, o senza più il personaggio planetario “gallina dalle uova d’oro”, il circuito non lo riempi, e neanche gente davanti al televisore. Chissà perché nel 2022 il record di presenze l’han fatto a Le Mans. Il pluricampione è l’antisportivo per antonomasia, fischiato ovunque vada, a cui concederanno anche l’ultima porcata. Eh si, c’è parecchio da lavorare sull’immagine della MotoGP.