MotoGP. Chi è Jenny Anderson, la nuova ingegnere di Marc Márquez
E’ giovanissima, ma nonostante questo è considerata la "mamma" della KTM RC-16, perché ha lavorato sulla moto austriaca sin dal suo esordio in MotoGP e perché lei, Jenny Anderson, era un pilastro nel team arancione. Ora i colori di cui si vestirà non cambieranno più di tanto, ma cambierà il marchio: da KTM a Honda, nel team Repsol sulla squadra di Marc Marquez.
Una notizia, questa, anticipata da Manuel Pecino e che ha generato non poco clamore nell’ambiente. Non solo perché, appunto, la Anderson sembrava destinata a legare per sempre la sua carriera a KTM, ma anche perché la giovane ingegnera aveva lavorato fino a poche settimane fa per Pol Espargarò, il pilota che con Márquez dividerà il box nel mondiale che sta per prendere il via. Jenny prenderà il posto di Gerold Bucher, l’ingegnere elettronico rimasto in Honda per 25 anni prima della fine del suo contratto nel dicembre scorso.
Un veterano, quindi, che fa spazio ad una giovane, ma già affermatissima leva, per garantire la massima qualità nel gruppo di persone “al servizio” di Marc Márquez.
Laureata a Oxford, Jenny Anderson conosce ogni segreto delle centraline Magneti Marelli che equipaggiano le MotoGP e, come ha raccontato lei stessa, si è ritrovata nel paddock del mondiale inseguendo un sogno: “A dieci anni ho iniziato a fare kart e a occuparmi di telemetria quasi per hobby - ha spiegato in una recente intervista pubblicata ul sito ufficiale di KTM Racing - . Sono passata dall'avere un sensore per misurare i giri del mio kart a guardare le marce e analizzare la velocità alle diverse uscite di curva . A 22 anni ho iniziato a studiare ingegneria motoristica alla Oxford Brookes University: lavoravo in una squadra di corse in F3, allo stesso tempo e nella World Series by Renault. Infatti ho lavorato con Kevin Magnussen nel mio primo anno. Poi ho lavorato con loro a tempo pieno fino a quando non è nato il progetto con KTM”.
E’ stata la responsabile dello sviluppo delle strategie elettroniche prima del test team e poi di Pol Espargarò: sin dai primi metri, quindi, della KTM RC-16 nei circuiti del mondiale. Ora per lei si aprono le porte di una nuova avventura, nel team più titolato degli ultimi anni e al fianco del pilota che ha vinto ben sei degli ultimi dieci titoli assegnati in MotoGP.
Ora però dovranno cambiare passo altrimenti potrebbero tornare indietro, i motivi sono molteplici, prima di tutto perderanno i vantaggi tecnici che i regolamenti hanno destinato ai novizi che non riescono a vincere delle gare, inoltre quando una casa comincia a vincere i loro concorrenti cominciano chiedersi se sia il caso di guardare nel dettaglio chi possano essere gli artefici dei loro successi.
Se per caso riescono a individuarne qualcuno (pilota tecnici o altro) cercano di portarglieli via.
Il loro pilota di riferimento ha da tempo deciso di passare alla concorrenza ed ora anche questo ingegnere che a quanto si dice sia un vero pezzo da 90.
Tutto nella norma per carità ma un po mi dispiace visto che loro sono partiti veramente da 0 e hanno sempre cercato di prendere collaboratori che prima non erano nessuno, gente a cui è stata data fiducia e la possibilità di potere esprimere il loro talento.
Un dare e avere che spesso porta a grandi risultati, KTM li sta raggiungendo infatti, forse anche grazie a questo approccio.
Come dice il detto: quando i tempi si fanno duri i veri duri cominciano a giocare!
Che possa essere pure il caso di KTM?
Valentino Masini
In attesa di un eventuale ritorno di Marc,(la honda non si pronuncia) lavorerà sulle moto di Bradl e Pol
Forza Jenny, l'HRC è nelle tue manine!!!