MotoGP. I temi del GP di Aragon 2018
ALCANIZ – A sei gare dal termine, la classifica dice che Marc Marquez ha più di due GP di vantaggio su Andrea Dovizioso: è vero che la Ducati ha vinto le ultime tre gare – se trionfasse anche ad Aragon sarebbe un primato per la Casa di Borgo Panigale: nella sua storia non ha mai conquistato quattro successi consecutivi, nemmeno ai tempi di Casey Stoner -, ma per arrivare al titolo ci vuole ben altro. Ad Aragon fa caldissimo: anche questo fattore potrà incidere sulla gara. Ecco quali sono i temi alla vigilia del GP.
CASA MARQUEZ
Come dice Dovizioso, questo è uno dei circuiti che Marc Marquez ha spuntato sul calendario come uno di quelli dove vincere senza se e senza ma. In MotoGP, qui Marquez ha trionfato nel 2013, nel 2016 e nel 2017 ed è sempre andato fortissimo. Considerando i miglioramenti della Honda in questa stagione, ricordando che qui il tracciato gira a sinistra, sarà difficile arrivargli davanti.
DUCATI DA PRIMATO
Dopo la “pausa” estiva, è sempre stata la Ducati a vincere, due volte con Andrea Dovizioso (Brno e Misano), una con Jorge Lorenzo (Zeltweg): dovesse trionfare anche qui, otterrebbe la quarta vittoria consecutiva. Roba da libro dei primati (per la Ducati). Dovizioso e Lornezo hanno provato qui un paio di settimane fa, ottenendo ottimi riscontri cronometrici. Inoltre, la storia recente dice che la Ducati riesce a essere sempre molto competitiva quando ha già provato in precedenza sul tracciato della gara. Se si aggiunge che qui, nel 2017, Lorenzo conquistò il podio (terzo), ecco che ci sono tutti gli ingredienti per ipotizzare una Desmosedici super competitiva.
YAMAHA, UN DIGIUNO STORICO
Viceversa, se la Yamaha non dovesse vincere, arriverebbe a quota 23 GP senza successi: sarebbe il peggior digiuno della storia della Casa giapponese. Su questa pista, la Yamaha ha vinto due volte – entrambe con Lorenzo, nel 2014 e nel 2015 -, mentre Rossi non è mai salito sul gradino più alto del podio: è una delle quattro piste in calendario dove non ha vinto. Le altre sono: Austin, Zeltweg e, naturalmente, Buriram, dove non si è mai corso. Secondo il team manager Maio Meregalli – intervista rilasciata a moto.it (Storie di MotoGP) – non ci sono i presupposti per pensare a una M1 super competitiva, perlomeno stando al risultato dei test. Maverick Vinales, però, è piuttosto ottimista: «Ci sono i presupposti per essere competitivi».
ATTENZIONE ALLA SUZUKI
Su questa pista, la Suzuki ha ottenuto un quarto posto come miglior risultato (nel 2016 con Maverick Vinales) e non sembra così adatta alle caratteristiche della GSX-RR. Alex Rins, però, non esclude la possibilità di lottare per il podio. Honda e Ducati sembrano sinceramente di un altro livello, ma è vero che la Suzuki ha una buona competitività generale.