MotoGP, Joan Mir: "Il compagno di squadra ideale? Valentino Rossi"
Non sappiamo quali siano i rapporti fra Joan Mir e Valentino Rossi. Con ogni probabilità abbastanza cordiali, nonostante lo sgarbo commesso dal maiorchino a Misano, quando lo sorpassò nelle ultime battute di gara rubandogli il podio nella gara di casa - nonostante quello che possano pensarne gli imbecilli (scusate ma non ci viene in mente nulla di meno offensivo) che lo hanno insultato sui social network.
Mir, dal canto suo, non ha mai nascosto la stima per Valentino. E in un'intervista a botta-e-risposta per il suo sponsor, Estrella Galicia, ha nominato il nove volte iridato come compagno di squadra ideale potendo scegliere fra qualunque epoca, pur senza elaborare ulteriormente la risposta.
Anche il resto dell'intervista è molto interessante. Se avesse una macchina del tempo, Joan vorrebbe tornare nel 1993 per vivere la vittoria del titolo di Kevin Schwantz, e se potesse scegliere dove vincere il titolo iridato, il maiorchino vorrebbe farlo a Valencia - come del resto ha fatto - ma all'ultima curva. E poi c'è il sogno segreto... di che si tratta? Joan guarda fuori campo, chiede qual è il record di titoli mondiali vinti, gli viene risposto "quindici" facendo evidentemente riferimento a Giacomo Agostini. E Joan ribatte subito "Vincerne sedici!"
Scendendo ancora più sul personale, Joan dice di odiare quando viene spaventato per scherzo. ("Non capisco cosa ci trovi la gente da ridere...") e che, se non fosse stato un pilota, si vede comunque impegnato nello sport motoristico a due o quattro ruote.
tecnicamente nel linguaggio teatrale e televisivo, coprire qualcuno in modo che non risulti perfettamente visibile agli spettatori, equivale ad impallarlo.
Gassman, che è l'autore stesso del suo epitaffio, per definire se stesso non si riferiva al significato letterale del termine "impallato" ma, per idiomatismo, intendeva affermare che nessuno fu mai capace di - rubargli - la scena.
l'idiomatismo è una locuzione di significato peculiare proprio di una specifica lingua, la cui traduzione letterale in altre lingue può non aver senso logico e che per questo richiede, per essere compresa, una traduzione logicamente estesa.
un imbecille, che per definizione è persona di limitata capacità di discernimento, tra i suoi limiti ha proprio quello di non saper tradurre per esteso nella sua lingua, il senso logico delle frasi idiomatiche.
grazie
Dai Joan vedrai che ora chi ti offendeva diventerà un tuo follower e aumenterai le vendite dei tuoi articoli. Quest'anno però ti devi confermare sopratutto come grande pilota, i numeri li hai perciò tutto dipende da te. In bocca al lupo.