MotoGP. Le pagelle del GP d'Austria
ANDREA IANNONE 10 E LODE
Vittoria di classe, di intelligenza, di tattica, di rischio, di velocità: insomma, impossibile fare meglio. Pole position, giro veloce e successo, il primo della carriera in MotoGP: altro che tensione per dover vincere a tutti i costi! Iannone ha gestito al meglio la situazione, si è fatto trovare pronto e non si è lasciato scappare l’occasione. Successo storico.
ANDREA DOVIZIOSO 6
Come sei? Sei a uno che è arrivato secondo a 0”938 ed è stato al comando per 11 giri? E’ chiaro che se si guarda solo al risultato, come minimo bisognerebbe dare 8 al Dovi, ma se si analizza la situazione, se si pensa al valore che aveva questo successo, cosa avrebbe potuto significare per Andrea, ecco che il secondo posto viene ridimensionato, suona come un’occasione sprecata. Inconsolabile.
JORGE LORENZO 8
Ha ragione quando dice che ha conquistato il massimo risultato conquistabile: le Ducati non si potevano battere. Per due giorni, ha preso paga dal compagno di squadra, ma nel momento decisivo gli è arrivato davanti. Per dirla con le sue parole: «Non male per un pilota in crisi». Ben tornato.
VALENTINO ROSSI 5
Sotto certi aspetti, ha ottenuto il peggior risultato possibile, arrivando alle spalle dell’unico avversario che avrebbe dovuto battere. Questa volta, gli è mancata un po’ di velocità in gara e questo gli ha impedito di tentare anche un solo attacco al compagno di squadra. Medaglia di legno.
MARC MARQUEZ 6
L’errore in prova è stato grave: la violenta caduta avrebbe anche potuto compromettere il proseguo della stagione. Ma, come dicono i suoi avversari, è un gatto, da queste situazioni critiche ne esce sempre al meglio. Poi, sia in QP sia in gara ha ottenuto il massimo ottenibile. Alla fine bravo, ma anche un po’ fortunato. Gastone.
MAVERICK VINALES 5
E’ rimasto sempre in scia a Marquez, ma, di fatto, non lo ha mai potuto attaccare. Eppure in prova sembrava avere un gran passo, poi, come spesso accade, in gara si perde un po’. Sotto le aspettative.
DANI PEDROSA 5
In gara ha fatto progressi importanti, arrivando a soli 6” dal compagno di squadra: è l’aspetto positivo di un GP difficilissimo. Seconda guida.
SCOTT REDDING 7
Sempre più veloce del compagno di squadra, sia in prova sia in gara. Fa il suo più che dignitosamente, anche se prende un secondo al giro.
BRADLEY SMITH 5
Se non altro, batte il compagno di squadra.
POL ESPARGARO 4
Al contrario, prende paga anche dal compagno di squadra.
DANILO PETRUCCI 4
Ci si aspettava molto da Danilo, che invece non ha mai trovato il bilanciamento giusto della sua Ducati. E alla fine, ha anche causato, seppure involontariamente, la caduta di Laverty.
CAL CRUTCHLOW 4
In prova aveva fatto bene, ma ha vanificato tutto con la partenza anticipata.
ALVARO BAUTISTA 4
Questa volta l’Aprilia aveva un discreto potenziale, ma è scattato prima al via.
STEFAN BRADL 4
Come sopra.
DUCATI DESMOSEDICIGP VOTO 10 E LODE
Sarà il circuito, sarà quello che volete, questa volta la Desmosedici è stata perfetta: le moto giapponesi hanno visto solo gli scarichi della Ducati. Diciamo la verità: che goduria! Grazie ingegnere Gigi Dall’Igna.
YAMAHA M1 VOTO 9
Ai test prendeva un secondo al giro, ha chiuso il GP a 3”3 dalla Ducati: non male. Si conferma moto molto equilibrata.
HONDA RC213V VOTO 7
Lasciando da parte la Ducati, è parsa un gradino sotto alla Yamaha, soprattutto sulla distanza, confermano qualche problema.
SUZUKI GSX-RR VOTO 7
In prova va fortissimo, in gara cala: colpa della moto o del pilota? In ogni caso, su una pista sulla carta sfavorevole, ha messo in mostra, ancora una volta, un buon potenziale.
APRILIA RS-GP VOTO 7
Buoni tempi in assoluto: l’errore dei piloti ha vanificato il potenziale della migliore RS-GP vista in questa stagione. Peccato.
Insomma, cosa volevi Zam? Che stendesse il proprio compagno di team all'ultima curva, così come aveva fatto con lui Iannone?