MotoGP Taramasso: “Michelin pronta per il campionato”
Piero Taramasso, responsabile corse Michelin, è stato ospite della trasmissione “MotoGP Round Table”, sull’omonimo canale YouTube, condotta da Franco Bobbiese, con Mat Oxley (Gran Bretagna), Michel Turco (Francia), Manuel Pecino (Spagna, pecinogp.com) e Giovanni Zamagni (moto.it). Ecco cosa ha detto Taramasso.
Quando introducete un nuovo pneumatico, come è accaduto quest’anno con la gomma posteriore, subite pressioni dalle Case e dai piloti?
“Sì, abbiamo delle pressioni: costruttori e piloti che intravedono un vantaggio, spingono per introdurla il prima possibile. Ma c’è un regolamento: non si possono introdurre nuove gomme durante la stagione, gli pneumatici devono essere portati al primo GP e poi rimangono gli stessi per tutto l’anno. E’ chiaro che ci sono delle discussioni, ma prima di introdurre una nuova gomma facciamo parecchi test in circuiti differenti. Poi, in base ai dati, cerchiamo di trovare una soluzione che piaccia a tutti: questa è la nostra filosofia. Non pensiamo a costruire solo una gomma che vada un secondo più veloce con qualche pilota, noi vogliamo accontentare tutti i piloti dello schieramento”.
Puoi spiegare come cambia l’assetto e il bilanciamento delle varie moto con la nuova gomma posteriore introdotta da Michelin?
“La nuova costruzione è stata pensata per dare più “grip” in uscita, quando hai più gomma sull’asfalto: garantisce, quindi, una migliore trazione. Inoltre, dopo i primi test, ci siamo anche resi conto che la gomma è più stabile in curva, con un migliore grip: lo pneumatico posteriore ti aiuta anche in stabilità in frenata. Quando hai più grip al posteriore, hai maggiore spinta sull’anteriore: questo è fisiologico: devi quindi adattare l’assetto, le sospensioni e il bilanciamento. Ma devi anche modificare lo stile di guida: non puoi frenare e accelerare come facevi prima. C’è parecchio lavoro da fare, non puoi essere aggressivo come lo eri prima. Alcune moto e piloti si sono adattati molto velocemente, ma alla fine si è visto che ha portato vantaggi a tutti”.
Sappiamo che le gomme vanno preparate parecchio tempo prima di ogni GP: come fate oggi a preparare le gomme senza certezze, qual è il limite minimo per produrle?
“Non è facile preparare le gomme senza sapere quando andrai in un circuito, perché una cosa è correre su una pista a giugno o a novembre, quando la temperatura è completamente differente. In una situazione normale, noi dichiariamo quale gomme useremo GP per GP, e iniziamo a produrle mesi prima della gara. Adesso è la situazione è un po’ differente: la prima gara sarà probabilmente a Jerez, poi Austria e Repubblica Ceca (è un’ipotesi, NDA). A breve iniziamo a produrre un po’ di pneumatici per le prime due/tre gare; poi, quando ci sarà il calendario, costruiremo le altre. Noi abbiamo basicamente tre famiglie di gomme: una per Austria e Thailandia, circuiti speciali per la posteriore; una seconda di gomme fortemente asimmetriche per anteriore e posteriore, quindi con grande differenza tra la parte destra e la sinistra, che usiamo per esempio al Sachsenring, Phillip Island (dove quest’anno non si correrà, NDA) e Valencia; poi una terza famiglia per gli altri GP, per la quale cambiamo solo la rigidità della mescola. Abbiamo bisogno di circa cinque settimana per costruire le gomme”.
A Jerez si correrà con altissime temperature, condizioni che non conoscete: come gestirete questa situazione?
“Dobbiamo cambiare i piani rispetto a maggio, quando avevamo mescola soffice e media: dovremo cambiare in media e dura”.
Cosa ti aspetti da questo campionato, con la nuova posteriore?
“Mi aspetto gare spettacolari. Sono sicuro che in questi mesi i team hanno lavorato molto studiando i dati raccolti in Malesia e in Qatar: credo che avranno capito meglio come bilanciare la moto per sfruttare gli pneumatici. I tempi sul giro sono migliorati molto: Yamaha e Suzuki sono andati subito forte, Ducati, per esempio, ha fatto più fatica, ma solo con i piloti ufficiali, perché Miller è stato molto veloce. Ma anche gli altri sono andati bene, sono sicuro che non ci saranno problemi”.
Avevate programmato di testare un nuovo anteriore da introdurre nel 2021: cosa accade con questa gomma?
“Abbiamo iniziato a provarla nel 2019, con l’obiettivo di testarla nuovamente nel 2020: l’obiettivo è migliorare la stabilità in frenata. Non sarà possibile introdurla nel 2021, sarà tutto spostato al 2022”:
Settimana scorsa, “MotoGP Round Table” ha ospitato Álvaro Bautista, che ha fatto un paragone tra Bridgestone (“grande anteriore”), Michelin (“grande posteriore”) e Pirelli (“La più equilibrata”); sei d’accordo con la sua analisi?
“Credo che adesso abbiamo fatto un grande passo in avanti rispetto a quando siamo partiti nel 2016, quando le moto non erano bilanciate per le Michelin. Abbiamo lavorato tanto sull’anteriore, cambiando tanti aspetti per migliorarlo: adesso il nostro livello è simile a quello del costruttore precedente. E con il nuovo anteriore, tanti piloti ci hanno detto che era migliore del precedente. Anche le statistiche confermano che ci sono molto meno cadute di anteriore; da sempre, il posteriore è un punto forte di Michelin: la nuova gomma rappresenta un ulteriore passo in avanti. Ma adesso, i piloti dicono che l’anteriore è molto buono”.
Per quanto riguarda la gomma posteriore, parliamo in generale, non nello specifico, cosa cambia tra V4 e 4 in linea?
“Io credo che conti di più lo stile di guida di ciascun pilota, più che il tipo di motore: quando a fine gara analizziamo le gomme, onestamente non si può capire se sia stata usata da un motore V4 o da 4 un in linea. Conta molto di più lo stile del pilota, e come è sistemato il controllo di trazione”.
Chi è più “gentile” con le gomme?
“Zarco, Quartararò, Lorenzo: sono molto gentili e spesso possono usare la gomma posteriore più soffice. I più “aggressivi” sono Márquez, Crutchlow e Miller”.
Quante gomme portate per ogni GP?
“Circa 1200, comprese le “rain”. Adesso il piano è costruire le gomme per il primo test a Jerez, e poi fare gli “aggiustamenti” richiesti da quanto emerge dal test”.
Cosa succede con le gomme che avete già costruito per gare come Argentina, Texas e Thailandia?: possono essere riutilizzate in passato o no?
“Sì, le avevamo già preparate e anche già spedite… Durante il trasporto e quando sono nei magazzini Michelin vengono “conservate” sempre alla stessa temperatura, 20 °C: così siamo sicuri che la mescola non subisca deterioramenti per almeno 14 mesi”.
Quando siete tornati in MotoGP avete scelto la gomma anteriore da 17 pollici, come le moto stradali: è stato un limite per le corse?
“No, non è stato un limite. Effettivamente, abbiamo scelto la misura da 17 pollici per motivi commerciali: è più facile portare la tecnologia delle corse sulle gomme stradali. Ma non è stato un limite: abbiamo potuto mantenere la stessa superficie di contatto degli pneumatici da 16” o 16,5”. Abbiamo fatto tanti test prima per verificare che non ci fossero differenze di prestazioni: piuttosto è cambiato il modo di guidare, e Márquez ha imposto sollecitazioni differenti rispetto a quelle che noi potevamo provare con i collaudatori. Quando abbiamo iniziato a provare con i piloti ufficiali, abbiamo fatto delle modifiche per assecondare le loro richieste”.
E’ vero che il tempo si fa soprattutto nella seconda metà parte della curva e in accelerazione?
“Sì, sono d’accordo e con la nuova gomma abbiamo migliorato proprio questo aspetto: più grip in accelerazione”.
Cosa ha fatto Michelin in questo lungo periodo di isolamento?
“Quando abbiamo dovuto fermare la produzione, Michelin ha deciso di convertire alcune linee per costruire le “mascherine”, costruite anche con la tecnologia 3D. Abbiamo anche costruito materiale medico e abbiamo fornito gratis gomme per ambulanze, vigili del fuoco e per chi ne avesse bisogno”.
“Marquez ha imposto sollecitazioni differenti rispetto a quelle che noi potevamo provare con i collaudatori. Quando abbiamo iniziato a provare con i piloti ufficiali, abbiamo fatto delle modifiche per assecondare le loro richieste”
ah taramasso ma che stai a dì? ma quale assecondare le richieste? le richieste di chi?
Te hai assecondato le richieste di chi sopperisce alle gomme con l'elettronica. L'hai pure detto: “Conta molto di più lo stile del pilota, e come è sistemato il controllo di trazione”.
sono 4 anni che vediamo gare a risparmio gomme per gli ultimi giri... e ora ci dici che quest'anno hai incrementato il grip al posteriore?
Michelin: gomme di M...A!!!