Sempre secondi: vincenti o perdenti?
PHILLIP ISLAND – Piloti fortissimi, ma mai campioni in 500/MotoGP: possono essere chiamati "perdenti"? E’ giusto definire il secondo in campionato come il primo degli sconfitti? Credo che molto dipenda dalle circostanze: ci sono occasioni dove è quasi obbligatorio rendere merito a chi è stato battuto solamente da un fenomeno, da un campionissimo che ha segnato la storia del motociclismo. Ecco, ci sono dei casi nei quali il secondo non può essere definito come un perdente: sarebbe profondamente ingiusto. Da quando seguo il motomondiale, ci sono almeno quattro piloti che non hanno conquistato il titolo della massima cilindrata, ma tutti e quattro meritano rispetto (come tutti i piloti, peraltro…), “sfortunati” a trovare sul loro cammino campionissimi difficilmente battibili. Vediamo caso per caso.
MAX BIAGGI: BATTUTO DA DOOHAN E ROSSI
E’ forse il caso più eclatante di quelli che prendo in considerazione: dominatore assoluto in 250, forse il pilota più forte di tutti i tempi di quella categoria, Max Biaggi non è mai riuscito a vincere un titolo della 500/MotoGP, pur essendo stato capace di trionfare al debutto con la Honda NSR 500 a Suzuka. In totale, Biaggi ha conquistato nella massima cilindrata 13 vittorie e 58 podi, giungendo secondo in campionato tre volte: nel 1998 (battuto da Doohan), nel 2001 e 2002 sconfitto in entrambe le occasioni da Rossi. Max ha avuto la “sfortuna” di trovare sulla sua strada un Rossi stratosferico, a livello del Márquez di oggi: senza Valentino, Max avrebbe sicuramente conquistato più di un titolo della 500 e della MotoGP. Uno così si può definire perdente? Secondo me no.
LORIS CAPIROSSI: BATTUTO DA ROSSI (E BIAGGI)
Due titoli mondiali in 125, uno in 250, ma in 500/MotoGP Loris Capirossi non ha raccolto granché: solo – si fa per dire, naturalmente! – nove vittorie e 42 podi. I suoi avversari sono stati soprattutto Valentino Rossi e Max Biaggi, alle spalle dei quali è arrivato in classifica nel 2001. Ma la vera occasione di conquistare il titolo della MotoGP Loris l’ha avuta nel 2006, quando a trionfare fu poi Nicky Hayden, in una stagione nella quale Capirossi era stato grande protagonista fino al GP della Catalunya, dove venne coinvolto in un pazzesco incidente in partenza dal compagno di squadra Sete Gibernau. Loris lì si giocò le possibilità di vincere il mondiale, e negli anni successivi in Ducati venne “neutralizzato” da un certo Casey Stoner.
DANI PEDROSA: BATTUTO DA STONER E LORENZO (E ROSSI E MÁRQUEZ)
Altro caso clamoroso: Dani Pedrosa, imbattibile in 250 (due titoli in due stagioni), un iride anche in 125. In MotoGP Dani è salito 31 volte sul gradino più alto e, complessivamente, ben 112 volte sul podio: numeri pazzeschi, ma che non gli hanno consentito di conquistare il mondiale più importante. Nella sua carriera Pedrosa ha finito tre volte secondo in campionato: nel 2007 (Stoner Campione), nel 2010 e nel 2012, in entrambe le occasioni battuto da Lorenzo. Ma Dani è andato vicinissimo a vincere il titolo anche nel 2013, quando cadde ad Aragón dopo che Márquez gli aveva involontariamente “tagliato” un cavo del controllo elettronico. Pedrosa si è confrontato con campionissimi come Rossi, Stoner, Lorenzo e Márquez, riuscendo, ogni tanto, a batterli. Ma non a sufficienza per conquistare il titolo.
ANDREA DOVIZIOSO: BATTUTO DA MÁRQUEZ
Dei quattro casi citati, Andrea Dovizioso è quello che ha vinto meno nelle categorie più piccole: un titolo mondiale in 125, nel 2004. Ma negli ultimi due anni in MotoGP è stato fenomenale, contendendo il titolo a Marc Márquez, il pilota che attualmente può battere i primati di Valentino Rossi e, addirittura, di Giacomo Agostini. Fino ad oggi, in MotoGP Andrea ha ottenuto 11 vittorie e 49 podi, finendo secondo nel 2017 e in lotta per il secondo posto nel 2018. Ma secondo i suoi detrattori Dovizioso è un perdente, perché con quella Ducati avrebbe dovuto vincere il mondiale: ma il confronto con un altro grandissimo – Jorge Lorenzo - è tutto dalla sua parte, anche prendendo solo in considerazione il miglior periodo di Lorenzo in Ducati, quello nel quale ha conquistato tre vittorie. Se si analizzano gli otto GP da Misano fino ad Aragón 2018 (poi, purtroppo, Jorge si è fatto male), Dovizioso ha totalizzato 128 punti contro i 114 del fortissimo compagno di squadra, perdendo il campionato solo contro un Márquez, che in pochi riescono a battere. Stessa domanda fatta per Biaggi: uno così si può definire perdente? Stessa risposta: secondo me no.
Anche perchè ci sono un sacco di cose non corrette e omissioni varie.
Non è vero che doohan aveva il motore big bang, Doohan era tornato allo screamer nel 1997.Il big bang era noto per essere più facile da guidare e più adatto a chi non aveva uno stile in derapata (infatti biaggi ha realizzato pole e vittoria a suzuka proprio con il big bang).
La benzina verde, introdotta quell'anno, aveva depotenziato le 500 e rese più simili, come guida, alle 250. Per una serie di incidenti a doohan, biaggi si trovò in testa per pochi punti al campionato, ma nel confronto diretto mai un sorpasso, mai una vera volta in cui riuscì a metter le ruote davanti all'australiano.
Il romano si era lamentato tutto l'anno, sopratutto dicendo che doohan era avvantaggiato perchè conosceva da anni la messa a punto sulle piste del mondiale (quell'anno si corse per la prima volta su due circuiti nuovi: a johor in malesia e al sachsering e vinse doohan.....).
Lo stesso giorno del catalunyan gp, biaggi non ha vinto come si crede o so scrive erroneamente, poco prima del ride trough doohan era terzo, leggermente staccato come accadeva spesso, girava mezzo secondo più veloce di barros e biaggi e mancava tantissimo alla fine. Era l'alibi che biaggi voleva per non ammettere che la fuga in campionato era finita. Con i gran premi d'australia, brasile (poi cancellato) e argentina alle porte, le piste dove poteva difendersi erano finite e il sogno mondiale scompariva all'orizzonte.
Senza l'infortunio doohan avrebbe portato a conclusione, da campione del mondo, la due tempi e passato il testimone a rossi.