Test Jerez, Stoner si conferma il pilota da battere
JEREZ – Casey Stoner chiude imbattuto i test precampionato, ma Jorge Lorenzo e Dani Pedrosa sono velocissimi e lo inseguono da vicino. Valentino Rossi chiude sesto a 0”953, al termine di una giornata di lavoro sicuramente più proficua delle precedenti. Settimo Andrea Dovizioso, staccato di 1”080.
STONER SEMPRE PRIMO
Quando ha girato, Casey Stoner ha chiuso i test sempre al primo posto: i suoi avversari sono riusciti a stargli davanti solo nel primo giorno del primo test in Malesia (Casey era stato bloccato dal mal di schiena) e nel secondo del secondo test (fermato ai box da problemi tecnici della moto). Insomma, vista così, c’è poco da stare allegri per Lorenzo e Pedrosa, i due soli piloti che in questo momento lo possono contrastare per la vittoria e il mondiale. Insomma, il campione del mondo è in grande forma e poco importa che sia stato l’unico dei tre a non aver realizzato una simulazione gara: “perché la dovrei fare” aveva detto venerdì? Non l’ha mai fatta e a Jerez, pista che non ama, ha messo comunque insieme undici giri consecutivi (quasi un primato per lui), con un passo da paura. Si riparte quindi da dove si era finito, con Stoner punto di riferimento e uomo da battere. “Sono contento che siano finiti i test e inizino i GP – sbuffa il campione, vero e proprio animale da gara -! Tre giorni sulla stessa pista sono troppi, rischi solo di fare confusione. Fortunatamente ieri è piovuto…”.
Casey è così, piace (o non piace) proprio per la sua schiettezza.
“Abbiamo fatto un buon lavoro sul bilanciamento della moto e adesso siamo messi meglio sulla distanza. Alla fine, un po’ di chattering è emerso ed è veramente l’unico aspetto che ci preoccupa. Per me questo circuito è sempre stato ostico, fin da quando correvo qui nel campionato spagnolo, probabilmente perché è troppo stretto e non puoi mai aprire tutto il gas, tanto che con le MotoGP appoggi appena la sesta. Ecco perché sono ancora più soddisfatto della mia prestazione: alla fine, mi erano rimaste due gomme nuove e ho cercato di fare il tempo”.
LORENZO-YAMAHA: CHE RITMO
Ma Lorenzo e la Yamaha sono vicinissimi, più di quanto lo fossero nel 2011. Lorenzo, a lungo in testa alla classifica, prima di essere superato proprio nel finale, ha chiuso a 173 millesimi da Stoner, ma non perderà certo il sonno per questo. Piuttosto, andrà a casa soddisfatto e convinto di avere un gran ritmo, che gli ha permesso di coprire 27 giri (la distanza del GP di Spagna) con un passo impressionante di 1’40” basso, con il miglior crono di 1’39”252 e il peggiore di 1’40”794. In altre parole, il pilota della Yamaha è più che pronto per l’inizio della stagione.“Sono decisamente soddisfatto – commenta – sono sempre stato nelle primissime posizioni in tutti i test, oggi
sempre primo fino a dieci minuti dalla fine: è la miglior conferma che la moto è competitiva. Addirittura è la miglior M1 che abbia mai guidato. Sicuramente è l’inverno nel quale mi sono preparato con più efficacia: possiamo essere veloci in tutti i circuiti. Rispetto all’anno scorso, siamo più vicini alla Honda, anche se dobbiamo migliorare in accelerazione: ho fatto una buona simulazione, ma l’ha fatta anche Pedrosa. Stoner è un pilota da qualifica: sicuramente alla fine ha voluto fare il tempo a tutti i costi”.
Per quanto riguarda Ben Spies, il suo quarto posto a sette decimi dalla vetta dice che l’americano è molto veloce, ma anche che gli manca ancora qualcosina per essere a livello dei tre fenomeni della MotoGP. In ogni caso, probabilmente sarà sempre lì davanti, immediatamente a ridosso della zona podio.
PEDROSA: QUALCOSA IN PIU’ DEL TERZO INCOMODO
Dani Pedrosa si è preso 377 millesimi da Stoner e due decimi da Lorenzo, ma rappresenta qualcosa in più del “terzo incomodo”. A Jerez, su una delle sue piste preferite, Dani è andato davvero forte e anche la sua simulazione, come ha confermato Lorenzo, è stata davvero convincente, solo leggermente più lenta di quella del connazionale della Yamaha.“Mi manca un po’ di stabilità in entrata di curva, ma nel complesso siamo veloci e competitivi. E anche fisicamente sto bene”, dice sorridente: non gli era successo tante volte nella sua carriera.
ROSSI-DUCATI: UN PO’ MEGLIO. MA LA STRADA E’ LUNGA
Dopo il disastro di Sepang2, Valentino Rossi e la Ducati hanno visto un po’ di luce alla fine di tre giorni comunque travagliati. Si è iniziato venerdì con tanti problemi e Valentino che non sentiva l’anteriore, poi
sabato non si è potuto lavorare per la pioggia, mentre oggi è stato seguito un programma finalmente chiaro e redditizio.
“Abbiamo fatto un passo in avanti dopo aver fatto una gran confusione tra i due test in Malesia. Adesso guido meglio la moto, ma, attualmente, è questo il nostro potenziale. Il podio rimane lontano, dobbiamo lottare con il gruppetto immediatamente a ridosso dei primi tre”.
Nell’analisi, non ci si può dimenticare che la GP12, di fatto, ha girato solo sei giorni (tre sono stati persi per la pioggia) ed essendo una moto totalmente nuova, con una tecnologia prima sconosciuta per la Ducati, richiede naturalmente tempo per essere sviluppata e sistemata. La sensazione è che però, finalmente, sia stata trovata una base: adesso bisogna capire qual è il margine di miglioramento. Nel finale, Rossi ha messo insieme 14 giri consecutivi: 1’40”756 il miglior crono, 1’41”608 il peggiore. Come dire, che Stoner, Lorenzo e Pedrosa sono al momento inavvicinabili.
DOVIZIOSO INDIETRO, MA NON PREOCCUPATO
Andrea Dovizioso ha chiuso settimo e ultimo tra i piloti Yamaha, ma Andrea Dovizioso non sembra così preoccupato.“Questa per me – è la sua analisi – è una pista ostica e conosco troppo poco la Yamaha per riuscire a sfruttarla al meglio. A Sepang, proprio per le caratteristiche del circuito, avevo limitato i danni (aveva finito terzo, NDA), ma qui conta di più l’adattamento alla moto. Non sono troppo preoccupato e il distacco dai primi è sicuramente inferiore al secondo che ho preso oggi”.
CRT: LONTANE, COME PREVISTO
La migliore delle CRT è stata la ART di Randy De Puniet, 13esimo a 1”821 da Stoner, ma a meno di un decimo dalla Ducati di Karel Abraham e a tre da quella di Hector Barbera: vista così, non è nemmeno andata troppo male, ma non ci si può dimenticare che quella di Jerez è la pista più favorevole di tutto il mondiale a questo tipo di moto. E’ andato benino Danilo Petrucci con la Ioda di Giampiero Sacchi (motore Aprilia e telaio a traliccio in tubi), anche se il distacco è elevato (3”146), mentre la Suter di Colin Edwards ha chiuso a 3”293. Piuttosto in difficoltà anche Mattia Pasini, staccato di 3”4 e vittima di una scivolata nel finale, mentre è tutto sommato interessante il debutto di Michele Pirro con la Honda-TSR del Team Gresini, considerando che, di fatto, la moto era la prima volta che scendeva in pista.
Classifica
1 Casey STONER Repsol Honda Team 1:38.780 - - 61
2 Jorge LORENZO Yamaha Factory Racing 1:38.953 +0.173 +0.173 84
3 Dani PEDROSA Repsol Honda Team 1:39.157 +0.204 +0.377 73
4 Ben SPIES Yamaha Factory Racing 1:39.495 +0.338 +0.715 61
5 Cal CRUTCHLOW Monster Yamaha Tech 3 1:39.585 +0.090 +0.805 79
6 Valentino ROSSI Ducati Team 1:39.733 +0.148 +0.953 87
7 Andrea DOVIZIOSO Monster Yamaha Tech 3 1:39.860 +0.127 +1.080 72
8 Nicky HAYDEN Ducati Team 1:39.919 +0.059 +1.139 88
9 Alvaro BAUTISTA San Carlo Honda Gresini 1:40.017 +0.098 +1.237 85
10 Stefan BRADL LCR Honda 1:40.098 +0.081 +1.318 84
11 Hector BARBERA Pramac Racing Team 1:40.287 +0.189 +1.507 88
12 Karel ABRAHAM Cardion AB Motoracing 1:40.579 +0.292 +1.799 87
13 Randy DE PUNIET Power Electronics Aspar 1:40.601 +0.022 +1.821 71
14 Aleix ESPARGARO Power Electronics Aspar 1:41.645 +1.044 +2.865 69
15 Danilo PETRUCCI Came Iodaracing Project 1:41.926 +0.281 +3.146 87
16 Franco BATTAINI Ducati Team 1:42.057 +0.131 +3.277 85
17 Colin EDWARDS NGM Mobile Forward Racing 1:42.073 +0.016 +3.293 58
18 Mattia PASINI Speed Master 1:42.184 +0.111 +3.404 59
19 Michele PIRRO San Carlo Honda Gresini 1:42.212 +0.028 +3.432 52
20 James ELLISON Paul Bird Motorsport 1:42.437 +0.225 +3.657 82
21 Ivan SILVA Avintia Racing MotoGP 1:42.446 +0.009 +3.666 81
22 Yonny HERNANDEZ Avintia Racing MotoGP 1:42.906 +0.460 +4.126 56
Tutti ragionamenti condivisibili.
Questi dati devono essere interpretati e tradotti da gente che progetta le moto non chele guida. Il pilota invece con il suo staff tende a sviluppare la moto per tirare fuori tutte le potenzialita' che ha. Per fare una moto veloce non e' necessario un pilota veloce ne prima ne dopo. Conclusione Che deve fare Rossi se non guidarla e svilupparla? La Honda e' una moto veloce mica grazie a Rossi o Stoner o Pedrosa . Pedrosa non usava il nuovo materiale messo a disposizione dalla Honda questo per dire che chi costruisce o progetta moto usa una mentalità e parametri diversi rispetto un pilota , quest' ultimo invece ha l'onere insieme al suo staff, di sviluppare ed ottenere il 100 % da quel progetto. A questo punto andrei a sentire cosa dice il Dovizioso il quale afferma , e non mi pare sia l'ultimo arrivato, che il pilota spesso viene sopravvalutato e inteso come colui che mette a punto la moto una sorta di guru tecnologico, in realtà le regolazioni possibili su qualsisia moto sono limitate aqualche unita' e sono sempre le stesse da variare secondo il circuito peccato che c"e sempre poco tempo le prove durano 2 giorni e li si deve ottenere il massimo. Ma nel frattempo c'è il collaudatore della squadra , che non e' il pilota che si interfaccia direttamente con la casa madre per migliorare la guidabilita' , l'erogazione, la potenza , l'accelerazione ed i pesi.
Quindi da un lato si lavora sull'impianto di base , idall'altro il pilota e lo staff per ottenere il massimo su ogni circuito tramite regolazioni, limitate e sempre le stesse .
Ora Rossi lo vedrei meglio come collaudatore, ma deve scegliere cosa fare, ed a quanto pare ha scelto di fare il pilota , quindi regolazioni su sue indicazioni il resto solo polso che dipende esclusivamente da lui.
Ora che valore ha un pilota? Tanto ma solo se va forte viceversa vale pochissimo molto meno dello staff che lo supporta che a sua volta deve fare i conti su una ossatura prestabilita ' . Conclusione Rossi finira' la sua carriera di pilota senza mai portare la Ducati in alto perché Rossi e' alla Ducati per altri motivi e tutti lo sanno quali sono ma si fa finta di niente Rossi vale perché e' talmente popolare una potenza mediatica che ti fa aumentare le vendite direttamente ed indirettamente inoltre offre da mangiare a molti cronisti che esistono solo perché i Fans di Rossi seguono la MotoGP e poi dietrontutta la pubblicita' E' molto utile che lui sia ancora li ,ma andare forte e' un altro programma. Fan di Ducati compreso il sottoscritto siete / siamo messi male.
NICO 8948
Linus
beh...dico io..dipende dal pilota....chi non darebbe ascolto ad un pilota plurititolato come Rossi?.....di certo non e' un azzardo! azzardo e' andare avanti a tentativi ...e sperare...
Poi se vuoi dibattere sulle performance di Rossi ...bene sono qua'' e magari mi trovi pure d'accordo...perche' anche io avrei voluto un Rossi piu' "impavido".....
Ma se vede che sta moto no e' come dovrebbe essere!!...fosse Abrham a lamentarsi che non va' ..beh allora storcerei il naso..ma che lo dica uno che corre in motoGP da 11 anni e che ne ha vinti 7 ...mi viene il dubbio che la moto non sia abile ......no?...boh..te' che dici?.....tsk tsk...