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Test MotoGP Sepang. 3° giorno. 1° Pedrosa, cade Marquez. Rossi 3°

- A test conclusi Pedrosa non perde la leadership, sempre seguito da Lorenzo. Rossi in sella alla Yamaha, oggi quella in versione 2013, scalza Marquez dalla terza posizione | G. Zamagni
Test MotoGP Sepang. 3° giorno. 1° Pedrosa, cade Marquez. Rossi 3°


La prima sessione di test del 2013 va in archivio senza grandi sorprese, ma ha già emesso qualche verdetto interessante. Eccoli, stando ben attenti, ovviamente, a emettere giudizi definitivi perché, come è noto, i test invernali sono un po’ come il calcio d’agosto: tutti vincono, tutti sono contenti…

1) Dani Pedrosa e la Honda sono il punto di riferimento;
2) Jorge Lorenzo e la Yamaha sono vicinissimi e, sulla distanza, Jorge è al solito regolarissimo;
3) Valentino Rossi è tutt’altro che bollito;
4) Marc Marquez può puntare, da subito, a risultati prestigiosi;
5) Cal Crutchlow è in crescita e, di tanto in tanto, potrebbe inserirsi nella lotta per il podio, difficilmente, però, per la vittoria;
6) Stefan Bradl deve ancora progredire;
7) Per la Ducati si prospetta una stagione durissima;
8) Aleix Espargaro si conferma pilota di talento e la ART, l’Aprilia CRT è ancora più competitiva dell’anno scorso;
9) Le altre CRT, praticamente, non esistono.


Entriamo nel dettaglio.

Dani Pedrosa
Dani Pedrosa

 Dani si è migliorato di ben 4 decimi rispetto a mercoledì, rifilandone 0”329 al più immediato inseguitore. Inoltre, ha sempre chiuso le tre giornate di prove davanti a tutti: detto così, il suo è un dominio senza discussioni. Il responso del cronologico non è altrettanto netto, ma, come al solito, a Pedrosa importa poco – o nulla – del passo gara: solitamente lui la domenica riesce a ripetere con costanza i (pochi) giri velocissimi realizzati in qualifica. Per Pedrosa, 3 giri sotto i 2’01 (2’00”100, 2’00”690, 2’00”657) e 12 sotto i 2’02.



LORENZO 2’00”429 (al quarto giro su 60)


Il distacco sul giro secco è piuttosto elevato, ma il passo gara di Lorenzo è davvero impressionante: con ben 15  giri sotto i 2’01” e 24 sotto i 2’02”. Tanto per fare una esempio, ecco il cronologico di alcuni passaggi consecutivi fatti da Jorge nel finale: 2’01”332, 2’01”497, 2’01”338, 2’01”289, 2’01”570, 2’01”542, 2’01”311, 2’01”153, 2’00”968, 2’00”997, 2’00”873, 2’00”802, 2’00”888. Incredibile, vero?


ROSSI 2’00”542 (al 43esimo giro su 60)


C’era naturalmente grande attesa per il ritorno di Valentino Rossi sulla Yamaha: il primo verdetto è che il nove volte iridato è sempre competitivo. Nei tre giorni, Valentino ha costantemente preso un distacco attorno ai quattro decimi (oggi 0”442), migliorandosi progressivamente, in linea con quanto fatto da Pedrosa e Lorenzo. Valentino, al momento, è leggermente più lento e meno efficace del compagno di squadra – 2 giri sotto i 2’01”, 23 sotto i 2’02” -, ma parliamo di pochi decimi. Rossi non ha mai fatto uscite troppo lunghe – al massimo 5-6 giri tirati consecutive – ma non era certo questo lo scopo in questa prima uscita del 2013. E sappiamo tutti quanto sia differente il rendimento di Rossi in gara… Insomma, un test sicuramente positivo, che fa bene al morale e alle motivazioni del campione: per lui c’è margine di miglioramento.


MARC MARQUEZ 2’00”636 (al 32esimo giro su 54)


Non c’erano molti dubbi sulle capacità di Marquez, ma la sua prestazione è davvero eccellente, per nulla inficiata dalla prima caduta in MotoGP, all’ultima curva, per la perdita dell’anteriore. Come dice Rossi, Marquez ha, sulla carta, un grande margine di miglioramento e può diventare un avversario davvero pericoloso anche per la vittoria. Dopo aver pensato solo ad adattarsi alla moto, l’iridato Moto2 ha cominciato a lavorare su assetti ed elettronica e il numero uno esecutivo della HRC, Shuhei Nakamoto, ha sveltato che lo spagnolo ha anche provato a usare pochi controlli elettronici, “copiando” quanto faceva Stoner. Marc ha anche effettuato una simulazione gara, con 18 giri consecutivi, con un passo medio di 2’01”5: eccellente. Bravo davvero.


CAL CR

UTCHLOW 2’00”734 (al quinto giro di 53)


Ultimo a scendere sotto il muro dei 2’01, Crutchlow si conferma pilota di ottimo livello, nonostante la sua Yamaha sia esattamente identica a quella dell’ultimo GP di Valencia 2012. Per Cal un passo più che discreto, anche se, il cronologico, segnala sempre qualche errore di troppo: le serie di giri veloci sono sempre inframezzate da un tempo più alto, a conferma di un errore commesso. E’ comunque sicuramente in grado di stare costantemente davanti.

 


HONDA “SATELLITE”


Stefan Bradl ha chiuso sesto con il tempo di 2’01”003 (a 0”903), Alvaro Bautista settimo in 2’01”502 (a 1”402): in pratica, entrambi, hanno confermato quanto già si sapeva. Ovvero: Bradl è veloce e costante, ma non ancora al livello dei migliori, Bautista fatica a fare il salto di qualità.


DUCATI


Tempi duri in Casa Ducati, con Nicky Hayden costantemente più veloce di Andrea Dovizioso, ma solo per pochi decimi. Nicky ha finito a 2”084 (il suo obiettivo era prendere circa un secondo), Andrea a 2”177: insomma un disastro, peggio dei test invernali 2012! Dovizioso, bravo a finire in scia al ben più esperto (sulla GP12) compagno di squadra, dice che non si aspettava granché di differente, ma è chiaro, per chi non lo avesse capito prima, che i pessimi risultati della scorsa stagione non erano certo colpa del pilota di allora… Come dire che sarà difficilissimo, se non impossibile, vedere la Ducati nelle prime posizione; piuttosto, è più probabile che venga insidiata dalla ART del bravo Aleix Espargaro. Per quanto riguarda i piloti del team Pramac, Andrea Iannone si è un po’ migliorato, chiudendo a 2”764, quindi a sette decimi dalla prima Ducati, mentre Ben Spies oggi non è sceso in pista per i postumi dell’operazione di fine novembre: un’altra brutta tegola per la moto di Borgo Panigale.


SMITH: DISCRETO DEBUTTO


Abbastanza positivo il “debutto” – in realtà aveva naturalmente già provato a Valencia – di Bradley Smith, che in Moto2 non aveva certo entusiasmato: per il britannico del team Tech3 un dignitoso ottavo posto, quindi davanti alle Ducati, a 1”993 dai primi e poco meno di sei decimi da Bautista.


Classifica
Pos Pilota Team Giro veloce Gap prec. Gap tot. Giri
1 PEDROSA, Dani Repsol Honda Team 2:00.100     4 / 44
2 LORENZO, Jorge Yamaha Factory Racing 2:00.429 0.329 0.329 4 / 60
3 ROSSI, Valentino Yamaha Factory Racing 2:00.542 0.113 0.442 43 / 60
4 MARQUEZ, Marc Repsol Honda Team 2:00.636 0.094 0.536 32 / 54
5 CRUTCHLOW, Cal Monster Yamaha Tech 3 2:00.734 0.098 0.634 5 / 53
6 BRADL, Stefan LCR Honda MotoGP 2:01.003 0.269 0.903 14 / 43
7 BAUTISTA, Alvaro Go & Fun Honda Gresini 2:01.502 0.499 1.402 29 / 48
8 SMITH, Bradley Monster Yamaha Tech 3 2:02.093 0.591 1.993 43 / 48
9 HAYDEN, Nicky Ducati Team 2:02.184 0.091 2.084 19 / 60
10 DOVIZIOSO, Andrea Ducati Team 2:02.277 0.093 2.177 37 / 43
11 NAKASUGA, Katsayuki Yamaha Factory 2:02.616 0.339 2.516 12 / 21
12 ESPARGARO, Aleix Power Electronics Aspar 2:02.628 0.012 2.528 37 / 47
13 IANNONE, Andrea Energy T.I. Pramac Racing Team 2:02.864 0.236 2.764 17 / 35
14 AKIYOSHI, Kosuke HRC Test Team 2:03.082 0.218 2.982 14 / 28
15 LAVERTY, Michael Paul Bird Motorsport 2:03.874 0.792 3.774 40 / 47
16 DE PUNIET, Randy Power Electronics Aspar 2:04.066 0.192 3.966 38 / 39
17 YOSHIKAWA, Wataru Yamaha Factory 2:04.137 0.071 4.037 5 / 18
18 BARBERA, Hector Avintia Blusens 2:04.211 0.074 4.111 31 / 41
19 TAKAHASHI, Takumi HRC Test Team 2:04.288 0.077 4.188 37 / 46
20 PETRUCCI, Danilo Came IodaRacing Project 2:04.531 0.243 4.431 32 / 34
21 ABRAHAM, Karel Cardion AB Motoracing 2:04.766 0.235 4.666 57 / 65
22 AOYAMA, Hiroshi Avintia Blusens 2:04.915 0.149 4.815 49 / 51
23 CORTI, Claudio NGM Mobile Forward Racing 2:05.107 0.192 5.007 13 / 41
24 PESEK, Lukas Came IodaRacing Project 2:05.321 0.214 5.221 39 / 40
25 HERNANDEZ, Yonny Paul Bird Motorsport 2:05.407 0.086 5.307 46 / 48
26 EDWARDS, Colin NGM Mobile Forward Racing 2:05.913 0.506 5.813 44 / 46
27 STARING, Bryan Go & Fun Honda Gresini 2:05.970 0.057 5.870 38 / 41

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  • Biaggi1
    Biaggi1, Tirano (SO)

    @pit42

    Guarda che io a quei tempi tifavo Kevin,perché la Suzuky era un po' inferiore alla Yama,ma non una carretta!A quei tempi cmq dopo metà gara finivano le gomme,e dopo non contava la moto,ma solo la classe,e fidati io li ho visti spesso dal vivo,soprattutto a Salisburgo,e sia Kevin,sia Raney,facevano paura!A Salisburgo Kevin usciva da una curva du traverso,come una macchina da rally,faceva il rettilineo sempre di traverso e si buttava nella curva successiva a gas spalancato e di...traverso!Ho ancora il pelo d'ora a pensarci!Cmq Raney era immenso e non lo nominano mai,non perché fosse scarso,ma perché nell'ambiente dei motori,non piace ricordare che ci si può uccidere o farsi molto male!!Avere oggi un Raney!!
  • pit42
    pit42, genova (GE)

    BIAGGI 1

    dichiari che la suzuki era inferiore alla yamaha e che nel paddok tutti sapevano della superiorità di kevin. io penso che il vantaggio di rainey ero quello di far parte della squadra di robert, dove nulla era lasciato al caso e dove rainey poteva attingere della grande esperienza di kenny. però, nel 93 la suzuki vinse il titolo segno che non era poi così male e sopratutto la yamaha in quegli anni aveva seri problemi al telaio, tanto che lo stesso rainey si rivolse alla harris e corse con un telaio privato!!!! rainey faceva la differenza costantemente. kevin quando andava volava e faceva alzare le folle bucava lo schermo ma nella sua carriera vinse poco perchè per fare la differenza non basta solo il manico. non so per quale motivo rainey viene sempre poco menzionato ma a mio parere è stato fantastico, esuberanza, tecnica, tattica di gara e manico incredibile. 'solo' tre mondiali per sfortuna. supremazia finchè è rimasto. guardati i filmati su youtube.......cmq rispetto le tue opinioni.
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