SBK. Le pagelle di Donington
La svolta
Clima tipicamente inglese, con tanto di nebbia e pioggerellina fitta e fastidiosa. Questo il meteo che ci ha accompagnato per i giorni nei quali il mondiale Superbike ha fatto tappa a Donington. Il circuito è bellissimo e nel paddock si respira un aria "old English" che ci ha fatto venir voglia di andare il prossimo anno a seguire il TT o meglio ancora la North West.
La pista è molto più stretta di quanto possa sembrare dall'esterno ci vuole un po' di fegato ed una buona dose di pazzia per percorrere a tutto gas i saliscendi del circuito che è situato ad un passo dall'aeroporto di East Midland e per questo gli aeroplani ti passano sopra la testa ad ogni ora del giorno e della notte.
Uno di questi aeroplani anziché atterrare a East Midland ha percorso più volte la pista Inglese. Era blu e nero e aveva il numero 19 stampato sul muso e sulla coda. Il pilota faceva fatica a tenerlo attaccato al suolo e molte volte il carrello anteriore ha tentato di alzarsi verso il cielo. Gli altri, i piloti delle moto, non hanno potuto fare nulla contro un mezzo così potente e condotto con tanta maestria: si sono limitati a guardarne le evoluzioni, assieme agli oltre 60.000 spettatori che hanno riempito di colore i verdi prati che circondano tutto il tracciato.
Fuori di metafora è chiaro che a Donington è successo quello che in molti si aspettavano e che i problemi meccanici della Yamaha avevano ritardato. Sullo splendido tracciato alle porte di Londra, Spies ha portato a termine due gare perfette, dominate dall'inizio alla fine e che gli hanno fruttato 50 punti. Bottino pieno.
Per contro solo 16 i punti conquistati da Haga e 20 quelli messi nel carniere da Fabrizio. Di fatto Spies ha affiancato il giapponese ed ha messo la freccia: il sorpasso è imminente. Purtroppo nella seconda gara di Donington Haga è stato vittima di una brutta caduta che ha richiesto il trasporto in elicottero del pilota giapponese al vicino ospedale di Derby. Le prime notizie parlavano di una possibile lesione alle vertebre T8 e T9, oltre alla frattura della scapola destra ed alla frattura scomposta dell'ulna del braccio destro. Le ultime notizie che ci arrivano in queste ore dall'ospedale inglese sono però fortunatamente molto meno preoccupanti (clicca qui per sapere come sta Nori, ndr).
Quelle che sembravano lesioni vertebrali sono solo i postumi di un vecchio incidente e non esiste quindi nessuna lesione alle vertebre T8 e T9. Non si esclude la presenza dell'alfiere della Ducati già nella prossima gara di Brno, alla fine di Luglio. Ma torniamo a Spies ed alla sua ennesima prova di forza.
Nella prima manche Biaggi ha provato ad impensierire l'americano, senza però mai tentare un sorpasso o mettere in qualche modo in discussione la vittoria di Texas Terror. La seconda gara è stata invece quasi noiosa, tanta è stata l'indiscussa superiorità di Spies, che in pochi giri ha fatto il vuoto dietro di se.
Ci si attendeva Fabrizio, ma si è visto Biaggi. Ci si aspettava un nuovo acuto di Rea, mentre invece si è messo in mostra Haslam.
La Superbike ha un nuovo padrone?
Haga si riprenderà in tempo per difendere il suo risicato vantaggio? E Fabrizio farà da terzo incomodo o si dovrà accontentare del terzo posto? Peccato che per le prossime due gare di Brno si debba aspettare quasi un mese. Nel frattempo la maggior parte dei team sarà impegnata sul circuito di Imola a metà Luglio per saggiare il nuovo tracciato del Santerno e prepararsi alla terzultima prova del mondiale che si correrà a fine Settembre sulla rinnovata pista Italiana.
Le pagelle di Donington:
Ben Spies: Questa volta non è stato solo il vincitore morale, ma anche il vincitore materiale. Nessuna possibilità di replica per nessuno dei suoi avversai. Superpole, vittoria in gara uno e in gara due, dopo essere stato sempre in testa! Mostruoso.
A Donington la sua Yamaha non ha fatto i capricci e Ben ha mostrato a tutti chi è il più forte. L'abbiamo guardato con attenzione durante tutto l'ultimo giro di gara uno, quando Biaggi aveva fatto vedere all'Americano la ruota anteriore della sua Aprilia nel (vano) tentativo di metterlo sotto pressione. Ben non si è mai girato, non ha degnato di uno sguardo il suo avversario. La sua guida non ha tradito nessuna emozione. Ha solo aumentato il suo ritmo, sicuro che Biaggi non avrebbe potuto resistergli. E così è stato. Il mondiale Superbike ci ha abituato negli anni a mille sorprese, ma sinceramente non vediamo chi possa contendere a Spies il titolo di campione del mondo 2009.
Voto 11 (chi ha deciso che i voti devono andare da 1 a 10?)
Michel Fabrizio: Correndo come ha fatto a Donington, Michel non può certo sperare di contendere a Spies il titolo mondiale. In gara uno ha avuto problemi al cambio ed ha portato a casa solo 4 punti: troppo brutto per essere vero.
In gara due ha utilizzato la seconda moto ed è partito molto male. Si è impegnato in un'ottima rimonta, conclusa al terzo posto a pochi millesimi da Haslam. E' sembrato il Fabrizio che conoscevamo prima di Monza. Speriamo che la carica che gli aveva dato la sua prima vittoria non si sia esaurita e che il pilota romano riesca a contendere sino alla fine il titolo mondiale a Spies ed al suo compagno di squadra.
Voto 7
Noryiuki Haga: Non riesce ad uscire dal suo periodo nero ed anzi sembra ci sprofondi sempre di più. Si era da poco completamente ristabilito dall'incidente di Monza, ma questa nuova caduta preoccupa molto il suo team ed i suoi tifosi. Nitronori ci ha abituato a recuperi prodigiosi (lo scorso anno corse al Miller negli USA con una clavicola fratturata in modo scomposto), ma per tenere il passo di Spies occorre essere al massimo della forma psicofisica. In gara uno era salito sul podio, ma senza mai inserirsi nella lotta per la vittoria tra Biaggi e Spies. In gara due invece è stato vittima di una brutta caduta della quale si è compresa subito la gravità, visto che la Ducati del giapponese lo ha colpito più volte prima di arrestarsi nella via di fuga. Speriamo davvero che Haga si riprenda presto, ma una cosa è certa: Noryiuki non si darà mai per vinto e nel finale di stagione assisteremo ad accesi duelli tra lui e Spies. Speriamo solo che le sue condizioni fisiche gli consentano di giocarsela alla pari.
Voto 7
Jonathan Rea: Dov'è finito il gladiatore di Misano? Il pilota Nord Irlandese ha deluso proprio sulla sua pista di casa, dove tutti si aspettavano grandi cose da lui. Certo deve ancora adattarsi al meglio alle nuove sospensioni Ohlins, ma conosce Donington come le sue tasche ed avremmo scommesso almeno in un podio. Invece Johnny ha portato a casa solo 10 punti in due manche e solo un quindicesimo posto in gara uno (complice anche una innocua scivolata). Rea è giovane e può essersi fatto prendere dall'emozione, ma proprio questi deludenti risultati a Donington lo motiveranno a dare il massimo sin dalle prossime gare di Brno.
Voto 5
Shane Byrne: Ecco un inglese che invece non ha deluso. Non è riuscito a salire sul podio (accidenti, se fosse piovuto...) ma ha dato battaglia in entrambi le manche lasciandosi alle spalle piloti inglesi come lui, ma più giovani ed alla guida di moto ufficiali. Davvero bravo, come bravi sono stati i suoi tecnici che gli hanno messo a disposizione una Ducati molto competitiva. Shane in classifica è solo decimo, ma nelle prossime gare riuscirà a scalare la classifica verso posizioni più consone alla sua esperienza ed alla sua grande determinazione. Voto 8
Max Biaggi: Dall'altare alla polvere. Una grande prestazione in gara uno e tanti errori in gara due. Nella prima manche è stato l'unico che ha saputo tenere il passo di Spies ed in alcuni momenti abbiamo addirittura pensato che potesse avere ancora qualche risorsa nascosta che gli avrebbe consentito di sorprendere l'Americano. Non è stato così, ma resta l'ottima prestazione sua e della sua Aprilia, che sembra adattarsi davvero bene al tortuoso circuito Inglese, visto che anche nelle prove Max era andato davvero forte. Peccato per gara due. Per la scivolata e per il suo avventato rientro in pista che ha rischiato di fare del male all'innocente Polita oltre che al suo piede destro (infrazione al terzo metatarso). L'Aprilia sembra essere sulla strada giusta e di certo il motore è già ad un ottimo livello viste le velocità massime della moto di Noale su tutti i circuiti. Forza Max ancora qualche sforzo e ci siamo.
Voto 6 (la media tra 8 in gara uno e 4 in gara due)
Tom Sykes: A Donington il team Yamaha si aspettava di vedere il vero Sykes. Chi ha creduto in lui attendeva proprio queste due gare per dimostrare a tutti di non essersi sbagliato. Invece proprio sulla pista Inglese Tom ha collezionato il suo primo zero in classifica. Ha cercato di rifarsi in gara due, ma un quinto posto dietro al privatissimo Byrne non è certo risultato da strapparsi i capelli per chi guida la stessa moto di Spies. Ma non gettiamogli la croce addosso e attendiamo fiduciosi che dimostri le sue qualità. E' al primo anno in Superbike e non conosce le piste e gli avversari e poi ha un compagno di squadra che... falsa i valori in campo.
Voto 5,5
Ryuichi Kiyonari: Ecco un altro pilota sul quale avremmo scommesso. Conosce bene le piste inglesi e qui l'anno scorso ha vinto una manche. Quest'anno però ha collezionato solo un decimo ed un settimo posto. Anche lui alle prese con il recente cambio di sospensioni (da WP ad Ohlins) sembra ne abbia sofferto più del previsto. Però la delusione è molta. Probabilmente gli ci vorranno altre gare ancora per adattarsi alla nuova ciclistica della sua Honda CBR1000RR, il che accentuerà la delusione per un campionato davvero sotto le aspettative, per noi ma soprattutto per mamma Honda che lo segue con tanta attenzione.
Voto 5
Leon Haslam: Ma allora c'è ancora una Honda che va davvero forte! Si e non è una delle moto del team Ten Kate, ma è una Fireblade preparata dal debuttante (in Superbike) team Stiggy. Quarto e secondo posto per il figlio di Rocket Ron a Donington. La sua Honda è quella messa meglio come ciclistica e come erogazione, ma Leon la guida come un indemoniato e in pista dà il massimo. In gara due ha messo dietro Fabrizio con la Ducati ufficiale ed ora è quinto in classifica a pochi punti da Rea. Prima o poi riuscirà a salire sul gradino più alto del podio. Bravo lui e bravi i tecnici del suo team.
Voto 8
John Hopkins: E' tornato in pista dopo aver saltato ben cinque appuntamenti del mondiale Superbike ed è riuscito subito ad entrare nella top ten in gara uno. Il dolore però ha vinto la resistenza dell'Americano che in gara due ha preferito non scendere in pista. Lo abbiamo visto passeggiare per il paddock e sinceramente ci siamo stupiti che John abbia deciso di rientrare a Donington. Voci interne al suo team ci hanno confessato che il dolore che sente è ancora molto forte, ma la sua voglia di correre è addirittura superiore. Speriamo si riprenda presto perché se questa è la sua grinta la Superbike ha trovato un protagonista in più.
Voto 8 (per il coraggio)
Cal Crutchlow: No, non ci siamo sbagliati. Sappiamo che Crutchlow non gareggia in Superbike, ma in Supersport, però vogliamo rendere omaggio con questa citazione ad un pilota che si sta dimostrando davvero molto forte. Il campionato Supersport è sempre molto combattuto, ma Cal alla guida della sua Yamaha R6 del World Yamaha Team lo sta letteralmente dominando. In nove gare sino ad ora disputate l'Inglese ha collezionato quattro vittorie, due secondi posti, due terzi posti ed un solo quarto posto nella gara d'esordio in Qatar. Come Spies anche Cal non conosce le piste e gli avversari, ma non sembra che questo lo preoccupi più di tanto. Crutchlow conduce la classifica della Supersport con 28 punti di vantaggio sull'irlandese Laverty (che a sua volta è sempre andato a punti in tutte le gare). La Honda con il team Ten Kate vince il mondiale Supersport consecutivamente dal 2002, ma pensiamo proprio che quest'anno il titolo della 600 prenderà una strada diversa.
Voto 10
Carlo Baldi
Foto: Porrozzi