Troy non si discute
Mondiale Superbike
Doppietta indiscutibile di Troy Bayliss (Ducati) ad Assen, quarta prova del Mondiale Superbike, davanti a 75.000 spettatori. Il pilota australiano, con cinque vittorie all'attivo in questa stagione, si trova al comando del campionato con 178 punti.
Gara 1
Bayliss, il più veloce al via, ha operato il break decisivo a sette giri dalla fine, allungando progressivamente sui cinque compagni di fuga e andando a vincere con 2" di vantaggio su Carlos Checa (Honda), che ha battuto in volata Max Neukirchner (Suzuki), grande protagonista di questo inizio di stagione. Per il quarto posto Yukio Kagayama (Suzuki) ha avuto la meglio su Troy Corser (Yamaha), con i due piloti bravi a resistere al ritorno di Jakub Smrz (Ducati), autore di una grande rimonta. Ottavo posto per Kiyonari (Honda) e nono per Makoto Tamada (Kawasaki), calato nel finale dopo un ottimo inizio. Decima posizione per Max Biaggi (Ducati), che ha guidato per cercare di portare a casa più punti possibili. Caduti per un contatto nei primi giri due sicuri protagonisti, Noriyuki Haga (Yamaha) e Ruben Xaus (Ducati), con lo spagnolo che, ripartito, ha sfiorato la zona punti per sette centesimi. Caduto anche Michel Fabrizio (Ducati), mentre stava navigando nelle retrovie.
Gara 2
Bayliss (Ducati) si è aggiudicato anche gara 2, al termine di un appassionante duello con Noriyuki Haga (Yamaha), battuto solo in volata per 8 centesimi di secondo. Grazie a questo successo, il pilota australiano ha aumentato in maniera consistente il suo vantaggio in classifica, portandolo a 70 punti nei confronti di Carlos Checa (Honda). Il pilota spagnolo ha occupato l'ultimo gradino del podio, dopo una decisa rimonta che lo ha portato a passare Ruben Xaus (Ducati) solo all'ultimo giro. Quinto posto per Max Neukirchner, prima Suzuki al traguardo, davanti al compagno di squadra Yukio Kagayama e all'ottimo Gregorio Lavilla (Honda). Ottavo posto per Jakub Smrz (Ducati), che ha preceduto Makoto Tamada, migliore Kawasaki al traguardo. Ancora in difficoltà Max Biaggi, solo dodicesimo, mentre Michel Fabrizio si è ritirato.
Mondiale Supersport
Gara elettrizzante, con addirittura 13 piloti in 3" a soli cinque tornate dalla fine. All'ultimo giro si sono presentati alla volata in sei e a prevalere è stato Andrew Pitt (Honda), che ha battutto per soli 14 millesimi di secondo il compagno di squadra Jonathan Rea. La tripletta Honda è stata completata dallo spagnolo Joan lascorz, che ha confermato la sua leadership in campionato. Al quarto e quinto posto le due Yamaha del team WSS guidate da Fabien Foret e Broc Parkes. Il migliore degli italiani è stato Gianluca Vizziello (Honda), ottavo, mentre sono caduti due degli attesi protagonisti, Massimo Roccoli (Yamaha) e Gianluca Nannelli (Honda).
Superstock 1000
Prima vittoria stagionale per Maxime Berger (Honda). Il pilota francese ha approfittato della caduta del leader della corsa, Claudio Corti (Yamaha), per cogliere comunque un meritato successo. Sul secondo gradino del podio è salito Michele Pirro (Yamaha), grande protagonista della gara assieme a Corti e Berger. Terzo posto per Xavier Simeon (Suzuki) autore di una gara molto concreta. Buone le prestazioni di Alessandro Polita (Ducati) e Andrea Antonelli (Honda) rispettivamente quarto e quinto.
Superstock 600
Nell'Europeo 600 la gara si è decisa al primo giro quando una caduta ha estromesso subito l'autore della pole, Danilo Petrucci. Al comando si è trovato il britannico Linfoot (Yamaha), che non ha avuto problemi ad aggiudicarsi la gara davanti al ceco Vostarek (Honda) e al belga Lonbois (Suzuki). Ottimo quarto posto per Daniele Beretta (Suzuki), che ha preceduto il francese Baz (Yamaha), vincitore a Valencia. Buone le prestazioni di Bussolotti (Yamaha) e La Marra (Suzuki), settimo e ottavo.
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Fonte: FG SPORT
Foto: Porrozzi
Troy
Analizzando l'andamento della stagione ci dobbiamo aspettare anche in futuro prossimo presenze di ultratrentenni sul podio, la qual cosa dimostra che le motociclette configurate secondo il regolamento superbike hanno bisogna di una mano esperta per essere condotte, con l'eccezione di Neukirchner che oramai però ha già un sufficiente background di esperienza in tale categoria. Si fa fatica a comprendere la politica della Suzuki e di Battone di dare una moto ufficiale a Yukio "demolitore" Kagayama che a fine anno fa pesare una bella nota spese per i danni cagionati, e riservare al ben più concreto, giovane e valido Max.
Complimenti a Checa, Haga e Smrz che con una clienti ha fatto vedere che conosce il senso di rotazione della manopola del gas.
Da ultradecennale tifoso di Max Biaggi aggiungo l'ultima considerazione:
ma le prime due gare c'era qualcun altro nella tuta rispetto a quello visto ieri???
Reputo la prestazione sciorinata nel catino di Assen un calo di concentrazione da parte di Max, che è non comprensibile per un professionista del livello e del talento di Max.
La Ducati ha messo Max in ginocchio, ed io dico rialzati Max....dicono che funziona....speriamo bene!!!
grande bayliss