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Dakar 2011, 5a tappa. Vittoria di Paulo Gonçalves (BMW), che sale al 4° posto

- Lopez è secondo, il belga Frans Verhoeven terzo. Gli organizzatori sottraggono a Coma il tempo impiegato per soccorrere Pain, infortunato, e lo spagnolo chiude al 4° posto rimanendo al comando della generale | P. Batini
Dakar 2011, 5a tappa. Vittoria di Paulo Gonçalves (BMW), che sale al 4° posto


L’elicottero bianco dell’organizzazione fa esplodere l’entusiasmo del migliaio di tifosi accalcati in fondo alla picchiata d’arrivo della 5° Tappa della Dakar 2011. La prima moto che si affaccia sul “tobbogan” è la KTM di Cyril Despres. Trecento metri, ed ecco l’Aprilia di Francisco Lopez. Ma il risultato non è “corretto”, bisogna aspettare e fare i conti con l’ordine di partenza. E l’ordine si inverte: Francisco “Chaleco” Lopez è davanti a Despres. Delirio cileno, provvisorio. Tra i due si inserisce Verhoeven, ma bisogna aspettare l’arrivo di Paulo Gonçalves, velocissimo nella fase finale della tappa. Ed è il portoghese della BMW che vince la tappa, con un tempo che, peraltro, viene corretto solo un'ora dopo. Marc Coma arriva più tardi. Una caduta, e soprattutto la lunga femata per soccorrere Olivier Pain, vittima di un incidente, hanno rallentato lo spagnolo che giunge sul traguardo 13 minuti più tardi. Questa volta gli organizzatori sono tempestivi e, controllato il tracciato del GPS di Coma, restituiscono allo spagnolo il tempo impiegato per soccorrere il francese. Marc Coma è dunque classificato al 4° posto, e resta al comando della classifica generale con dieci minuti di vantaggio su Despres e 18 sul cileno Lopez.
 

Una tappa, dunque, “zeppa” di colpi di scena, e non è ancora detto che sia finita qui. Dopo il rifornimento si scatena Frans Verhoeven (BMW). Primo a tre quarti di speciale ed al secondo controllo di passaggio, nel finale il belga trascina il compagno di squadra, il portoghese Paulo Gonçalves, facendo sognare una doppietta BMW. Ma Verhoeven cade a due chilometri dall’arrivo e non ce la fa. Sul traguardo è un secondo alle spalle di Lopez. Decisivo, invece, il finale di Gonçalves, che mantiene il ritmo e chiude vincendo la tappa davanti a Lopez, dato in un primo tempo come vincitore, e Verhoeven. Anche il portoghese si è fermato per soccorrere Pain, ed è questo il motivo del ritardo del suo tempo corretto.
 

Gli altri colpi di scena. Il primo della giornata era stata la penalizzazione “retroattiva” di Despres, arrivata alle 4:30 di notte. Poi è stata la volta della fuga di Francisco Lopez (Aprilia), lanciato nella lunga speciale desertica con l’obiettivo di vincere. Olivier Pain (Yamaha), protagonista di una prima parte di speciale eccellente, cade e si frattura un polso al chilometro 230, circa, nell’attraversamento del Salar de Llamara. Troppo veloce, bravo ma sfortunato. Drammatico anche l’avanzare di Marc Coma, che cade intorno al km 70 ed è costretto ad una seconda sosta per aggiustare alla meglio la moto danneggiata (manubrio e radiatore) nella caduta. Oltre metà dei dieci minuti avuti “in dote” durante la notte sono andati, ed un polso dolorante rende le cose più difficili. Al rifornimento di metà tappa Coma finisce di mettere in “ordine” la moto, fa il pieno di acqua, si fascia il polso, stringe la benda e… i denti, e parte all’attacco. Si ferma ancora, questa volta per soccorrere Olivier Pain, e riparte solo quando, rassicurato sull’intervento dei medici in arrivo con l’elicottero, può lasciare “di guardia” il suo compagno di squadra Joan Pedrero. Il lato migliore della Dakar e dei suoi assi migliori. Il ritardo dello spagnolo dalla testa della corsa sale, in quel momento, a oltre 15 minuti. Poi tutto, per fortuna, si aggiusta. Da registrare anche l’ottimo 31° posto di Ivan Boano.

Guarda il video della 4a tappa


 

Piero Batini

Foto: DPPI, Red Bull

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