Dakar 2012, 12a Tappa: Coma, un quinto successo che vale oro
Nazca, 13 gennaio 2012.
Dodicesima tappa, tre alla fine. 196 chilometri (in origine dovevano essere 246) di Prova Speciale, con un trasferimento di circa 300 KM per raggiungere la partenza. I 106 Piloti ancora in gara (erano 178 a Mar del Plata) affrontano una Speciale molto impegnativa, con tre settori di sabbia e dune, rispettivamente di 50 (che diventano 30), 25 e 40 chilometri, i primi due nella prima parte, l'ultimo poco prima dell'arrivo posizionato nei pressi della città di Nazca. Il tratto centrale, il più corto, è annunciato come una delle possibili "svolte" di questa Dakar. Ce n'è abbastanza per stressare a fondo le meccaniche e le doti di guida e di navigazione in fuoripista dei concorrenti, per "spremerne" tutte le migliori qualità e metterne a nudo i limiti. Dopo undici giorni di gara, poche cose possono dirsi acquisite, ed è come se il Rally cominciasse di nuovo, per l'ennesima infernale quotidianità nella quale talento e tenacia sono appesi al filo della fortuna.
I concorrenti sono reduci dalla notte al bivacco senza assistenze di Camana, e la Tappa odierna è l'ideale continuazione della precedente Arica-Arequipa. Solo il traguardo chiuderà la due giorni dell'unica tappa marathon di questa edizione. I concorrenti passano non lontano dalle Linee di Nazca, uno dei più affascinanti misteri del Mondo attribuiti all'omonima civiltà ma, tranquilli, non c'è pericolo che le tracce delle ruote della Dakar vadano ad incrociare quelle della Storia dell'altipiano. Si è concluso il "valzer dei motori". Quasi tutti i concorrenti hanno cambiato. Gli ultimi sono stati i Piloti del Team Bordone-Ferrari, Viladoms, Farres e Botturi, e prima di loro è stata la volta di Helder Rodrigues e di Olivier Pain. Non si sa se era già nei loro piani, ma il grido di allarme di David Casteu deve aver sortito l'effetto. Restano con gli "originali" lo slovacco Stefan Svitko ed il Polacco Jacek Czachor. Per effetto dell'applicazione delle relative penalità, Svitko e Pain si sostituiscono a Viladoms e Botturi al 4° ed 8° posto della classifica generale. Piccole scosse di assestamento alla verifica del 12mo giorno della Dakar.
Si va alla partenza della Speciale, nella Pampa Blanca, con una mezz'ora di ritardo, poichè i primi 50 chilometri sono stati tolti, sempre per colpa del maltempo. Sparisce così anche la prima parte del primo tratto di dune, e Marc Coma è chiamato a "compattare" i tempi della sua missione, riacciuffare Cyril Despres partito per primo. Venti minuti dopo, al primo waypoint di passaggio, Coma ha già ripreso Farres, che partiva due minuti prima di lui, ma ha guadagnato solo cinque secondi su Despres. Cyril "apre" la pista e mantiene un ritmo elevatissimo, e le prime dune sono superate in un soffio. Nel successivo tratto più veloce Marc prende il sopravvento, ed al Controllo di Passaggio (circa 70 KM dal via) ha guadagnato 30 secondi. Farres non regge il ritmo e resta indietro, "tengono" Viladoms, che si inserisce tra Coma e Despres, Zanol, Barreda e Rodrigues, ma il più veloce di tutti, in questo primo tratto, è lo slovacco Stefan Svitko. Poco dopo si ferma Olivier Pain. Cinque minuti e riparte.
C'era da aspettarsi l'attacco di Coma, ma la verità è che i denti li ha tirati fuori Despres. La Tappa è più corta, e non certo più difficile del previsto, ma in ogni caso Despres compie un piccolo capolavoro, correndo contro il tempo ed il road book. Senza commettere il più piccolo errore riesce a mantenere a debita distanza l'avversario. La parte centrale della Tappa è nettamente a suo favore, e quando mancano 70 chilometri all'arrivo Despres ha perso soltanto 40 secondi. Niente in considerazione della posta in palio. Despres ha fatto esattamente quello che ci si aspettava da Coma. Si fermano Johnny Aubert e Felipe Zanol, tra le dune della parte centrale della Tappa. Poi ripartono anche loro.
Ultima parte della PS, si entra nei 40 chilometri di dune che preludono al finale. Il tentativo di fuga di Coma è stato sin qui rintuzzato, adesso tocca alla navigazione ed alla concentrazione sulla scelta dei passaggi sulle onde di sabbia. Momento delicatissimo. D'improvviso lo scenario cambia totalmente, perchè Coma si è lanciato nell'ultimo, feroce tentativo: agganciare Despres nei pochi chilometri che restano. I metri scorrono più lentamente, ma molto di più per Despres. Coma divora la sabbia e si avvicina inesorabilmente, senza sbagliare una duna. La sua progressione è irresistibile, momento magico in cui l'esecuzione di ogni ogni passaggio riesce alla perfezione. Al traguardo di Nazca, deserto "bruto" spazzato dal vento, Marc arriva per primo. Despres è lì poco dopo. Per Marc, missione compiuta. Lo spagnolo vince la tappa e tiene dietro Despres di 3 minuti e 57 secondi. Non è ancora finita ma, oggettivamente, non ci si poteva aspettare di più. Tappa bellissima. Tra Coma e Despres, al traguardo finale di tappa, si interpongono Joan Barreda e Jordi Viladoms, nell'ordine alle spalle di Coma, che a Nazca torna in testa la Dakar. Un solo minuto, e 35 secondi, di vantaggio, la partita è sempre più aperta, avvincente.
Classifica
Coma, ES, KTM, 2h 24' 38"
Barreda, ES, Husqvarna, + 2' 43"
Viladoms, ES, KTM, + 3' 10"
Despres, FR, KTM, + 3' 57"
Gonçalves, PRT, Husqvarna, + 5' 25"
Faria, PRT, KTM, + 7' 05"
Rodrigues, PRT, Yamaha, + 7' 31"
Svitko, SVK, KTM, + 9' 11"
Farres, ES, KTM, + 1' 39"
Zanol, BRA, KTM, + 9' 18"
Ullevalseter, NOR, KTM, + 10' 30"
Piero Batini
Grande Coma!
KTM e Husqvarna