Swank Rally Tunisia. Alessandro Botturi, l’Ingegnere
Lumezzane, 15 Aprile. È tutto pronto. Il convoglio della logistica è in piena marcia di avvicinamento al waypoint dello striscione di partenza. Alla spicciolata e da tutta Europa i Piloti partecipanti si muovono in volo verso la pista d’atterraggio più vicina all’inizio dell’Avventura Swank Rally Tunisia 2023. Da vetrina di un certo stile a sostanza aggiunta in un’altra dimensione, sempre nello stesso stile, il format dello Swank nato sulle piste e sugli sterrati al centro del Mediterraneo viene “esportato” in Africa. È “inevitabile” parlare di upgrade, ma anche di ritorno all’ispirazione delle origini, di quel senso dell’avventura in Moto che ha fatto il suo grande salto di qualità quando ne è nato un confronto, una misura relativa di capacità, anche di adattamento. Senza farla tanto lunga, di ritorno alla culla dell’idea, all’Africa.
Si parla di allineamento felice degli astri, ma è più corretto definirlo di quelle menti che, praticamente all’unisono, hanno promosso e decretato che lo Swank Rally Tunisia s’aveva da fare. Punto e basta. In casa di Deus avevano e hanno le loro idee e le loro visioni. Renato Zocchi aveva la sua idea, perseverante palinsesto della sua storia. Alessandro Botturi aveva un’idea maturata e straripante, tanto da diventare essenza della personalità, di diecine e diecine di migliaia di chilometri di Rally, di Avventure, di Viaggi sottostanti ad una costante di indiscusso fascino: Rally, Deserto, Corse, Esplorazioni.
- E se facessimo uno Swank…
- … In Africa…
- … in Marocco, Algeria o Tunisia?
Non c’è bisogno di un “sì”, le tre direttrici di pensiero sono già allineate, già in temperatura, già al lavoro. Botturi suggerisce la Tunisia, è davvero e sempre più a portata di mano, ha un Deserto vero, scorci da autentica avventura. Deus propone di iniziare con la giusta cautela, un’edizione “zero” e “limited”. Zocchi sta già elaborando l’idea di una formula mista. È appena Gennaio 2023, lo Swank Rally Tunisia è già in moto e Botturi, che ne è l’ingegnere, parte per ricognizioni e Road Book…
Insomma Alessandro, di chi è stata l’idea di Swank Rally Tunisia?
Alessandro Botturi. “Ecco, in Africa io organizzo viaggi e allenamenti. Ci vado spesso e mi piace tanto, non c’è bisogno che lo dica di nuovo. Allo Swank in Sardegna Renato Zocchi mi dice che gli piacerebbe organizzarlo in Africa. Pensa al Marocco. “Pronti!”, gli dico io, però suggerisco la Tunisia. Ne parliamo con i responsabili di Zeus, ci pensiamo il giusto in termini di tempo e… siamo già partiti.”
Lo Swank in Sardegna è un po’ una vetrina, lo Swank Rally Tunisia è subito sostanza. A chi è destinato questo evento?
AB. “A tutti, è pensato per tutti. Per quelli che voglio avvicinarsi e far qualcosa in Africa, per tutti quelli, e sono sempre di più, che sognano l’Africa in Moto. Lo Swank Rally ha un costo accessibile, è un po’ gara e un po’ viaggio, si può scegliere, infatti tra road book e traccia GPX, c’è un po’ di classifica e tanto spirito di Africa. Parlo dei bivacchi, dei campi tendati, della Tappa Marathon. tutti insieme, in tenda o attorno al fuoco.”
Con che Moto si può fare lo Swank in Africa?
AB. “Con tutte le Moto, con la Moto che si ha o che si è scelto. Con una Enduro, con una Replica, con una bicilindrica. Ho cercato di tracciare un percorso alla portata di tutti. Chiaro, quelli che useranno Road Book e strumentazione avranno da navigare davvero, i waypoint non saranno facili a trovare mentre quelli che sceglieranno il GPX avranno la strada giusta sempre sul monitor. Al di là di questo, comunque.”
Poco tempo, ed è vero che conosci la Tunisia come le tue tasche, ma come hai fatto a scegliere il percorso?
AB. “Si, è vero, l’esperienza resta fondamentale, ma oggi la tecnologia ha raggiunto livelli altissimi, e aiutandosi con Google Maps, per esempio, si può fare un lavoro eccellente e rapidamente. Con la modalità 3D ormai rivedo con grande precisione le piste che conosco e posso fidarmi di quelle che non conosco. Quindi, come faccio sempre, ho prima di tutto disegnato un percorso a casa, e poi sono andato a revisionarlo, a controllare che tutto fosse a posto, ho rilevato i punti di pericolo da segnalare, anche buche, curve strane o dune impegnative. In più in Tunisia ho potuto contare sull’aiuto di Anis, che è un dottore con il quale avevo fatto delle gare nel 2015. Siamo rimasti amici, è il medico delle mie escursioni, conosce benissimo la sua Terra e mi ha dato delle dritte fenomenali.”
Lo Swank ha un suo prestigio particolare. Lo Swank Tunisia è un po’ una scommessa?
AB “Io lo vedo come un evento molto… Deus, ovvero una manifestazione con il marchio di qualcosa di particolare, un po’ esclusivo, con moltissima attenzione ai dettagli e con estrema cura per quel particolare stile. Lo Swank Tunisia è certamente un esperimento, per questo lo consideriamo un’edizione “zero”, ma ti dico che in tre mesi abbiamo messo su percorso, organizzazione, siamo una cinquantina di persone, e raccolto istantaneamente più di trenta partecipanti, che era un po’ il tetto ipotizzato. Vuol dire che siamo contenti, che l’esperimento parte già con il piede giusto, che dopo i “test” potremo pensare a qualcosa di più, come sempre.”
Evento alla portata di molti e con grande atmosfera, dunque, o potrebbe evolvere in un Rally vero e proprio?
AB. “Non credo. La bellezza dello Swank, vedi il Sardegna, è proprio questo: essere sempre sulla linea ideale e di mezzo tra il divertimento tra amici e una gara. Una piccola classifica, anche tra amici, ci vuole, fa bene. Anche solo per parlarne, per prendersi in giro alla sera, per legare. È quel sapore speciale. Poca classifica, poca velocità, molta sicurezza. Se alla Dakar il limite è 160 all’ora e all’Africa Eco Race 150, bene, allo Swank la velocità massima consentita sarà 110 chilometri all’ora! Anche questo contribuisce a coltivare l’atmosfera di qualcosa di diverso, di speciale.”
Per seguire lo Swank Rally Tunisia, ecco il link del tracking
© Immagini Swank Rally