Futuro

Piaggio, Honda, Yamaha e KTM verso un sistema di batterie intercambiabili

- Le quattro Case hanno sottoscritto una lettera di intenti per dare vita a un Consorzio per sviluppare batterie intercambiabili per motocicli e veicoli elettrici leggeri
Piaggio, Honda, Yamaha e KTM verso un sistema di batterie intercambiabili

Da mesi si parla dell'accordo tra le quattro Case giapponesi per dare il via a una standardizzazione nel mondo delle batterie per i veicoli a due ruote elettrici. Una strada a senso unico che porterebbe verso una rivoluzione anche in termini di utilizzo delle moto. Lo swap battery diventerebbe non più una teoria ma un'alternativa concreta. 

E' di oggi l'annuncio che un altro consorzio sta nascendo, proprio con lo stesso scopo. Nel contesto dell'Accordo di Parigi sul clima e della transizione alla mobilità elettrica, Piaggio, Honda, Yamaha e KTM fanno il primo passo verso un sistema comune di batterie intercambiabili. Avere uno standard secondo le quattro Case può "promuovere l'uso di veicoli elettrici, contribuendo a rendere più sostenibile la gestione del ciclo di vita delle batterie usate nell'industria dei trasporti". 

 

Nello specifico il consorzio si propone di definire: "le specifiche tecniche standard del sistema di batterie intercambiabili per i veicoli appartenenti alla categoria 'L': ciclomotori, motocicli e altri piccoli veicoli a motore con tre o quattro ruote".

"Sottoscrivendo questa lettera di intenti” ha commentato Michele Colaninno, Chief of strategy and product del Gruppo Piaggio, “le parti intendono dare una risposta ai principali timori dei propri clienti e contribuire alla realizzazione delle priorità politiche legate al passaggio alla mobilità elettrica. L'introduzione di uno standard internazionale per un sistema di batterie intercambiabili garantirà l'efficienza di questa tecnologia, mettendola a disposizione dei consumatori. Infine, la forte cooperazione tra produttori e istituzioni consentirà al settore di affrontare al meglio le sfide del futuro della mobilità".

 

Un'ottima notizia per le Case, ma soprattutto per gli utilizzatori finali che vedranno l'ampliamento dell'offerta e una riduzione dei tempi di ricarica e dei costi. Inoltre Honda e Yamaha fanno parte sia del nuovo Consorzio con KTM e Piaggio, sia di quello con Kawasaki e Suzuki siglato con il medesimo intento la scorsa estate. Questo porta a supporre che possano fare da ponte tecnologico tra le due Case europee e le due Case giapponesi. Se si arrivasse ad uno standard condiviso da sei tra i maggiori produttori al mondo i vantaggi sarebbero enormi e imprimerebbero una grande accelerazione allo svoluppo di mezzi elettrici.

“Lo sforzo globale di elettrificazione per ridurre le emissioni di CO2 su scala planetaria - ha detto Noriaki Abe, Managing Officer, Motorcycle Operations, Honda Motor -, è in una fase di accelerazione, soprattutto in Europa. Per la diffusa adozione dei motocicli elettrici, problemi come la distanza dei trasferimenti e i tempi di ricarica, necessitano di essere presi in considerazione, e le batterie intercambiabili sono una soluzione promettente. Considerando i vantaggi per i clienti, la standardizzazione di batterie intercambiabili e l’ampia adozione di sistemi a batteria sono vitali, ed è per questo motivo che i quattro costruttori membri hanno concordato la creazione del Consorzio.

Honda vede il miglioramento dell’ambiente di utilizzo dei clienti come un’area per esplorare le possibilità di cooperazione con altri costruttori, allo stesso tempo creando per i clienti prodotti e servizi migliori per mezzo della competizione con gli altri costruttori. Honda lavorerà duro su entrambi i fronti per essere il costruttore scelto per la mobilità dei clienti.”

  • tommaso.de luca
    tommaso.de luca, Ventimiglia (IM)

    10 anni fa nasceva una società, "better place", che si poneva come mission di installare, invece delle colonnine di ricarica, dei centri di battery swap per automobili.
    Qualche anno dopo, causa un management non proprio accorto ed un ostracismo da parte delle principali case automobilistiche (ci volevano ovviamente batterie uguali per tutti), la società ha fatto bancarotta.
    Immaginate un mondo dove, invece di dover impestare le ns città con colonnine da millemila Volt e millemila kW di potenza, potessimo recarci in una "stazione di servizio" dove la ns batteria venisse cambiata al volo e ripartire con un pieno in pochi minuti.
    Avrebbe cambiato il paradigma della diffusione delle auto elettriche.

    Ma la miopia delle case automobilistiche e l'incapacità di imporre una visione della politica ci consegnano una realtà dell'auto elettrica ben diversa, decisamente meno usabile oggi e difficilmente immaginabile domani.

    Peccato.
  • walley
    walley, Levanto (SP)

    Ogni tanto qualcosa di sensato.
Inserisci il tuo commento