Invenzioni

Roadfix, il tappa buche brandizzabile

- L'invenzione ha vinto le selezioni italiane del Dyson Award 2021. Un progetto per riparare le buche stradali e imprimere contemporaneamente loghi (pubblicitari) sul cemento
Abbiamo sistemi di sicurezza sempre più avanzati, con veicoli dotati di intelligenze artificiali in grado di aiutarci nelle più disparate situazioni di pericolo. Abbiamo airbag e abbigliamento sempre più tecnico per proteggerci dagli urti. Insomma sulla sicurezza si investono - giustamente - tempo e risorse. Ma allo stesso tempo scopriamo che una delle principali cause d'incidenti sono le buche stradali. Un controsenso che ha del paradossale, ma che è stato lo spunto per uno dei progetti più interessanti del James Dyson Award 2021, il contest mondiale che premia le idee più originali per risolvere i problemi di tutti i giorni. 
 
Ogni nazione (in tutto sono 28) seleziona tre finalisti che verranno presentati a James Dyson in persona. Sarà poi lui a decidere il vincitore mondiale che sarà annunciato il 17 novembre e si aggiudicherà il premio finale di 35.000 euro e 5.500 verranno donati all’Università di provenienza. La giuria italiana ha scelto Roadfix, il progetto sviluppato dagli studenti del Politecnico di Milano sviluppato da Luca Grosso, Silvana Migliozzi, Alessio Puleo, Zöe Schnegg and Xueyan Niu. Un'invenzione che risponde in modo originale e intelligente al problema delle buche stradali.

Come funziona

Si tratta di un piccolo mezzo dotato di motore elettrico. All'interno c'è un contenitore con acqua e cemento che vengono miscelate e con un pulsante si versa il composto sulla buca. Spingendo Roadfix in avanti, la ruota posteriore compatta la malta e imprime la trama sulla superficie. Il disegno posto sul rullo è intercambiabile e quindi le aziende possono apporre il proprio logo come texture sulla toppa. Oggi è il Comune che si fa carico dei costi di riparazione della strada ma attraverso questa tecnologia sarebbe possibile trovare aziende disposte a fare pubblicità migliorando e aiutando le nostre città. Un progetto interessante anche se nella realtà dei fatti si dovrebbe scontrare con il Codice della Strada.

  • DettoFatto
    DettoFatto, Lodi (LO)

    Mi sembra di aver letto delle critiche un pochino feroci, specie in considerazione degli scarsi dettagli disponibili...
    A me pare che si tratti di un concept, e che siano in fase di realizzazione ulteriori test reali su strada.
    Andando infatti sul sito del politecnico si può leggere "il prossimo passo è quello di creare un nuovo prototipo (...) per iniziare una nuova fase di test su strada (...). Inoltre, sono state individuate aziende (...) che producono cementi, colle e strumenti di lavoro".

    https://productdesign.polimi.it/james-dyson-award-national-winner/

    Probabile che il materiale più adatto per questo tipo di applicazione sia già disponibile.

    Esempio:
    https://www.leroymerlin.it/prodotti/edilizia/cemento-malte-intonaci-e-rasanti/malte/malta-kerakoll-geolite-asfalto-25-kg-35159460.html
  • pistolaccia
    pistolaccia

    1) le strade sono ricoperte di asfalto, non cemento
    2) l'asfalto è un conglomerato di grana (grossa, media o fine che sia) e bitume, impossibile "stampargli" loghi in rilievo
    3) stampare in rilievo nel cemento è possibile, ma solo vibrandolo
    4) più fine e adatto ad essere "stampato a rilievo", più rapidamente indurisce
    5) caratteristica dell'asfalto è la viscosità, capacità di adattarsi al carico, mentre il cemento è rigido. Rattoppando i buchi nell'asfalto col cemento non si farà altro che indebolire ulteriormente l'asfalto.

    Come detto da Ammiraglio, chi ha proposto e premiato quest'idea non ha mai guardato con spirito di osservazione un cantiere stradale, ma neanche una strada, una buca, un sacco di cemento o un badile.

    Molto più sensata l'idea dei graffitari che disegnano oscenità nei buchi del cemento costringendo il comune a rattopparli per nasconderle.
Inserisci il tuo commento