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Monopattini e regole: per gli italiani sono sbagliate. O poco chiare

- Un sondaggio da SWG e Lime evidenzia come gli italiani conoscano poco le regole sulla micromobilità. Tre su quattro vorrebbero equiparare i monopattini elettrici alle eBike
Monopattini e regole: per gli italiani sono sbagliate. O poco chiare

Si parla di monopattini elettrici da un paio d'anni con alterne fortune, e catalogati a volte come una soluzione e altre come un problema. Cinque mesi fa è arrivato il decreto che regola la sperimentazione della micromobilità. Una normativa che s'inserisce con grande ritardo, che rimanda il problema e che complica molto le cose. Tanto che ad oggi solo una mezza dozzina di Comuni ha avviato la sperimentazione, come dire lo 0,075 %. Non un grande successo!

Ma i monopattini - regole o no - continuano a circolare, vengono multati e continuano a far discutere e a dividere. Sono utili? Sono pericolosi? Vanno equiparati alle bici, alle eBike, agli scooter? Alla ricerca di chiarezza, e magari per dare una scossa alla situazione, il sito geopolitico Limes ha commissionato agli esperti di SWG un sondaggio sull'argomento.

Dai risultati è emerso che più del 90% di chi lo usa (o lo utilizzerebbe) lo reputa un mezzo rapido per spostarsi, utile per ridurre il traffico nelle grandi città ed ecologico. Più perplessità sorgono quando si parla di regole, e soprattutto su quanto queste siano chiare. Più del 10% ha dichiarato che la mancanza di normative semplici è tra i maggiori deterrenti all'utilizzo. Un quadro ancora peggiore emerge quando s'indaga sulla conoscenza e sui limiti alla circolazione dei monopattini: se il 70% degli utilizzatori è a conoscenza che i mezzi di micromobilità possano circolare nelle ciclabili, uno su quattro crede che si possa liberamente viaggiare anche sui marciapiedi, il 10% è convinto che i monopattini abbiano accesso alle strade con limite di velocità a 50 km/h e il 5% addirittura a quello con limite a 70 km/h.

 
Decisamente meglio quando si parla di sicurezza. Stando al sondaggio, chi usa il monopattino (o chi si dichiara disponibile a farlo) è attento all'utilizzo dei dispositivi di sicurezza nel 78% dei casi, e per uno su tre è necessario indossare il casco. 

Sulla questione legislativa c'è un fronte piuttosto compatto che pensa che i monopattini vadano equiparati alle biciclette (85%), con addirittura un 64% che ritiene che l'utilizzo dovrebbe essere lasciato totalmente libero. Quasi la metà di chi dichiara che non utilizzerà mai il monopattino invece pensa che di fronte alla legge andrebbe equiparato ad uno scooter.
 
  • andyatomicant
    andyatomicant, Sorrento (NA)

    Sarebbe così semplice fare una normativa per velocità, senza dover nemmeno stare a cavillare sulla parte tecnica:
    1) va a 6 km/h di velocità max? Può andare sui marciapiedi e sulle ciclabili;
    2) è spinto a pedali e ha la pedalata assistita, attiva fino a 25 km/h? E' una bici, può andare sulle ciclabili e per strada;
    3) va fino a 40 km/h? E' un ciclomotore, può andare solo in strada
    Il tutto senza distinzione se abbia 1 ruota, 2, se sia monopattino, se abbia la forma di bici, il bauletto etc.
    Ma, come sempre in Italia, la semplicità non lascia spazio all'ambiguità strumentale, quindi non viene nemmeno presa in considerazione
  • pistolaccia
    pistolaccia

    Io non comprendo la confusione sorta negli ultimi mesi.
    Non sono vetusto, anzi, sono probabilmente più giovane della media degli utilizzatori di questi mezzi.
    16 anni fa, quando feci la patente, i monopattini elettrici, bici elettriche e ammenicoli vari già esistevano (semplicemente, non c'era la mania e la moda che c'è oggi).
    Le regole erano semplici:
    1) se va a spinta o pedali, è un biciclo
    2) se va avanti da solo ma entro i 45 km/h, è un ciclomotore
    3) se va oltre i 45 km/h, è un motociclo

    Nella prima categoria rientrano i rollerblade, gli skateboard, le bici, le biciclette elettriche. Nessuna necessità di targa, assicurazione, casco.
    Nella seconda e nella terza rientrano, a pieno merito, monopattini, hoverboard, moto elettriche etc etc. Richiedono quindi targa, assicurazione, casco e quant'altro.
    NESSUN MEZZO delle tre categorie può circolare sui marciapiedi. I bicicli hanno invece il vantaggio di poter circolare sulle piste ciclabili.
    Fine. Perché cambiare? Era perfetto.

    Ricordo addirittura che un'eventuale carrozzina elettrica per disabili era considerata in tutto e per tutto un mezzo di trasporto semovente, per cui era esplicitamente necessario un documento che attestasse l'invalidità per utilizzarlo nelle zone altresì destinate ai pedoni.

    Siamo arrivati alla situazione RIDICOLA in cui un disabile non riesce a circolare nei marciapiedi (pur avendone il diritto), mentre un motopattinaro può circolare (o si sente in diritto) anche dove non ne ha diritto.
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