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Fontana: "La mia prima gara di E-Enduro? Uno spasso!"

- Marco Aurelio Fontana, nelle vesti un po' di atleta e un po' di giornalista, ci racconta la sua prima gara di E-Enduro
Fontana: La mia prima gara di E-Enduro? Uno spasso!

Eccomi amici di Moto.it Elettrico, sono rientrato dalla mia prima gara di E-Enduro ad Alassio, ed è stata un vero spasso!

Cos’è la E-Enduro? Una gara di E-MTB in stile enduristico con trasferimenti e prove speciali compreso di controllo orario a metà.

Le regole? Una bici ed UNA batteria per tutta la gara con la punzonatura su cerchi, telaio e batteria appunto, la quale però può essere ricaricata durante il C.O. di metà gara. Bici come da codice della strada con 25 km/h massimi e 250 Watt di potenza. Si corre in autosufficienza, e l’assistenza si può avere solo al C.O. , quindi portarsi dietro acqua, cibo e ricambi vari. Giusto cosi secondo me! Le prove speciali erano quattro, due sul primo giro e due sul secondo, per un totale di circa 35 km e 1.600 metri di dislivello che, vi assicuro, anche con l’assistenza elettrica è un bel pedalare!!!


La prima speciale era la più “pedalata”, dove quindi contava avere tanta resistenza e non sbagliare le curve ed i successivi rilanci, visto che le bici sono più pesanti di quelle normali e necessitano di più tempo per riprendere velocità; la seconda e la terza avevano una parte in comune ed erano abbastanza tecniche e fisiche allo stesso tempo (la 2 con più di 10’ di speciale con in mezzo un canalone in salita ripidissimo), mentre la quarta era la più discesistica, con grandi rocce liguri da saltare e copiare. 

Io ho corso con una Focus Jam2, ruote da 29’’ e 150 mm di escursione al posteriore, la forcella con steli da 36 mm e 160 mm di escursione, e due belle gomme larghe (2.6 anteriore e 2.4 posteriore di sezione) per non aver problemi durante le speciali. La mia bici ha una batteria da 378 W/h, ma in ogni caso, grazie anche alla ricarica di metà gara, ho finito senza nessun problema e con ancora 3 tacche di autonomia sul display.


Detto ciò, volevo far notare che ho fatto le risalite (i trasferimenti) in modalità ECO, ed alcuni tratti OFF, mentre le prove speciali tutte in BOOST. Per la cronaca, ho guidato molto bene senza particolari sbavature e continuando ad attaccare, perché oltre ad andare veloce voglio godermi a pieno le PS, e cosi è stato! Ho concluso 10° la mia prima gara E-Enduro con un parco piloti competitivo, ma soprattutto con prestazioni in discesa ottime e con un gran divertimento.

Siamo agli inizi delle competizioni per bici elettriche, e di conseguenza anche allo sviluppo dei mezzi e dei motori in chiave racing che, ad oggi, hanno differenze di potenze abbastanza marcate e offrono di conseguenza prestazioni diverse. Il mio parere è che ci può stare, e che anzi, da appassionato motociclista, è bello avere motori e bike brand con diversità marcate, perché chi sceglie una Yamaha ama la moto blu e chi va su Honda la vuole guidabile, mentre l’arancione è Ready to Race… il bello di scegliere in base al cuore, e non solo in base ai Watt o cavalli che sia, che è una cosa secondo me “vecchia”.


Chiaramente, se si corre si vuole anche andare forte ed occorre essere tutti (più o meno) su un livello simile, creando le situazioni ottimali per far si che ciò avvenga. Ad oggi l’organizzazione E-Enduro sta lavorando bene ed i trail sono ottimi per le eBikes, quindi avanti tutta verso la tappa numero due, a Lacona, sull'isola d'Elba, e vediamo di fare meglio di questo weekend: ma in ogni caso invito tutti a provare, perché, velocità a parte, è veramente divertente (e positivamente stancante) e inoltre se si corresse solo per vincere ci sarebbero pochissimi piloti in griglia, mentre quello che avviene in queste situazioni è che si va a vivere un’esperienza, e vi assicuro che ne vale la pena, che vinciate oppure no.


Cheers!!!

 

Credit Wok Photography

 

Quello che avviene in queste situazioni è che si va a vivere un’esperienza e vi assicuro che ne vale la pena, che vinciate oppure no
  • Sighele
    Sighele, Roma (RM)

    Questo ragazzo è una moto da cross con la gambe... me lo ricordo alle olimpiadi di mountain bike, era terzo e perse la sella, pedalò gli ultimi 5? km in piedi sui pedali senza sedersi mai e riusci a chiudere in terza posizione. Chapeau!
  • OsteoRider
    OsteoRider, Ferrara (FE)

    La mountain bike elettrica è l'arma definitiva per aggredire certi terreni senza essere professionisti. Ogni anno migliora sempre di più con nuove soluzioni per diminuire il peso e confido che in 2 anni si arrivi ad un peso di 15kg. A quel punto una batteria di scorta e si va ovunque.
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