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Internazionali d'Italia 2011. L’intervista a Barbieri

- Il coordinatore FMI settore sportivo Motocross spiega le novità della prossima stagione agonistica studiate per attirare i team stranieri | M. Zanzani
Internazionali d'Italia 2011. L’intervista a Barbieri

 

Chiuso da poco il campionato del mondo è già ora di pensare all'attività nazionale, ed in particolare agli Internazionali d'Italia che per il prossimo anno si presentano con una veste completamente nuova.

«Le prove rimangono quattro e in giorno unico - ha spiegato Andrea Barbieri a Moto.it - la grossa differenza riguarda la struttura delle categorie. Al posto delle due tradizionali manche MX1 e MX2 abbiamo infatti istituito la classe Elite dove correranno i migliori 20 piloti delle due cilindrate, selezionati tramite due gruppi di qualifiche, uno per la MX1 e uno per la MX2. I primi 16 di ogni classe saranno ammessi automaticamente, mentre i restanti posti verranno scelti con batterie di recupero a tempo dove correranno insieme sia MX1 che MX2. Tutto il montepremi, che verrà dato ai team invece che ai piloti, sarà quindi focalizzato nella Elite e sarà molto ambito in quanto ci sono 60.000 euro al primo classificato, 30.000 al secondo, 15 al terzo, 10 al quarto e 5 al quinto. L'accorpare le due classi lascia anche più tempo libero al programma di gara, così da poter fare un gruppo B nell'Under 17 per non mandare a casa dopo una ventina di minuti di gara tanti ragazzi com'è avvenuto quest'anno».


Quindi il sabato ci saranno solo le verifiche tecniche?

«Sì, così la pista non ha bisogno di personale e anche i gestori degli impianti risparmiano qualcosina».


Come sarà la formula di gara?
«Qualifica e due manche; avevamo pensato di farne tre, ma alla fine abbiamo optato per le solite due batterie».


La classifica verrà tenuta separata?
«Ci sarà una classifica unica Elite sulla base della quale verrà distribuito il montepremi, mentre stiamo studiando se fare anche due classifiche separate per MX1 e MX2».


Come è nata l'idea di fare questa classe Elite?
«Sicuramente per aumentare lo spettacolo. Abbiamo visto che nelle due classi i piloti che possono veramente fare la differenza, quelli che fanno il mondiale, sono pochi, e se li dividiamo in due classi il pubblico di diverte meno. Facendo invece correre tutti insieme si dovrebbe aumentare la qualità e lo spettacolo, accentuato dalla presenza dei team e dei piloti del Mondiale che dovrebbero partecipare attratti dal consistete montepremi».


Il periodo di svolgimento?
«E' sempre un campionato propedeutico per i GP, quindi si dovrebbe effettuare tra febbraio e marzo: tre gare a marzo ed una a febbraio, oppure due e due, bisogna vedere in funzione del calendario internazionale per evitare concomitanze con altre gare internazionali».


Gli impianti?
«In Italia ci sono otto o nove impianti che aspirano legittimamente ad ospitare gli Internazionali d'Italia. Noi applichiamo un criterio di rotazione, chi l'ha fatto l'anno precedente sicuramente non lo farà quello dopo. E' comunque ancora un po' prematuro dire quali saranno i quattro e in che ordine».


Novità dell'under 17?
«Sarà solamente riservata alle 125, andiamo così in direzione dell'idea che sembra vincente e che sta riscuotendo successo a livello europeo».

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