Jefferey Herlings non ci sta: "Queste gare non hanno più un valore Mondiale”
L’ultima prova del mondiale motocross MXGP 2024 ha fatto senz’altro parlare di sé, e non solo per la vittoria di Jorge Prado in casa, ma soprattutto per le dichiarazioni di Jefferey Herlings durante la conferenza stampa tenutasi dopo il Gran Premio.
Parole forti, rivolte contro il promoter Infront, in pieno stile JH84, cioè senza mezzi termini.
La scintilla che ha, di fatto, alimentato questo incendio “mediatico” è stata la penalizzazione inflittagli a causa del taglio di percorso durante Gara1.
Sanzione,davvero, molto discutibile, in quanto il pilota olandese non solo è stato spinto fuori, letteralmente, dagli avversari, ma dopo questo excursus non ha guadagnato alcuna posizione.
Sanzione che è costata, in primis tre posizioni, ed in pratica, a Jefferey la vittoria del GP spagnolo; cosa che non ha proprio digerito.
Arrivati in sala stampa, durante la abituale conferenza, Herlings non le ha mandate a dire all’organizzazione, esordendo con un sonoro (di cui vi forniamo la traduzione): "Cosa era quella di oggi? Una pista da motocross o un incontro in un club tra amici?". Rincarando la dose sulla situazione della pista spagnola, circondata di tubi dell’acqua, necessari all’irrigazione (su cui è meglio stendere un velo pietoso), rocce e cavi per le telecamere.
Herlings inoltre si schiera anche contro la FIM dicendo: "per ogni protesta o reclamo ci chiedono 650€ per non cambiare il risultato, ma non credo che sia rispettoso così".
Il pilota KTM chiede inoltre più rispetto per i piloti, che di fatto sono i protagonisti del weekend, e inoltre ricorda ancora una volta che è l’unico a schierarsi apertamente quando si devono muovere delle critiche.
Conclude con una frase molto pesante asserendo che ciò che si è visto in Spagna non è degno di un mondiale motocross e che comprende tutti quei piloti che negli ultimi anni hanno preferito emigrare verso l’America.
Ma non è tutto, Herlings ha poi rincarato la dose anche su Instagram con un post che racchiude ciò che ha detto in conferenza stampa.
Le parole di Jefferey però, questa volta, non sono passate inosservate, anzi, praticamente tre quarti di paddock, dai piloti, ai meccanici, ai fotografi, insomma chiunque ha supportato il pilota KTM, come a confermare una situazione di malcontento generale.
Sui social si sono esposti poi Mattia Guadagnini, sentenziando che la pista spagnola fosse di livello regionale e che la preparazione del tracciato fosse pessima, con tantissima polvere e rampe innaffiate due minuti prima della partenza.
E qui, in merito a ciò che ha riportato MG101, basta un minimo di esperienza sulle ruote tassellate per sapere che è la peggior condizione possibile per schierarsi dietro al cancelletto di partenza.
Il pilota veneto conclude così: "Penso che i piloti americani si mettano a ridere di noi quando vedono le nostre gare in TV".
Anche il nove volte campione del mondo Tony Cairoli si è espresso, sempre su Instagram, a riguardo così: “ H che si lamenta delle piste… vecchia storia… Il problema sono i piloti che non vanno mai d’accordo e tirano fuori le palle. Io e CD25 (Clement Desalle) ci abbiamo provato diversi anni anche creando un comitato piloti che però non ha mai funzionato perché quando era ora di non schierarsi qualcuno alla fine partiva sempre e quindi conseguenza si correva”.
Vecchia storia dice Tony ed effettivamente è così, senza tornare troppo indietro negli anni, pensiamo ad Erneé 2022. Sabato di qualifica caratterizzato da un forte temporale, condizioni del tracciato tutt’altro che sicure ed ecco che Gajser, Seewer, Prado,Forato, Coldenhoff,Jonass, Vlaanderen, Evans, Fernandez e Watson non si sono schierarono al via in segno di protesta. Gesto accolto malamente dagli organi decisionali che, lì per lì, quasi squalificarono per il resto del weekend i sopracitati piloti, e che poi andarono ad inserire dall’anno successivo, il 2023, i punti nella manches del sabato validi per il campionato.
Della serie: voi non correte? E noi mettiamo i punti in palio così vi schierate per forza.
Ora, noi vogliamo esularci da quelle che possano essere le motivazioni che spingono un organizzatore a scegliere un tracciato come quello di Cozàr piuttosto che Bellpuig, per citarne una pista storica spagnola, ma non possiamo non interrogarci sull’effettiva sicurezza di questi tracciati di nuova generazione.
I protagonisti del weekend sono i piloti e andrebbero tutelati nel miglior modo possibile, e vedendo i numeri degli infortuni, relativamente ad alcuni ambiti si potrebbe, forse, fare di più.
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guido fatutoI piloti e team si devono unire e fare tutte le richieste che ritengono necessarie per cambiare questo modo di portare avanti il mondiale motocross.20/25 piloti mediamente al cancello di partenza sono i numeri di una gara sociale del motoclub non di un campionato del mondo. Troppe gare, troppe trasferte in paesi lontanissimi che non hanno niente a che vedere con il motocross,pubblico quasi a zero che conferma,spese sostenibili a fatica solo per pochi team ufficiali,niente montepremi per i piloti che ricordiamoci sono i clown (detto da Herlings)che fanno spettacolo nel circo di Luongo e combriccola che si intasca tutti i guadagni.Molte piste sono peggio di una di terza categoria del regionale ma evidentemente prima di tutto viene il profitto che può garantire.Dai lontani anni 70 il motocross è cresciuto in popolarità e numero di praticanti a tutti i livelli per diversi decenni.Direi essere fisiologico ad un certo punto (come in tanti altri sport)un assestamento od un calo a numeri più bassi.C'è crisi di numeri a tutti i livelli non si può negare ma questi qua, con le loro folli intenzioni, stiamo certi che riusciranno ad affossare quel poco che resta,però con le loro tasche ben piene di denaro,solo quello evidentemente conta.Devono essere mandati via,mandateli via fanno solo danno allo sport, ai piloti, a tutti gli appasionati,cacciateliiiii.
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Trial Motor, Romagnano Sesia (NO)Certo che un pilota che ha corso su piste di caratura mondiale ( Maggiora e non solo ) ha ben diritto di sentirsi sminuito a correre gare del Mondiale in un parcheggio o poco di più . Se poi chi parla è il pilota che ha vinto più GP di tutti si può pensare che il problema esiste . Mi auguro che questa bellissima disciplina torni ad essere considerata come merita e chi vuole andare al circo vada al circo e non ad una gara del Mondiale . Certo che in primis i piloti devono prendere coscienza della cosa , prendersi delle responsabilità e fare in modo che anche la loro opinione sia considerata dagli organizzatori in fase di programmazione delle gare .