I mattatori della KTM che hanno monopolizzato la prima parte della stagione iridata l’hanno fatta da padroni anche sulla verde collina di Matterley Basin che ha li ha visti combattere per tutto il tempo in entrambe le classi. Il Re del GP della Gran Bretagna è stato Jeffrey Herlings che ha lasciato tutti in apnea per tutto il tempo in cui è stato in pista alla rincorsa dello scatenato Tony Cairoli che, caricato a dovere dalla vittoria della manche di qualificazione, ha fatto di tutto per lasciarsi alle spalle il leader MXGP.

Ed in entrambe le manche per buona parte del tempo il messinese sembrava potersi tenere stretto la pole che si era guadagnato alla partenza, ma sua maestà Herlings è stato così risoluto e determinato da riuscire sempre sul finale ad azzerare il divario che aveva scavalcando il battistrada azzurro nella prima manche a due tornate dalla fine e in quella di chiusura all’ultimo giro.

Il sorpasso della prima manche ha mandato su tutte le furie Cairoli, lasciando anche qualche strascico polemico, in quanto i due rivali si sono toccati all’uscita di una curva e Tony è finito a terra, riprendendo però subito la moto e riuscendo a mantenere la seconda posizione sino al traguardo.

«Da parte mia non c’è stata nessuna volontà di farlo cadere - ha spiegato Herlings in conferenza stampa disertata da Cairoli che ha lasciato in tutta fretta il circuito a detta del team per non perdere l’aereo - era una curva in discesa con dei canali, ci siamo toccati ed il problema è stato che entrambe abbiamo perso l’equilibrio e lui non è riuscito a mantenersi in piedi». Cosa che è stata poi accerta verificando il video della gara.

Come al solito i due marziani della 450 hanno fatto gara a sé, ma questa volta hanno affiancato uno stoico Romain Febvre che è riuscito a lasciarsi le spalle la sua serie di infortuni (prima al polso e in Germania alla caviglia) con la sua provata forza di volontà la quale lo la premiato col 3° gradino del podio dopo essersi piazzato prima 5° e poi 3°.

Il francese ufficiale Yamaha, al quale era addirittura stato preventivato un periodo di convalescenza di quattro settimane, è terminato a pari punti con Clement Desalle e Tim Gajser che gli sono terminati alle spalle nell’ordine. Giornata sfortunata invece per Gautier Paulin, caduto in entrambe le frazioni, e per Alex Lupino rimasto a terra alla partenza della prima manche ma poi riscattatosi con l’ottima 7ª piazza riportata nella successiva.
 

MX2

Prova di forza anche per Pauls Jonass che si ha centrato la sua 5ª doppia vittoria in apertura ricoprendo il ruolo di battistrada sin dal primo passaggio e tenendo a bada la pressione di Jorge Prado, che invece ha scavalcato a metà della 2ª manche dopo che lo spagnolo aveva tentato la fuga che invece questa volta non gli è riuscita dovendosi accontentare del posto d’onore tutte e due le volte.

Il podio è stato completato dall’ufficiale HRC Calvin Vlaanderen, che ha preceduto il pilota di casa Ben Watson e Thomas Covington, mentre Thomas Olsen questa volta ha totalizzato un doppio zero invece. Positivo il debutto in sella alla Yamaha per Michele Cervellin, che dopo la convincente prestazione in qualifica ha ribadito il suo potenziale anche in sella alla moto di Iwata del team SD Action chiudendo il GP 9°, sei posizioni prima di Simone Furlotti.

La classe Veterani ha invece visto Christian Ravaglia piazzarsi 4°, mentre nella EMX250 il miglior risultato tricolore è stato quello di Alberto Forato 12°.

CLASSIFICHE