MX. Gli Up & down dal GP del Benelux
MX1:
Antonio Cairoli: assolutamente "up". Ancora una volta ha risposto alle critiche di chi non le vede ancora bene in sella al 450 con una gara impeccabile. Il "nac nac" della prima manche, che ha firmato il suo terzo successo consecutivo in MX è stato la risposta a quanti ancora sono scettici sulle sue performance nella classe regina. Anche gli avversari devono, gioco forza, iniziare a temerlo a dovere.
David Philippaerts: indubbiamente una giornata "up & down". Abbiamo visto il David dei giorni migliori, soprattutto nelle fasi iniziali delle due manche. In gara 1 ha rimontato alla grande fino alla testa della corsa ma è poi calato fisicamente fino a concludere sesto (troppo evidente il calo fisico).
In gara 2 è partito fortissimo, in testa al gruppo per sei giri, ha dovuto "tirare il fiato" fino al termine. Sesto anche nella seconda manche. La velocità di DP non si discute, la condizione fisica ha fatto la differenza!
Jonathan Barragan: molto "up", lo spagnolo, ufficiale KTM ma "parcheggiato" nella squadra italiana Silver Action, è sembrato a suo agio sulle gobbe olandesi. Nella prima manche, transitato sedicesimo al primo giro, ha recuperato come un forsennato concludendo terzo a soli sette secondi da Cairoli (sulla sabbia sono veramente pochi). Gara 2 impeccabile. Partito alle spalle di Philippaerts, ha amministrato le forze e la gara al meglio, controllando le reazioni, e gli errori dei suoi avversari. Un brutto "scoglio" per tutti in proiezione campionato. Da tenere d'occhio!
MX2:
Rui Goncalves: "up". Vince il suo primo GP in carriera amministrando benissimo la gara. Nella prima manche "paga" 19 secondi a Simpson arrivando alle sue spalle ma una scivolata di troppo lo allontana cosi tanto dal suo "team mate". In gara 2 invece sfrutta la precaria condizione fisica del compagno andando a vincere prepotentemente la frazione e il GP. Se riuscirà a mantenersi costante nei risultati, nel corso della stagione il portoghese potrebbe essere la spina nel fianco. Un duro!
Nicolas Aubin: "Up". Il francese del Team Yamaha Monster Energy - Ricci, dopo la disfatta del GP precedente (Turchia) dove aveva raccolto un doppio "zero" per motivi non meglio specificati, si è riscattato alla grande. Pretendente al titolo, in casa Yamaha, Nico dovrà, d'ora in avanti, essere sempre ai vertici. La gara di Valkenswaard ha dimostrato che lo può fare. 55 punti di ritardo dal vertice (Paulin) non sono pochi ma Nico è veloce in ogni condizione di gara. La sua testa è il più grande avversario che ha. Se imparerà a gestirsi, sarà dura per tutti far fronte alle sue doti.
Shaun Simpson: sicuramente "up". Reduce da un infortunio in inverno (alla spalla) ha sofferto i tracciati delle prime tre prove rimanendo attardato in classifica generale. Il Simpson visto a Valkenswaard ha risvegliato sogni felici anche in seno alla KTM che, indubbiamente, ha puntato tutto sul britannico in proiezione del titolo iridato. Prima manche impeccabile condotta dal primo all'ultimo giro. Gara 2 comprensibilmente "al risparmio", ma il terzo posto dimostra la sua consistenza in chiave iridata. Sarà uno di quelli cha a fine campionato lotterà per il titolo
Davide Guarneri: certamente "up". Il pota ha sfiorato il podio su un terreno di certo non congeniale. La condizione fisica è in progressione verso la forma ottimale. Se sfrutterà bene i tracciati a lui favorevoli, la terza posizione in campionato che occupa al momento potrebbe persino stargli stretta. Deve solo crederci.
Manuel Monni: inesorabilmente "down", dopo la splendida prova in Turchia (quarto in gara 1 e quinto nel GP) Manuel si è perso nelle dune olandesi. Troppi errori nelle fasi cruciali (partenze) anche se il più delle volte viene involontariamente coinvolto. Buone le rimonte, ma per puntare in alto non è questa la giusta strada. Deve ritrovare la condizione mentale degli Internazionali d'Italia.
Alessandro Lupino, Marco Maddii, Deny Philippaerts ovvero, le nuove leve del motocross made in Italy: "down".
La scusante sabbia non permette di racimolare così poco (5 punti in gara 1 per Lupino). La sabbia non è solo una questione "spiaggia". I nostri ragazzi dovranno tirare fuori presto gli attributi, se vorranno mettersi veramente in mostra nel mondiale altrimenti, paletta secchiello e ... tutti al mare!
Battute a parte, gambe in spalla ragazzi, e pedalare.
Enzo Tempestini