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20.000 spettatori alla Jesolo Bike Week 2011

- Da venerdì 20 a domenica 22, in un continuo crescendo, l’accogliente località turistica del litorale veneto ha continuato a ricevere migliaia di motociclisti che non sono voluti mancare all’appuntamento
20.000 spettatori alla Jesolo Bike Week 2011


E alla fine del lungo week end le presenze hanno sfiorato quota 20.000 unità, circa 5.000 in più del 2010 nonostante l’orario di apertura al pubblico leggermente ridimensionato.
Tutto è funzionato a meraviglia, a cominciare dalle condizioni meteo estive che hanno illuminato e riscaldato la riviera. Poi la Jesolo Bike Week ha mantenuto tutte le promesse, proponendo un’expo di stampo professionale insieme al bike show, agli ospiti, ai personaggi e soprattutto alla voglia di stare insieme dei motociclisti in un clima di allegria e serenità.
Anche domenica, fin dalle prime ore della mattina, un interminabile serpentone di moto si è diretto verso la Pista Azzurra (e le spiagge del litorale) in un via vai che si è esaurito solo nel tardo pomeriggio.
Soddisfazione dunque per gli organizzatori (lo staff del Motor Bike Expo ed il Gasoline Road Bar) che già pensano alla prossima edizione della kermesse.


Bike Show


L’immancabile – ed atteso – Bike Show, organizzato da Lowride, ha visto la partecipazione di 45 creazioni provenienti da tutta Italia e anche da Svizzera e Germania. In generale si è trattato di un contest di alta qualità, con molte moto “belle” ma anche vere e vissute. Più di un concorrente ha infatti raggiunto Jesolo in sella alla custom che ha poi allineato sotto gli occhi dei giudici, lungo il rettilineo principale della Pista Azzurra. Sette, alla fine, le moto premiate in una sorta di ex-equo … ma non troppo! Ricca la premiazione grazie al contributo degli sponsor Quarto di miglio (cronografi), DMD Helmets, Garage 65 e Daddy-B e degli artisti Darius e Castello Design che, praticamente in tempo reale, hanno decorato alcuni premi.

Sul grande palco della Pista Azzurra, davanti alle finaliste ordinatamente schierate, e prima che le cover band dei Deep Purple e dei Rolling Stones, tornassero ad impossessarsi della lunga notte della Jesolo Bike Week, è così salito Lorenzo “Boccin” di BCC per la sua “Alice” (così battezzata in onore della figlioletta), un chopper Panhead del ’56; chiamata in scena poi per Carlo “Sangue” Colombo di Asso Special Bike che continua a riscuotere grandi consensi con la sua iper-tecnologica “199 R”, leggera, filante, cattivissima; è quindi toccato all’austriaco Tom Munnich, con la Silver Surf su base FLH 1040 del ’79, una realizzazione dall’impronta fortemente personalizzata con la quale il giovane concorrente si è sciroppato circa 600 chilometri di trasferimento; passerella d’eccezione anche per la Moto Officina Marinelli di Latina che dal Lazio ha raggiunto Jesolo in sella alla sua ammiratissima Sportster XLH del 1988 in stile digger; altro premio destinato ad un concorrente estero per il chopper evolution portato dal tedesco Aritsch in rappresentanza dei Customizers East, scesi in Veneto con una decina di moto da Oberfranken, piccolo comune della Baviera; la giuria ha apprezzato la completa ricostruzione della v-rod VRSC del 2007 realizzata da Bike House Garage di Cavaion Veronese; infine applausi convinti hanno salutato la scenografica apparizione sul palco del gruppo di Civico 10 di Cordenons (Pordenone) che ha riscosso i consensi dei giurati con la Night Train del 2006, completamente customizzata e impreziosita sia con accessori di grande pregio sia dalla verniciatura di Castello Design.

Il Bike Show della Pista Azzurra si è dunque presentato come una versione open air, più free e dinamica dei contest che si tengono a gennaio, a Veronafiere, nell’ambito di Motor Bike Expo ma ha anche ribadito che grazie alla ricettività di Jesolo, alla validità della struttura (ora arricchita dalla presenza del Moon Cafè) ed all’efficienza dell’organizzazione, la manifestazione presenta un grande potenziale di ulteriore crescita.


Libri 


Altra graditissima presenza sul palco di JBW 2011 quella di Roberto Parodi, autore dei due volumi di culto “Il cuore a due cilindri: viaggi e riflessioni di un uomo innamorato della sua Harley – Davidson” e “Scheggia. Una storia di moto e di amicizia”. Intervistato da Diego Mancuso, il viaggiatore, giornalista e scrittore ha raccontato, in una sorta di talk show, le origini delle sue opere letterarie ed ha preannunciato l’uscita di un terzo volume, ancora in forma di romanzo. Parodi ha anche ricostruito la sua passione per le moto, sfociata poi nell’amore per il mondo H-D, ed ha descritto con grande efficacia le proprie esperienze su due ruote che si intersecano e sovrappongono ogni giorno con il lavoro, la famiglia e altri impegni. Continui applausi a scena aperta e urla di incitamento hanno accompagnato le parole di Parodi considerato una sorta di fedele interprete della passione per l’Harley-Davidson.

  • timer1425
    timer1425, San Vito al Tagliamento (PN)

    esatto matt.fal

    esatto matt.fal, si potrebbe fare con una targa personale.
    (anch'io come te vorrei avere più moto...DECINE DI MOTO IN GARAGE!!!!!)
    In altri paesi (più civili del nostro) mi sembra esista già qualcosa del genere.
    Anche perchè non avendo il dono dell'ubiquità possiamo guidare una moto alla volta e quindi averne 2 assicurate nello stresso momento è assurdo.
    L'assicurazione DEVE essere personale a mio avviso, così con la stessa potrei guidare più moto e altri potrebbero guidare la mia moto ma con la loro assicurazione.
    Facile no?
    E il bollo?
    Vogliamo parlare del bollo?
    Una tassa di possesso...
    Perchè?
    Non ho già versato l'IVA al momento dell'acquisto???
    Non è già mio il "prodotto" che ho acquistato?
    Ma altrimenti come farebbero a rubarci i soldi di tasca?
    Almeno fossero soldi usati per l'adeguamento dei guard rail ad una forma più "umana".
    Rgazzi, come al solito, la storia si ripete, questa è l'Italia.

    -Lamps-

    P.S.: chiedo perdono lo sfogo e il fuori tema.
  • matt.fal
    matt.fal, Galliera Veneta (PD)

    Oggi la nuova venezia ne spara 25000 di presenze.
    la verità e che jesolo interessa sempre meno e io che sono nato da quelle parti, il paesaggio mi fa sempre più schifo.
    cemento dappertutto!
    e sono convinto di quello che afferma edoardo 1701
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