75 anni di scooterismo italiano
Serata di ricordi e anedotti dedicata a due veicoli amati in tutto il mondo, Lambretta e Vespa Club Milano (in rigoroso ordine alfabetico per non fare torto a nessuno!), hanno riunito nella prestigiosa sede milanese dell’Istituto Europeo di Design (IED), appassionati e cultori di queste mitiche due ruote.
Con il patrocinio dell'ASI (Automotoclub Storico Italiano), e del Comune di Milano l'evento ha messo una di fronte all'altra le due fazioni davanti a una platea, che ha ascoltato con interesse la storia di questi due veri e propri miti.
Nacono quasi nello stesso anno Lambretta e Vespa, una nel '47, l'altra nel '46, e hanno due storie che si incrociano e si sviluppano quasi di pari passo.
La Vespa vede la luce in Liguria, e poi continuerà la sua storia a Pontedera in Toscana, dove la Piaggio ha ancora oggi la sua sede. La seconda neanche, a dirlo prende il nome dal fiume Lambro, che scorreva a fianco dello stabilimento della Innocenti dove veniva prodotta.
Concetti simili, ma dai contenuti diversi, semplice e robusta la Vespa, con una meccanica robusta e accessibile, ricercata e raffinata la Lambretta.
Si sfidano sul mercato e sui campi di gara, inseguendosi anche nel raggiungimento dei record più disparati.
Creano e supportano la motorizzazione di massa, ma soffrono l'avvento dell'automobile a buon mercato.
Piaggio più forte nel marketing e con prodotti alternativi, per esempio il fortunatissimo Ciao, supporta i cali di vendite del suo scooter, Innocenti da questo punto di vista soffre di più, e il suo "avanzatissimo" LUI, disegnato per la prima volta da un Designer d'eccelleza quale Bertone, è troppo avanti e non riscuote il successo meritato.
Lambretta scompare e riappare in mani indiane che la sostengono ancora oggi e che vedono nell'elettrico la sfida del domani, visione che interessa anche il marchio Piaggio.
Chissà che tutto questo non porti alla nascita di due nuove fazioni, che simpaticamente si scaldino come quelle che hanno animato la serata allo IED!