Addio a Luigi Rivola
Era nato a Faenza nel ‘48 e viveva da anni a Brisighella. Aveva corso da junior, nella 250 e nelle 500 km, aveva assaggiato i circuiti cittadini della sua terra con una Ducati 250. Lo ricordo nel ‘72 su Suzuki Titan in coppia con Ramon Toracca per la 500 km di Vallelunga. E nel ‘74 ci trovammo nel campionato italiano 250 con le bicilindriche a due tempi, lui con una Benelli-Biba io con una Suzuki. Era un pilota gentleman, un dilettante veloce, mosso dalla gran passione.
Era amato per ciò che scriveva e per il modo divertente di porsi. Con lui ci si divertiva sempre. Cominciò a scrivere per Moto Sport, partecipò alla fondazione del mensile La Moto, dall’83 approdò a Motosprint e ne divenne poi caporedattore; quindi dal ‘96 Superweel, il sito Motonline di Merloni, infine la testata Due Ruote.
Ma Rivola ha scritto anche tanti libri e tutti preziosi: ho qui davanti a me “Capirossi” per la celebrazione del primo titolo mondiale di Loris del ‘90 e l’ultimo, del 2021, dal titolo “Classe 500. La regina del mondiale” edito da Giorgio Nada. Aveva festeggiato da poco i cinquant’anni della professione ed era attivissimo nel CRAME, il club romagnolo di auto e moto d’epoca che organizza tra l’altro la famosa Mostra Scambio in autodromo a Imola.
Mi dicono che il suo cuore ha ceduto, da qualche mese era indebolito per la recrudescenza di un tumore. Perdiamo un amico, uno scrittore che ha fatto innamorare della moto tanti appassionati italiani perché l’amava lui per primo, uno storico meticoloso ed esuberante. Un abbraccio affettuoso da tutta la redazione alla moglie Gianna e ai suoi ragazzi.
Ti ricordo con grande piacere ed immenso rimpianto, consapevole di non poter più far conto sul tuo preziosissimo aiuto tutte le molte volte che te l'ho richiesto, trovando una risposta sincera, disinteressata ed appagante. Ti vedo in moto tra i tanti amici scomparsi a parlare di corse e di moto e di cos'altro sennò? Riposa in Pace Luigi!