sicurezza stradale in moto

Alle Nazioni Unite si parla di sicurezza

- 1.300.000 vittime sulle strade ogni anno, tra queste molte sono motociclisti. La FIM interviene in difesa dei bikers
Alle Nazioni Unite si parla di sicurezza


La FIM ha evidenziato le problematiche legate alla circolazione in moto nella prima conferenza ministeriale sulla sicurezza stradale delle Nazioni Unite.
Si tratta di un palcoscenico importante - forse il più importante - per rendere consapevoli le autorità che gestiscono la res publica della drammaticità dei numeri (che corrispondono a vite umane perse) che coinvolgono noi motociclisti.


Un flagello mondiale

"La sicurezza stradale è una delle principali preoccupazioni e richiede un intervento immediato da parte della comunità internazionale". Così si è espresso il presidente russo Dmitry Medvedev che ha aperto la prima conferenza ministeriale sulla sicurezza stradale, a Mosca. 


Medvedev ha parlato di un vero e proprio flagello che ogni anno provoca oltre un milione e trecentomila morti sulle strade. Uno stillicidio quotidiano che richiede misure urgenti, coordinate anche dagli organismi internazionali, quali le Nazioni Unite e la Comunità Economica Europea. Né più né meno di quanto già fanno i Paesi   per contrastare altre crisi mondiali (come quella finanziaria o quella alimentare).

Il presidente russo Dmitry Medvedev
Il presidente russo Dmitry Medvedev


Il direttore generale della FIM (Federazione Internazionale di Motociclismo), Guy Maitre ha presentato un ricco dossier che, oltre ad elencare i maggiori rischi per l'incolumità dei motociclisti, propone anche l'adozione di una serie di correttivi che possano migliorare la nostra sicurezza.
A partire dal rinnovamento delle infrastrutture, perché troppo spesso gli incidenti sono provocati - o resi più drammatici nelle conseguenze - dalle pessime condizioni delle strade e da scelte urbanistiche alquanto discutibili, che non tengono in considerazione i soggetti più deboli (pedoni, ciclisti e motociclisti).
 

Guy Maitre ha posto in rilievo l'importanza della partecipazione della FIM alla conferenza: "La nostra famiglia ha 101 federazioni nazionali che rappresentano i motociclisti in tutto il mondo. La nostra missione va al di là dello sport, ha l'obiettivo di tutelare i motociclisti e la loro sicurezza sulle strade. "


Sappiamo già a cosa pensano molti lettori: la politica ha già speso tante parole per la nostra sicurezza, ma di fatti se ne sono visti ben pochi. 
Impossibile dare loro torto, basta dare un'occhiata allo stato dei guard rail o dei marciapiedi in granito con lo spigolo vivo che vanno tanto di moda nei centri storici per capire che la sicurezza delle moto non è la priorità delle amministrazioni locali.
Ben venga quindi la presa di coscienza da parte delle Nazioni Unite e dei capi di Stato della nostra vulnerabilità, a condizione che - una volta tanto - ai fatti seguano delle azioni concrete.
I numeri in gioco fanno paura, anche più di quelli divulgati per la temuta influenza A. Eppure del vaccino non c'è traccia.


Andrea Perfetti
 

  • Alex12
    Alex12, Fano (PU)

    la serie B d'Europa

    Forse,per la FIM sarebbe stato il caso di muoversi un po' prima nel tempo, e non attendere un invito.
    Mi sembra di capire che questa opera di sensibilizzazione, sia una iniziativa dell'Onu.
    Anche gli altri Organismi Nazionali, non mi sembra che stiano sudando le proverbiali sette camicie in tema di sicurezza stradale, a parte installare autovelox e tutor che notoriamente fruttano ottimi introiti.

    Nel tratto Rimini-Ancona hanno delimitato le aree per la costruzione della terza corsia autostradale: quando ci passo provo un misto di commozione e pena.

    Mi succede pensando che è un'opera che andava realizzata 20 anni fa, ed oggi risulta addirittura anacronistica, rispetto a temi quali privilegio del trasporto su rotaia, rispetto dell'ambiente, riduzione delle emissioni.
  • motobolle
    motobolle, Arezzo (AR)

    SICUREZZA?

    Chi usa la moto e la macchina sa benissimo che la maggior parte degli incidenti è causata da due fattori il primo sono: strade fatiscenti, curve pericolose e protezioni inesistenti o mortali, quando in una pianura o collina prima di una curva c'è il cartello "curva pericolosa" mi chiedo perchè non si faccia nulla per renderla "non pericolosa" se c'è ne la possibilità, mi chiedo che significato hanno decine e decine di rotonde inserite in contesti che non hanno un significato, ho visto rotonde con due sole vie più una strada di campagna (magari sono costate 300.000/400.000€), ma i soldi per fare un manto stradale come si deve non ci sono, però se in una curva cadi per il brecciolino ti prendi una multa per mancato controllo del mezzo! La seconda, e non trascurabile causa di incidenti, è la totale mancanza di preparazione alla guida di chi è al volante, infatti è risaputo che chi esce da una scuola guida non è in grado di affrontare nemmeno il viaggio più breve in una autostrada o super strada, bisogna cambiare il metodo d'insegnamento e insegnare il senso civico, la maggior parte degli automobilisti fa di tutto in auto tranne che stare attento alla guida, con il passare degli anni non viene mai fatto un test su strada per vedere se un automobilista ha una soglia di prontezza e di attenzione adeguata a condurre un mezzo (vedi la vecchina a firenze) che se non governato può diventare un'arma, avere il porto d'armi è difficile per la patente...basta pagare.

    Da questi summit di solito il risultato che si ha è che tutti i politici intervenuti hanno le idee chiare... aumentare le multe.
    Per la sicurezza non ci sono soldi
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