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America. Superare le auto diventa uno slogan
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Ve la ricordate la recente polemica sul lane splitting in California? La pratica del passare tra le auto in coda? Per renderla meno odiata basta cambiargli nome
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Ve la ricordate la recente polemica sul lane splitting in California? Ne avevo scritto qualche settimana fa.
La pratica del lane splitting non è altro che l’atto di passare tra le auto in coda, cosa vietata in tutti gli Stati dell’unione ma a tutt’oggi tollerata in California, dove non è infatti espressamente vietata.
Come vi avevo detto, negli ultimi mesi la polemica tra automobilisti (contrari) e motociclisti (ovviamente favorevoli) è salita di livello, anche grazie a un paio di gaffe da parte del California Highway Patrol e il Department of Motor Vehicles di Sacramento.
Se da un lato della barricata si schierano in gran numero gli automobilisti frustrati, chiusi nelle loro scatolette, dall’altra parte ci sono i relativamente pochi motociclisti che grazie al lane splitting possono ridurre al minimo il tempo passato in coda e il consumo di carburante, con un enorme vantaggio anche per la viabilità - sebbene questo ultimo passaggio sembri sfuggire ai più.
Un primo passo per confondere un po’ il “nemico” è stato quello di iniziare a chiamare il lane splitting in un altro modo: filtering.
Il termine, secondo una tradizione tutta americana che pone fin troppa enfasi sulle parole e gli slogan, suggerisce una pratica meno “aggressiva”, visto che la traduzione di lane splitting è “spaccare in due le corsie”. La parola filtering suggerisce invece un pratica molto più civile e politically correct, in pratica le moto sfruttano gli spazi disponibili tra le auto in colonna per filtrare dolcemente ed educatamente in mezzo al traffico. La prima volta che ho visto il termine menzionato su alcuni forum non potevo credere ai miei occhi e sinceramente mi sono fatto una bella risata, ma pare che la cosa inizi a prendere piede e a dare i primi effetti positivi.
Sono stati analizzati 7.836 incidenti contenuti nei rapporti forniti da 80 diverse stazioni di polizia, e un rappresentante del governo della California ha dichiarato al Sacramento Bee che “se il lane splitting viene fatto con prudenza e ad una velocità di sicurezza non è più pericoloso dell’andare in moto in qualsiasi altra circostanza. È in caso di alta velocità o di grosso differenziale (rispetto al resto del traffico) che sono emersi gli incidenti mortali”.
Secondo me non serviva spendere tempo e chissà quanti dollari per scoprire una simile ovvietà, ma almeno adesso c’è una bella freccia nuova fiammante incoccata nell’arco dei motociclisti californiani.
Per la cronaca durante lo stesso studio sono stati intervistati anche 951 automobilisti di cui il 61% ha disapprovato la pratica del lane splitting, mentre il 55% l’ha definita pericolosa. Curioso che quasi la metà degli intervistati credesse che il lane splitting fosse illegale…
Tirando le somme, se fatto a velocità prudente, il lane splitting è perfettamente sicuro. Si ripresenta però pericolosamente l’empasse di stabilire quale sia la velocità considerata sicura. Il CHP aveva provato a suggerire le 30 mph, scatenando tutto il putiferio di cui sopra… Staremo a vedere, alla fine potrebbe trattarsi solo solo di azzeccare la terminologia migliore!
Pietro Ambrosioni
Foto: Lori Shepler
@SgtPepper
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