Coast to Coast dal Tirreno all'Adriatico in fuoristrada con l'Africa Twin
Oggi vi raccontiamo il viaggio di Giorgio Canaccini. Un'avventura in solitaria da un estremo all'altro della nostra Penisola della durata del tutto accettabile, perché il nostro amato Paese sarà anche lungo, ma non certo largo.
Il tutto reso però avvincente dalla scelta di portare la maxienduro (una Honda Africa Twin Adventure Sports 1000) lungo tracce in fuoristrada, scovate durante lunghe notti insonni su Google Maps. E per di più in viaggio da solo, con l'unico conforto della propria tenda. Certo, sarebbe meglio avventurarsi su strade poco battute almeno in due, lo diciamo sempre.
Però ammiriamo lo spirito libero di Giorgio, il suo desiderio di fare strada con la moto da solo, assorto nei pensieri e inebriato dai colori. A chi di noi non è mai capitato? Ecco, allora gustiamoci il suo racconto qui di seguito. Buona lettura!
Quest’anno, 2021, il direttivo del Motoclub Africa Twin Italia è riuscito ad organizzare nuovamente il Raduno Internazionale, giunto ormai alla XX edizione, che purtroppo lo scorso anno era saltato, come molti eventi, per via del COVID e delle varie limitazioni.
Località del raduno Cingoli (MC), più precisamente San Faustino, presso il Villaggio Verde Azzurro, periodo dal 2 al 6 giugno. È da prima dell’ultimo lock down che non vedo i miei genitori a Livorno, quindi è deciso, partirò da Milano per Livorno il venerdì 28 maggio e poi?
Poi mi sposterò nelle Marche per il raduno, ma guardando la cartina (si quella in carta) vedo che Livorno e Cingoli sono quasi alla stessa latitudine, quindi mi viene un’idea, anziché il solito trasferimento su strade statali e provinciali, voglio provare a fare la traversata dal Tirreno all’Adriatico facendo quanto più fuoristrada possibile, ovviamente dormendo in tenda come di consueto, anche se dovrò rinunciare al bivacco libero per via del coprifuoco che mi costringerà ad una sosta in campeggio.
Bene è tutto deciso, ma non tutto pronto, assolutamente, devo buttare giù la traccia GPX per fare la traversata, cosa non semplice, esistono già delle tracce GPX coast to coast ma sono tutte molto più in basso, di solito vanno dal Lazio all’Abruzzo, quindi non c’è niente da fare, devo mettermi al Mac e comporre la traccia, questo richiederà molte sere, rientrato a casa dopo il lavoro, comunque alla fine ci riesco, utilizzo alcuni pezzi che ho già, alcuni che trovo su wikiloc, altri su google Earth e poi li collego, li taglio e li aggiusto, alla fine il risultato è un percorso di circa 500-550 km, abbastanza lineare, senza andare troppo a nord o scendere troppo a sud.
Sono già super entusiasta e non vedo l’ora che arrivi il giorno della partenza, mi rimangono solo alcuni dettagli da sistemare, capire il tempo di percorrenza, prendendomi un po’ di margine per gestire eventuali contrattempi che sono sicuro si verificheranno, sopratutto perché, avendo “progettato” l’itinerario davanti a un monitor, non ho provato quasi nulla di quei tragitti, quello che ho provato l’ho fatto molto tempo fa, perciò ho il dubbio che sia interamente percorribile, quindi decido di dividere il percorso in due tappe da circa 250 km, in realtà la prima sarà un po’ più lunga perché decido di arrivare a dormire sul lago Trasimeno.
Quindi tutto è deciso, partirò da Livorno Lunedì 31 maggio per arrivare a Cingoli la sera del 01 giugno, così da avere margine per essere al raduno il 2, inizio anche a cercare un campeggio aperto sul lago Trasimeno, ricerca non facile perché molti apriranno solo dal 10 giungo, ne individuo un paio che chiamerò nel tardo pomeriggio di Lunedì quando avrò la certezza di poterci arrivare in tempo!
Passano i giorni e si avvicina la partenza, nel frattempo preparo le mie borse Mosko moto e carico tutta la mia attrezzatura da campeggio, i pochi vestiti di ricambio, l’attrezzatura elettronica, drone, tablet etc etc
Il momento è arrivato, dopo aver trascorso qualche giorno in compagnia dei miei genitori, parto, in ritardo, sarei voluto partire per le 8,30 ed invece mi metto in viaggio dopo le 10: (dovrò dare delle gran manate di gas per tutto il giorno per recuperare il ritardo), la prima parte è un breve trasferimento da Livorno a Rosignano Solvay, punto da cui parte la traccia GPX, il trasferimento scorre bene, tutta la litoranea sulla scogliera a picco del romito, Quercianella, Castiglioncello.
Eccoci, siamo all’inizio della traccia, scorre bene, veloce, una sterrata facile (in realtà viaggiando carico ho cercato tutte sterrate abbastanza facili e veloci), dopo poco pero’ mi imbatto nel primo imprevisto, dovrebbe esserci un guado, ma non vedo nulla, anzi la traccia sparisce nella vegetazione, probabilmente è da parecchio tempo che non ci passa nessuno, mi faccio largo tra le canne, la vegetazione tipica che si trova vicino ai corsi d’acqua: eccolo li, una ripida discesina e poi il guado, subito dopo una ripida salita di qualche metro e poi di nuovo una sterrata veloce; decido di scendere a piedi per verificare le condizioni del fondo, dato che l’acqua è completamente ricoperta da alghe, si può fare, poco profondo, fondo compatto di sassi, ci vuole solo un po’ di decisione per via della ripida salita in uscita; risalgo in moto e parto, ovviamente mi pianto alla base della salita, la ruota posteriore non ha trazione, scava, sono incastrato, faccio vari tentativi, tiro, spingo, scavo, tolgo dei sassi e dopo circa 15 minuti di ammollo riesco ad uscire dal guado (qui trovate anche il video del guado).
Bene, sono di nuovo in marcia, per fortuna che ho il mio completo Klim Traverse e i miei stivali Forma Adventure, entrambi hanno tenuto perfettamente l’acqua e quindi sono asciutto, ma sono ancora più in ritardo, continuo tra bellissime sterratone divertenti, veloci in mezzo alle campagne tra Livorno e Pisa, poi inizio a salire in collina e si cominciano a vedere dei panorami che riempiono gli occhi, complice la giornata stupenda, cielo limpidissimo e sole stupendo che esalta i colori della campagna.
Dopo altre sterrate e brevissimi collegamenti asfaltati, arrivo a quello che doveva essere l’imbocco della strada sterrata che passa nel bosco di Santa Luce, ma la strada non c’è, o meglio, ci sono un cancello ed una casa, probabilmente nel disegnare la traccia ho sbagliato qualcosa, poco male, un occhio al mio Garmin 276 e vedo che proseguendo su asfalto più avanti c’è un’altra strada sterrata che si ricollega alla traccia, via si va, imbocco questa stupenda strada nel bosco, fondo compatto con qualche sasso qua e la, ma sembra il bosco delle favole dell’endurista, giunto di nuovo su asfalto ne percorro qualche km e poi imbocco la strada che inizia asfaltata e poi si trasforma in sterrata che passa sotto le pale eoliche, favolosa! Non ho mai visto una pala eolica da vicino, sempre da lontano passando sulle strade principali, ho deciso di fare una foto alla mia Africa Twin, che non è esattamente minuscola, sotto ad una pala eolica per comprendere a fondo le dimensioni, impressionante! Riprendo subito a viaggiare perché devo recuperare il ritardo accumulato, per fortuna la strada è una pista larghissima in ghiaione non polveroso che consente di dare un po’ di gas.
Arriva il momento di un trasferimento su asfalto di qualche decina di chilometri per arrivare fino a Saline di Volterra, imbocco ancora una strada sterrata, panorami di nuovo mozzafiato, ad un certo punto la strada sterrata si trasforma improvvisamente in una ripida salita asfaltata con asfalto nuovissimo, ancora si sente l’odore del bitume, infatti poco più avanti incontro gli operai che stanno stendendo l’asfalto. Proprio oggi!
Esco da Volterra e decido, vista l’ora, di fermarmi a mangiare in un ristorantino lungo il GPX, a pochi km da Casole d’Elsa, sono le 14 di lunedì, non so cosa riuscirò a mangiare, chiedo, il ragazzo mi dice che la cucina è già chiusa e ci accordiamo per un panino con prosciutto crudo e pecorino, una coca ed un caffè, conto totale 6 euro.
Riparto subito per non perdere il ritmo che tutto sommato è stato buono fino ad ora, percorro altre strade di bosco e pistoni veloci, fino ad arrivare a percorrere un pezzo dell’Eroica, che è sempre bella, percorro solo la parte bassa, poi esco e mi dirigo verso Siena, dove berrò un orribile caffè in una pasticceria e comprerò alcune cose che mi serviranno per il raduno e che non avevo a casa.
Una volta uscito da Siena riprendo subito altre strade bianche e proseguo il viaggio in modo molto scorrevole, ad un certo punto, mentre percorro una larga strada bianca in leggera discesa, vedo dal Garmin che mi mancano 20 km circa alla fine della traccia, bene, è il momento di chiamare il campeggio, fra quelli che mi ero annotato scelgo il Camping Cerquestra e chiamo, il ragazzo mi conferma che il campeggio è aperto e che ci sono posti disponibili, quindi riprendo la traccia per finirla e poi proseguire su asfalto un pochino fuori traccia per raggiungere il camping, tra l’altro scelta azzeccata, molto carino ed accogliente!
Monto la tenda e preparo tutto per la notte, mi vado a fare una bella doccia per riprendermi un po’ anche dalla stanchezza accumulata, lavo la maglietta e la biancheria che dovrò riusare e poi, anche se avrei tutto l’occorrente per cucinare, decido di andare a mangiare in un ristorante consigliato dal ragazzo alla reception del campeggio, Albaia, un bar ristornate proprio sulla spiaggia del lago, bellissimo; mentre aspetto la mia carbonara, scarico il contenuto della gopro. Torno in camping e crollo a letto!
Martedì 01 giugno, smonto tutto, rimetto tutto nelle mie Mosko e riparto, qualche km di asfalto per tornare a prendere la traccia GPX a Passignano sul Trasimeno, la strada diventa subito una bellissima sterrata bianca sul crinale delle colline che sovrastano il lago, il panorama è mozzafiato, lago a destra e campagna a sinistra ed io ci passo in mezzo, posto perfetto per fare delle riprese col drone, cacchio mi rendo conto di aver lasciato a casa il supporto che mi sono costruito per fissare il telecomando al manubrio in modo da poterlo pilotare durante la guida a bassa velocità, sono un pirla, potrei fare delle riprese statiche ma in realtà vincerà il nervoso per la dimenticanza e proseguo a viaggiare.
Questo secondo giorno si snoda lungo strade di bosco, un po’ di pozzanghere, qualche salita con un po’ di sasso smosso, e via così… ad un certo punto, dopo un bivio, la strada sembra sparire nel bosco, decido di proseguire e mi faccio largo tra la vegetazione, qualche centinaio di metri e ritorno su una strada bella ampia e ombreggiata, sempre sterrata.
La mattina prosegue così, tutta molto scorrevole fino a che decido di fermarmi per un caffè, decido anche di comprare un pezzetto di pizza nel caso più tardi mi fosse venuta fame, mai cosa fu più provvidenziale, infatti per pranzo mi sono fermato a Valfabbrica, una piccola località in provincia di Perugia, ma il bar era sprovvisto di panini e cibo in generale, quindi acquisto una coca ed un caffè e mi mangio il mio pezzo di pizza.
Subito dopo pranzo dall’Umbria entro nelle Marche e affronto gli ultimi 100-110 km di traccia per raggiungere Cingoli. In realtà nel pomeriggio non riesco a riprendere un buon ritmo come quello tenuto fino a quel momento e nel giorno precedente, complice anche la stanchezza ed il fatto che proprio a cavallo del pranzo ci sono stati i tratti più tecnici dei due giorni di viaggio, comunque alla fine arriverò a Cingoli verso le 18 di sera, in tempo per doccia, cena e una bella dormita.
Ecco, questo è il resoconto del mio viaggio fatto in solitaria in due giorni, si, avete letto bene, in solitaria in fuoristrada, non mi piace essere giudicato per questo, ovviamente prendo delle piccole accortezze per facilitare i soccorsi in caso di necessità, ma io faccio questi viaggi adventouring per rigenerarmi, per staccare da tutto, lontano dalla civiltà, solo con me stesso, ad affrontare le difficoltà che mi si presentano, crescendo molto più che in un viaggio di un mese in gruppo, dove si fanno altri tipi di esperienze. Sapete che enorme soddisfazione essere riuscito a fare tutto da solo, a partire dalla traccia GPX, al viaggio.
Lo spirito vero del motociclista 2.0
Semplicemente bellissimo