Nuovo Dpcm. Marche, Piemonte e Lombardia da lunedì in zona arancione
Non ci saranno riaperture. Anzi, si va verso altre restrizioni, almeno fino al 6 marzo.
Le situazioni più difficili da gestire sono state quelle del Piemonte e della Lombardia che passano entrambe in zona arancione, assieme alle Marche.
La Liguria, invece, passa da zona arancione a zona gialla. La Basilicata passa in zona rossa, mentre la Campania resta in zona arancione.
Nonostante il generale peggioramento per ora è da escludere un lockdown nazionale. La Gelmini conferma "il sistema a fasce sarà mantenuto e finora è stato scongiurato un lockdown generalizzato e questo deve essere l'obiettivo principale anche per le prossime settimane e per i prossimi mesi".
Il rapporto dell'Iss
E' la quarta settimana consecutiva in cui gli indici che monitorano la diffusione del Covid in Italia segnano un peggioramento. Le regioni considerate a rischio alto passano da una a cinque (Abruzzo, Lombardia, Marche, Piemonte, Umbria). Il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute che sottolinea come dieci Regioni/PPAA hanno un Rt maggiore di 1 e la Basilicata ha un addirittura un Rt (limite inferiore) superiore a 1,25.
Si abbassa l'età media di malati di Covid che scende a 44 anni e si osserva una chiara accelerazione nell'aumento dell'incidenza a livello nazionale rispetto alla settimana precedente (145,16 per 100.000 abitanti (15/02/2021-21/02/2021) contro 135,46 per 100.000 abitanti (08/02/2021-14/02/2021).
I dati relativi alla settimana 15-21 febbraio (aggiornati al 24 febbraio) contenuti nella bozza dell'ultimo monitoraggio Iss-ministero Salute evidenziano anche come sia in crescita il numero di Regioni con un tasso di occupazione in terapia intensiva sopra la soglia critica: 8 contro le 5 della settimana precedente.
"Alla luce dell'aumentata circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità e del chiaro trend in aumento dell'incidenza su tutto il territorio italiano, sono necessarie ulteriori urgenti misure di mitigazione sul territorio nazionale e puntuali interventi di mitigazione/contenimento nelle aree a maggiore diffusione per evitare un rapido sovraccarico dei servizi sanitari - sottolinea l'Iss nel monitoraggio ribadendo - di innalzare le misure di mitigazione per raggiungere una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone e della mobilità".