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E' vera Lambretta?

- Il nuovo scooter ha solo il logo della mitica rivale della Vespa. È prodotto in Cina e viene venduto tra gli scaffali dei supermarket. E pensare che a ottobre la Lambretta compie 60 anni


La prima Lambretta venne presentata al Salone di Parigi del 1946, per andare in produzione l’anno seguente.
La piccola Innocenti, realizzata negli stabilimenti di Lambrate, mise in moto gli Italiani a cavallo degli anni ’60.Quel progetto semplice e al contempo raffinato, che traeva ispirazione dai leggeri mezzi utilizzati dai paracadutisti inglesi, ebbe vasti consensi e fu l’unico a contrapporsi alla più celebre Vespa di Piaggio.

Un dualismo, quello tra Lambretta e Vespa, tipico dell’epoca e degno delle sfide tra Coppi e Bartali. La piccola Innocenti fu prodotta sino al 1972. Successivamente le linee di produzione furono cedute al governo indiano e ancora oggi Scooter of India Limited detiene il marchio. Mentre gli appassionati di tutto il mondo si apprestano a celebrarne il compleanno, una nuova Lambretta dai tratti orientali fa bella mostra di sé nei supermercati d’Europa. È prodotta in Cina e affronta il mercato forte di un prezzo da discount: 2.149€ all inclusive. La linea spartana, che fece innamorare intere generazioni, ha lasciato il posto allo scudo di plastica ricco di cromature, il motore è un monocilindrico orizzontale di 125 cc a 4 tempi, sono presenti i freni a disco, il parabrezza, l’antifurto e l’immancabile bauletto posteriore. Dettagli, questi, comuni alla grande maggioranza degli scooter oggi in commercio.
Vespa esclusa, appunto.

Da un primo, rapido esame visivo le finiture appaiono approssimative. Qualità dei materiali e assemblaggio sono lontani dallo standard europeo e da quello giapponese. Il logo Lambretta campeggia ovunque, sulle plastiche, persino sul carter motore. Quello che manca è il legame con la storia, che riporta alla genialità e alla ricercatezza tecnica della celebre antesignana. Si tratta di un’operazione che ricorda da vicino quella di Garelli, marchio acquisito da Paolo Berlusconi per commercializzare 2 ruote di fabbricazione cinese.

Come? Attraverso i centri commerciali e le televendite. Pato – così si chiama il nuovo modello – è sbarcato in questi giorni sul mercato italiano, distribuito da una nota multinazionale francese.
Pericolo scampato per la Vespa, compleanno amaro per la Lambretta.
 

Andrea Perfetti

  • stefanonet
    stefanonet, Milano (MI)

    offensiva

    Non è certo l'Italia il paese in cui poter pensare di vendere questa che per giunta offende una grande azienda che ha saputo (insieme a Piaggio) mettere in moto la nazione nel dopo guerra.
  • allegros
    allegros, LODI (LO)

    Pato ?

    PATACCA non è male, suggerisco anche PIANTO, tanto in Cina che capiscono magari un nome così gli piace pure. Per il resto non ci resta che piangere.
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