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Endurista sanzionato vince in appello con FMI

- La Federazione, assieme allo studio legale Papa di Reggio, fa segnare una vittoria importantissima. "L’ennesimo segnale concreto dell’impegno della Federazione che fa poche chiacchiere ma guarda invece alla sostanza", conferma orgoglioso il Presidente Copioli
Endurista sanzionato vince in appello con FMI

Grande affermazione per la Federazione Motociclistica Italiana che, con l’avvocato Stefano Papa di Reggio Emilia, ha assunto la difesa di un amatore praticante la specialità dell’enduro. Lo stesso amatore aveva subito una ingiusta sanzione Comunale da parte dell’Unione Comuni Forlivesi per lo svolgimento, a detta della sanzionante, di attività di “Motocross” lungo il sentiero escursionistico di crinale - e dunque per “transito con mezzi motorizzati su sentieri e mulattiere per scopi diversi da quelli consentiti dalle PMPF (Prescrizioni di Massima e di Polizia Forestale)"; in realtà lo stesso stava utilizzando una moto da enduro targata in regola con il CDS.

La Corte d’Appello di Bologna ha accolto l’opposizione alla sanzione, confermando la liceità del diritto all’uso della moto in quanto la via non era espressamente contrassegnata con cartelli di divieto (ex art 81 PMPF, se previsto) e comunque perché la carrabile percorsa non risultava avere una natura soggetta a particolari e diverse tutele.

Un chiaro esempio di come la Federazione Motociclistica Italiana si impegni nella difesa del diritto alla pratica sportiva. Dopo varie sentenze di rigetto formale e sostanziale, ecco un deciso cambio di rotta grazie ad una assistenza professionale messa a disposizione dell’endurista.

La FMI conferma così la propria funzione istituzionale di tutela e promozione per la libertà di pratica dell’enduro amatoriale. La Federazione si è avvalsa, come già in altri casi, dello Studio Legale Papa in quanto aveva già partecipato ai lavori e ottenuto nel 2013, a fianco del CER dell’Emilia Romagna, Comitato da sempre sostenuto dalla FMI, la Legge sulla REER (Rete escursionistica dell’Emilia-Romagna e valorizzazione delle attività escursionistiche).

D' accordo con la FMI, di cui è da anni consulente sui gruppi di lavoro e avvocato fiduciario, lo studio legale Papa ha svolto l’azione avanti le autorità competenti in Corte d’Appello, esprimendo particolare soddisfazione per la vittoria della causa. L’appassionata e giusta difesa degli escursionisti e dei loro diritti, chiarisce che l’indirizzo della REER per una fruizione collegiale in armonia dei diritti, rimane giusto e dominante in ossequio alla Costituzione art 3, 117 e 118. Per analogia dovrebbe essere visto con favore anche dalle altre Leggi Regionali e autorità locali, oltre che dalle opportune sedi di Giudizio.

Giovanni Copioli, Presidente FMI: L’opposizione della Corte di Appello di Bologna alla sanzione inflitta al nostro assistito è una vittoria non solo per la FMI ma per tutti i motociclisti, ed in questo caso in particolare per gli enduristi amatoriali. L’ennesimo segnale concreto dell’impegno della Federazione che fa poche chiacchiere ma guarda invece alla sostanza. Ringrazio tantissimo l’avvocato Stefano Papa, che con grande dedizione e competenza ha vinto la causa. In questo modo si crea un precedente che potrebbe interessare altre regioni. La vicenda testimonia che non vi è motivo di essere sanzionati se non si infrangono le regole; la Federazione Motociclistica Italiana promuove il rispetto delle normative territoriali e nazionali, nella piena consapevolezza che l’ambiente appartiene a tutti i suoi fruitori. Ognuno dei quali lo deve rispettare e tutelare, qualsiasi sia l’attività praticata”.

  • claudio2020
    claudio2020, Roma (RM)

    Giusto domenica scorsa sulla strada checè tra nel bosco ho trovato cartelli e telecamera nascosta per vietare il passaggio con mezzi a motore, sono 30 anni che vado lì e da un giorno all’altro senza motivo bloccano una strada
  • Alberto101
    Alberto101

    Non posso dire di praticare l'enduro, ma piuttosto "mi sposto" con un suzuki DR 350 su strade sterrate quando posso (vivo in Francia) e diventa sempre più difficile. In Francia di solito se una strada è chiusa al traffico motorizzato c'è il pannello che lo indica, ma nella regione dove vivo le strade praticabili sono ormai sempre meno, solo in qualche stazione di sci trovi delle "piste di servizio" che restano aperte al traffico motorizzato, ma veramente poca roba. C'è da dire che alcuni enduristi ci hanno messo del loro nel non farsi amare dagli altri utenti, avendo talvolta comportamenti poco educati, e uno dei grossi problemi è senza dubbio il rumore. Secondo me gli enduristi dovrebbero accettare di avere moto meno rumorose, questo sarebbe un passo in avanti per, non dico farsi accettare, ma essere almeno tollerati.
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