In moto in salute: la lombalgia
Cari motociclisti,
la lombalgia o mal di schiena, è una patologia frequentissima nella popolazione generale che può manifestarsi a qualsiasi età e che spesso risulta molto invalidante non solo per gli sportivi ma anche per coloro che svolgono una vita sedentaria. Si stima che addirittura il 70-90% della popolazione sperimenti almeno una volta nella vita un episodio di dolore lombare acuto! L’uso della moto purtroppo non aiuta a prevenire questo disturbo e spesso può diventare concausa scatenante. La posizione sulla moto che frequentemente si associa ad un incurvamento posteriore del tratto lombare (retroversione del bacino e appiattimento della lordosi lombare fisiologica) assieme alle sollecitazioni dovute alle irregolarità del terreno (sterrato, buche, strade a ciottoli…) ed alla tensione muscolare possono scatenare il problema.
Ma vediamo innanzitutto come è fatta la schiena e come funziona: la colonna vertebrale è un vero e proprio organo formato da 24 vertebre “mobili” (tratti cervicale, dorsale e lombare) dal sacro e dal coccige nella parte bassa del bacino. Oltre ad offrire un’ideale protezione per il midollo spinale, la colonna vertebrale svolge un importante funzione di sostegno. Ogni coppia di vertebre nelle diverse regioni cervicale, dorsale, lombare si articola tramite 4 articolazioni ed un disco intervertebrale. La colonna vertebrale è dotata di grande mobilità e nello stesso tempo di grande solidità ed è sede di attacco di molti muscoli e legamenti. Il mal di schiena può essere dovuto ad una disfunzione di queste molteplici strutture sia singolarmente che in combinazione tra di loro.
La lombalgia si presenta con un dolore localizzato alla regione lombare, generalmente diffusa verso i glutei da una o da entrambe le parti. Nella lombo-sciatalgia il dolore lombare si associa ad una netta irradiazione nell’arto inferiore, posteriormente per quanto riguarda i territori del nervo sciatico. Le cause di lombalgia possono essere diverse, per cui a seguito di episodi di dolore acuto o persistente nel tempo sarà bene sottoporsi ad una visita medica per approfondimento.
Oltre alla visita medica ed alla raccolta dettagliata della storia clinica, soprattutto dopo un trauma o in generale per persistenza di lombalgia non traumatica per oltre 1 mese, possono essere effettuati i radiogrammi (RX) nelle proiezioni standard e/o la TAC e la Risonanza Magnetica Nucleare che possono fornire maggiori informazioni a livello osseo vertebrale, nella patologia disco-articolare e sui tessuti molli circostanti.
Il trattamento della lombalgia varia in funzione della fase clinica della stessa, cioè se acuta, subacuta o se la lombalgia è presente da qualche tempo (cronica). Nella fase acuta può essere indicata la terapia medica con la somministrazione di farmaci miorilassanti, antinfiammatori, antidolorifici e riposo relativo (stare completamente fermi a letto è in genere sconsigliato). In un secondo tempo (differisce da caso a caso secondo giudizio medico) si comincia la fisiochinesiterapia e le manipolazioni chiropratiche e si decide il programma di rieducazione che mira ad un riequilibrio muscolare con l’obiettivo di costituire una muscolatura che assicuri una buona protezione della colonna. Massoterapia decontratturante, calore locale e terpia fisiche per il dolore sono utili in questa fase. Una corretta funzionalità della colonna vertebrale (mobilità conservata ed armoniosa) associata ad un adeguato tono muscolare favorirà la prevenzione di eventuali recidive e difenderà la nostra schiena dalle sollecitazioni che si possono ricevere nella vita quotidiana e dalla moto.
Tra gli esercizi più utili vi sono quelli di “core stability” ovvero esercizi che portano ad incrementare il controllo e la forza dei muscoli profondi del tronco e dell’addome, migliorando la biomeccanica della schiena. Questi esercizi possono essere svolti al lettino, con l’ausilio di palloni riabilitativi e con resistenze specifiche. E’ possibile identificare tramite semplici test il proprio livello di “core stability” ed impostare i programmi di rieducazione personalizzati. Dedicheremo un articolo specifico a questo tipo di
esercizi.
Nella prevenzione della lombalgia non va trascurato l’esercizio aerobico, ovvero il movimento a bassa intensità e prolungato nel tempo (es. cammino, bicicletta, nuoto). Diversi lavori evidenziano gli effetti positivi di 40-60 minuti per almeno 3 volte alla settimana di esercizio aerobico a basso impatto come quelli descritti.
Per chi già soffre di mal di schiena o a seguito di un episodio di riacutizzazione, può essere indicato anche a scopo preventivo utilizzare fasce di sostegno a livello lombare, da indossare regolarmente ed in particolare per i viaggi più lunghi o su terreni sconnessi. In tal modo la schiena riceve meno sollecitazioni, ma non bisogna scordare che nel tempo anche i muscoli della schiena lavorano meno e perdono tonicità e allenamento. Quindi non bisogna diventare dipendenti dalla fascia, ma esercitare nel tempo i propri muscoli che costituiscono una fascia naturale di sostegno (come il muscolo trasverso dell’addome).
In particolare per chi pratica motociclismo sportivo o agonistico è sicuramente indicato effettuare un buon programma di preparazione muscolare ed atletica per prevenire l’instaurarsi di fastidiosi disturbi alla schiena.
Lorenzo Boldrini
Meglio moto o scooter?!
Grazie e a presto!
Articolo più che azzeccato....