L'Italia riapre. Cosa si potrà fare dopo il 26 aprile?
Tra meno di una settimana, dal 26 aprile, l'Italia tornerà al sistema dei tre colori e le regioni che ne avranno i requisiti potranno diventare gialle. Riapriranno attività commerciali e ristoranti, si potrà fare sport all'aperto e soprattutto si potrà tornare a muoversi da una regione all'altra. Sarà consentito tra regioni gialle, ma ma anche entrare e uscire dalle regioni rosse e arancioni sarà permesso ai soggetti dotati di "certificazioni verdi".
Certificato verde
È una documento che prova "lo stato di avvenuta vaccinazione, o guarigione dall’infezione, ovvero l’effettuazione di un test molecolare o antigenico rapido con risultato negativo. Le certificazioni verdi Covid-19 sono rilasciate al fine di attestare una delle seguenti condizioni: a) avvenuta vaccinazione anti-SARS-CoV-2, al termine del prescritto ciclo; b) avvenuta guarigione da COVID-19, con contestuale cessazione dell’isolamento prescritto in seguito ad infezione da SARS-CoV-2, disposta in ottemperanza ai criteri stabiliti con le circolari del Ministero della salute; c) effettuazione di test antigenico rapido o molecolare con esito negativo.
La certificazione ha una validità di sei mesi ed è rilasciata in formato cartaceo o digitale, su richiesta dell’interessato, dalla struttura sanitaria che effettua la vaccinazione e contestualmente alla stessa, al termine del prescritto ciclo, e reca indicazione del numero di dosi somministrate rispetto al numero di dosi previste per l’interessato. Contestualmente al rilascio, la predetta struttura sanitaria, anche per il tramite dei sistemi informativi regionali, provvede a rendere disponibile detta certificazione nel fascicolo sanitario elettronico dell’interessato".
Le certificazioni "di guarigione rilasciate precedentemente alla data di entrata in vigore del presente decreto sono valide per sei mesi a decorrere dalla data indicata nella certificazione".
Nel caso di certificazione verde relativa al tampone, questa "ha una validità di quarantotto ore dal rilascio ed è prodotta, su richiesta dell’interessato, in formato cartaceo o digitale, dalle strutture sanitarie pubbliche da quelle private autorizzate e accreditate e dalle farmacie che svolgono i test".
Visite ad amici e parenti
Dal 1° maggio al 15 giugno 2021, nella zona gialla e, in ambito comunale, nella zona arancione non cambia nulla. Sarà sempre consentito "lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, nel rispetto dei limiti orari agli spostamenti e nel limite di quattro persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minorenni sui quali tali persone esercitino la responsabilità genitoriale e alle persone con disabilità o non autosufficienti conviventi".
Bar e ristoranti
Dal 26 aprile 2021, nelle zone gialle gialle i ristoranti potranno servire ai tavoli esclusivamente all'aperto ma anche a cena e nel rispetto dei limiti orari agli. Consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi alloggiati.
Dal 1° giugno i servizi di ristorazione saranno consentiti anche al chiuso, con consumo al tavolo, dalle 5 alle 18, "o fino a un diverso orario stabilito con deliberazione del Consiglio dei ministri".
Palestre e piscine
"Dal 26 aprile 2021, in zona gialla, nel rispetto delle linee guida vigenti, è consentito lo svolgimento all’aperto di qualsiasi attività sportiva anche di squadra e di contatto. È comunque interdetto l’uso di spogliatoi".
Dal 15 maggio 2021 "in zona gialla sono consentite le attività di piscine all’aperto in conformità ai protocolli e alle linee guida adottati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sulla base dei criteri definiti dal Comitato tecnico-scientifico".
Dal 1° giugno 2021 in zona gialla saranno "consentite le attività di palestre in conformità ai protocolli e alle linee guida adottati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome".
Teatro, cinema, concerti
"Dal 26 aprile 2021 - si legge nella bozza del Dpcm-, in zona gialla gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, live-club e in altri locali o spazi anche all’aperto sono svolti esclusivamente con posti a sedere preassegnati e a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, sia per il personale. La capienza consentita non può essere superiore al 50 per cento di quella massima autorizzata e il numero massimo di spettatori non può comunque essere superiore a 1.000 per gli spettacoli all’aperto e a 500 per gli spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala. Le attività devono svolgersi nel rispetto delle linee guida vigenti. Restano sospesi gli spettacoli aperti al pubblico quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni di cui al presente articolo".
Scherziamo?
Ma i giuristi, i costituzionalisti e comunque chiunque sia all'opposizione e si renda conto che questa è discriminazione bella e buona cosa aspettano a contestare queste misure?
Il 25 aprile è vicino e mi sa che è ora di lottare di nuovo per la libertà!