Sicurezza

La Nuova Zelanda introduce barriere protettive inedite

- La Nuova Zelanda introduce barriere protettive inedite. Efficaci per le auto, letali per i motociclisti
Il primo a farne le spese è stato un giovane motociclista di 21 anni, tagliato in due dall'impatto contro le nuove strutture. Lo IAM (Institute of Advanced Motorists) ha spinto il Governo a piazzare le barriere nelle strade extraurbane, in modo da separare i due sensi di marcia e ridurre l'incidenza degli scontri frontali. Gli studi condotti hanno infatti evidenziato una forte riduzione della mortalità negli incidenti automobilistici là dove è stato utilizzato questo sistema, che prevede la messa in opera di cavi metallici rigidi, tenuti in posizione da paletti in acciaio conficcati nella sede stradale. Quello che sconcerta, per stessa ammissione dello IAM, è il fatto che nessun tipo di studio o test è stato condotto con manichini antropometrici (Dummy) per valutare le conseguenze dell'impatto di un motociclista contro tali barriere. C'è voluto il morto per aprire il dibattito. I motociclisti neozelandesi hanno puntato i piedi col Governo per fare rimuovere queste strutture assassine. Un primo, importante, risultato è stato ottenuto: dare risalto alla questione. Affinché nessun politico possa dire che non era stato informato.
  • bobbe03
    bobbe03, Livorno (LI)

    vergognoso

    A quanto pare tutte le vite non sono uguali,per noi motociclisti non fanno mai in modo di limitare i danni , o rendere le strade meno insidiose. Questo accade anke fuori dall'Italia gli asini sono anke fuori non solo qua .
  • snipe02
    snipe02, Cento (FE)

    ignoranza allo stato puro

    come si fà a non pensare che una barriera del genere possa essere assurda e pericolosa x un motococlista girando si vedono moto a volontà questi signori hanno sicuramente i paraocchi come i somari
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