La rinascita del duettì
Il due tempi torna sul podio
Antoine Meo ci fornisce su di un piatto d'argento il pretesto per parlare di duettì.
Nel giorno di Pasquetta il transalpino ha preso parte alla quinta prova degli Internazionali d'Italia di Motocross, disputata sulla pista del Ciglione di Malpensa e ha concluso il gran premio sul podio, al terzo posto (terzo nella prima manche e quarto nella seconda, questi i suoi parziali).
Nulla di strano - direte voi - se non fosse che il transalpino si è schierato al cancelletto della MX2 in sella a una Husqvarna CR 144 (la nuova cilindrata consentita dal regolamento) a 2 tempi, scaldando gli oltre 10.000 spettatori presenti a bordo pista.
Antoine non è stato agevolato dalla buona sorte: nella prima manche è partito ultimo e ha rimontato sino al terzo posto tra le ovazioni del pubblico.
Nella seconda manche un contatto con un avversario lo ha privato della frizione, nondimeno ha concluso ad un'inezia dal podio.
Segno evidente, oltre che delle qualità di Meo (ha vinto l'ultimo Enduro Indoor di Genova), della competitività delle moto che vanno a miscela, da tanti date per finite.
Il De Profundis del duettì è stato recitato in maniera prematura e poca attenta a quelle che sarebbero state le ripercussioni sull'attività di base - o amatoriale a dir si voglia - di diverse discipline.
Prime fra tutte quelle fuoristradistiche, che al ciclo a 2 tempi hanno legato la propria diffusione negli ultimi 30 anni.
Crediamo che Malpensa sia solo l'inizio del rinascimento per questo semplice motore, i cui acuti ricorderanno pure quelli delle motoseghe, ma la cui efficacia è tutt'oggi indiscussa.
I quattro tempi vantano prestazioni complessive superiori, al punto da non essere sempre alla portata di tutti, ma godono di un vantaggio consistente di centimetri cubici e di uno sviluppo tecnico che è mancato ai cugini a miscela, fermi agli anni '90.
Grazie all'elettronica quale potrebbe essere oggi il margine di crescita dei due tempi, in termini di potenza e di erogazione di coppia nei transitori?
Due tempi battono quattro?
Non è questo che vogliamo sostenere, anzi.
Il motore a quattro tempi è intrinsecamente più pulito per il semplice fatto che l'olio destinato alla lubrificazione del motore non è "a perdere".
Ben si presta quindi all'utilizzo sulle moto destinate alla circolazione stradale, sempre più vincolate al rispetto di rigidi parametri omologativi.
Ma quando il dibattito si sposta sui mezzi destinati alle competizioni in circuito, sia amatoriali che professionali, che senso ha escludere dalla partita il duettì?
Le moto a miscela hanno dalla loro costi di acquisto e di gestione che fanno la felicità del pilota amatoriale.
Senza contare la spinosa questione fonometrica che vede sul banco degli imputati il motore con le valvole.
Passato l'innamoramento iniziale, gasati dai botti quattrotempistici, è rimasto solo il baccano che fa chiudere gli impianti sportivi.
Bene fanno Husqvarna e, ancora prima, Ktm a investire nel rilancio della motorizzazione che è stata il banco di scuola per tanti giovani, e nella direzione giusta si muove il nuovo regolamento della Federazione Motociclistica Internazionale che dal 2010 permetterà ai duettì di competere ad armi pari nella MX2 (entrambi i cicli avranno il limite dei 250 cc).
Si stava meglio quando si stava peggio
Ne va della sopravvivenza stessa del Motocross, duramente colpito nell'attività di base - quella che tiene in piedi il gioco - dall'impennata dei costi di gestione, figlia dell'avvento del motore a quattro tempi.
In questa direzione va l'obbligo di utilizzo dei motori a due tempi nel Campionato del Mondo Junior (con cilindrata massima di 65 cc).
Honda, mai dire mai
Il colosso nipponico ha fatto i conti senza l'oste, il cliente finale. Non ha più in listino moto da off road a due tempi, ma il mercato ha ancora fame di moto leggere, affidabili e dal costo contenuto.
Non solo. I nuovi regolamenti rilanceranno i motori a miscela e vieteranno l'utilizzo dei piccoli quattro tempi da minicross (al momento sempre Honda è l'unica produttrice di una moto da minicross di 150 cc, con ciclo a 4 tempi).
Honda fuori dai giochi quindi?
Non è detto, indiscrezioni la danno per iscritta al campionato nazionale giapponese.
Con una "obsoleta" due tempi.
Andrea Perfetti
SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII
HONDA MA VA!
W IL 2T
LEGGERO IDISTRUTTIBILE E GODERECCIOOOOO
onore al 2t